Oramai le dimissioni di Renata Polverini, dalla presidenza della Regione Lazio, erano diventate ineluttabili.
Il coro di critiche, all’immoralità straripante di molti membri
del consiglio regionale, aveva travolto come un fiume in piena Polverini, la cui
colpa fondamentale è stata quella di aver fatto finta di non vedere, per mesi,
il putridume sul quale si reggeva la sua poltrona presidenziale.
Da cardinal Bagnasco al premier Monti, dal Capo dello Stato
al Presidente della Corte dei Conti, tutti unanimemente concordi nel giudicare
indegno ed inaccettabile lo schifo albergatosi nel palazzo di via della Pisana.
I soli indifferenti, al marcio che stava emergendo, Silvio
Berlusconi ed Angelino Alfano che, per miserrime convenienze di partito, hanno
continuato fino all’ultimo a fare pressione sulla Polverini perché resistesse
al suo posto.
Berlusconi ed Alfano, d’altra parte, sono così assuefatti
al malaffare ed alla corruzione che non ne avvertono più neppure il puzzo rivoltante.
A lasciare di stucco, però, sono state le durissime prese
di posizione che hanno esternate Bersani, Di Pietro e Casini.
Per la miseria quanta ipocrisia nelle loro parole !
Già, perché tra i responsabili di questo porcaio ci sono
stati anche esponenti di PD, UDC ed IdV.
Anzi, le loro responsabilità sono di una gravità enorme.
Infatti, le numerose delibere che si sono susseguite in 11
mesi, per aumentare, da 1 a 14 milioni di euro, i contributi da assegnare ai
gruppi consiliari, sono state prese sempre dall’ufficio di presidenza con il voto
unanime di tutti i suoi membri.
E chi erano i membri dell’ufficio di presidenza ?
Mario Abbruzzese
(PdL) – presidente
Raffaele
D’Ambrosio (UDC) – vice
presidente
Bruno Astorre
(PD) – vice presidente
Gianfranco Gatti
(Lista Polverini) – consigliere
segretario
Isabella Rauti
(PdL) – consigliere
segretario
Claudio Bucci
(IdV) – consigliere
segretario.
A questo punto è doveroso porsi qualche domanda.
1.
Dove erano
Bersani, Casini e Di Pietro quando i loro rappresentanti deliberavano il
saccheggio delle risorse regionali per arricchire i gruppi consiliari ?
2.
Quali
provvedimenti prenderanno, nei confronti di questi loro fidati sodali, gli implacabili
fustigatori della Polverini: Bersani, Casini e Di Pietro ?
3.
Alle ormai prossime
consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio Regionale del Lazio, Bersani,
Casini e Di Pietro ricandideranno ancora questi individui, assicurando loro l’elezione,
magari con il ricorso alle liste bloccate tanto care a Bersani ?
2 commenti:
Ciao Alex,
Siamo stati irresponsabili, abbiamo abbandonato
il Paese a una massa di idioti e di cafoni, non siamo stati in grado di opporci a questo degrado.
Purtroppo non hanno capito che, malgrado tutto
questo loro agitarsi, stringere alleanze, balenare
nuovi (finti) orizzonti in previsione delle prossime elezioni, probabilmente il partito che riscuoterà maggior successo sarà quello delle
urne vuote.
Buona serata!
Umberto
Ciao Umberto,
L'astensionismo è già il primo partito... e credo che di questo passo vincerà le prossime elezioni.
Buona serata a te
Alex
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