lunedì 15 giugno 2015

Migranti, tutti “poveri diavoli” ?


Che l’Unione Europea, con il rifiuto ormai manifesto di dare una mano all’Italia nella gestione della emergenza migranti, confermi, ancora una volta, di essere una congrega di burocrati che sanno solo fare i cani da guardia sui conti pubblici degli stati membri, è un dato di fatto.
Che il nostro Paese nell’ambito della Unione Europea, e purtroppo non solo, non abbia voce in capitolo e da Bruxelles sia tenuto in considerazione solo come contribuente che ogni anno versa miliardi di euro nelle casse europee, è ancora un dato di fatto.
Che in Italia anche sulla accoglienza dei migranti le cricche di politici e mafiosi riescano a fare i cavolacci loro non è più una ipotesi ma una realtà.
Ci sono, però, anche molti aspetti del fenomeno migratorio che a me lasciano perplesso, ma che invece sembrano non stupire né le istituzioni preposte, né i tanti sostenitori di una accoglienza senza regole.
Non ho alcun dubbio che sia un atto doveroso il soccorso in mare di chiunque si trovi in difficoltà, per cui dobbiamo essere grati agli uomini della marina militare, della guardia costiera e della guardia di finanza che da anni operano senza sosta per salvare vite umane.
Non ho neppure dubbi che tra i migranti ci siano bambini, donne ed uomini disperati che cercano di sfuggire a guerre cruente ed a condizioni di vita miserande.
Mi sembra invece meno comprensibile che, pur scappando da situazioni angosciose, così tanti individui, rischino la vita loro e dei loro cari mettendosi nelle mani di ceffi senza scrupoli.
Così come mi sorprende, ad esempio, che centinaia di migliaia di persone, targate come “poveri diavoli” da tutti i media, dispongano dei dollari (NdR: si parla di non meno di due/tre mila dollari a testa) per procacciarsi un posto su quei barconi fatiscenti.
Mi domando: perché invece di pagare gli scafisti non usano quel denaro per emigrare procurandosi un meno caro e più sicuro passaggio su un aereo o su un traghetto ?
Possibile che per tutti il problema sia solo la mancanza di documenti ?
Tra l’altro non posso fare e meno di chiedermi: quanti dei sei milioni di italiani che, secondo l’ISTAT, vivono in stato di povertà assoluta dispongano delle migliaia di dollari ostentati da questi migranti “poveri diavoli” ?
Ma a smentire la diceria che su quei barconi si trovino solo “poveri diavoli” ci sono alcune indicazioni rese note da coloro che organizzano gli interventi di soccorso.
Secondo gli addetti ai lavori, infatti, la maggior parte delle richieste di aiuto giungono loro dai migranti in difficoltà attraverso chiamate con telefoni satellitari.
Poiché da quasi dieci anni sono fedele ad un normale cellulare Nokia ho voluto informarmi su cosa sia la telefonia satellitare ed ho scoperto così che si tratta di telefoni il cui costo può superare i due/tremila euro, con costi di esercizio molto elevati.
Si tratta, quindi, di telefoni che di certo non si potrebbero permettere i sei milioni di italiani che vivono in condizione di povertà assoluta.
Sono considerazioni forse banali ma mi inducono a pensare che l’Italia dovrebbe selezionare chi meriti davvero di essere accolto ed assistito per ragioni umanitarie e chi, invece, debba essere rispedito da dove è venuto.
Il governo italiano potrebbe decidere di accogliere e riconoscere la condizione di profughi, ad esempio, a somali, eritrei e siriani, accordando loro il soggiorno temporaneo nei centri di accoglienza.
Tutti gli altri, previo accordi anche economici con i due attuali governi libici, di Tripoli e Bengasi, dovrebbero essere riportati sulle spiagge libiche da dove sono partiti.
Sono convinto che la intransigenza nel respingere coloro che non hanno diritto di asilo potrebbe avere anche un effetto di dissuasione nei confronti di quanti ancora attendono, sulle spiagge libiche, di venire in Italia e godere di una accoglienza indiscriminata, convinti che per imporci la loro presenza basti pagare qualche migliaia di dollari agli scafisti. 

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