Pur con tutta la mia buona volontà non riesco proprio ad
immaginare perché ed in che modo il ridanciano presidente del consiglio pensi
di divertirsi nell’incontro che avrà con i presidenti delle regioni.
Renzi lo ha detto a chiare lettere reagendo alle critiche
del governatore Chiamparino: “Ora vi
convoco ed allora ci divertiremo”.
Ora, che Matteo Renzi viva ogni atto di governo come un divertissement ed uno spassoso happening, lo avevamo già capito da un
po’.
Che interpreti il mandato di presidente del consiglio
come un piacevole diversivo, grazie al quale poter andare in giro per il mondo,
a spese degli italiani, per esibirsi come showman
nei palazzi del potere, lo dimostra già dal febbraio 2014.
Il guaio è che, fino a quando con i suoi frivoli tweet abbindolerà
frotte di gonzi, gli stessi che fino ad ieri si sovreccitavano con le
barzellette del pregiudicato di Arcore, non vedremo la luce in fondo al tunnel
!
C’è qualcosa, però, che considero intollerabile in Renzi.
Mi riferisco alla ostentata malafede con cui il
presidente del consiglio si ostina a non vedere e ad ignorare le reali tribolazioni
degli italiani.
Dopo la pagliacciata delle vendita su eBay di alcune
decine di auto blu già destinate alla rottamazione, Renzi ha dato prova di
essere assolutamente incapace di mettere mano e di aggredire gli sperperi della
pubblica amministrazione ed i costi vergognosi del sistema politico.
Per mesi si è riempita la bocca garantendo corposi risparmi
con la spending review, salvo poi mostrarne
il totale fallimento nella Legge di Stabilità.
D’altra parte Renzi è così refrattario alla spending review da aver fatto fuori il
commissario alla spesa pubblica, Carlo Cottarelli, non appena, nel leggere la
sua relazione, si è reso conto che avrebbe dovuto armarsi di possenti forbici
per tagliare miliardi di costi improduttivi e di sprechi.
Poiché, però, è in malafede continua a pensare di scaricare
gli effetti nocivi delle sue incapacità sempre e solo sui cittadini.
Come ? Ad esempio bilanciando i mancati risparmi della spending review sia con cospicui tagli a
carico delle Regioni e della assistenza sanitaria, sia con un nuovo blocco del adeguamento
delle sontuose pensioni mensili che superano nientepopodimeno che i 1.500 euro lordi.
Ora, basta leggere le cronache quotidiane per rendersi
conto che la sanità pubblica, e non solo, sia affetta da falle ataviche.
In alcuni casi gli organici sono ridondanti in modo
clamoroso per effetto del clientelismo politico, in altri il malaffare seguita indisturbato,
in altri ancora l’inefficienza ed il menefreghismo provocano danni e sprechi mostruosi.
Ecco perché la spending
review sarebbe servita ad individuare e realizzare interventi mirati;
bastava che Renzi lo avesse capito.
Invece lui preferisce tagliare i fondi indistintamente a
tutti, penalizzando anche le strutture sanitarie virtuose che saranno così costrette
a ridurre la qualità di servizi essenziali per i loro cittadini.
Altre vittime cicliche della malafede renziana sono i
pensionati.
Derubati per anni della perequazione delle loro pensioni,
il Paese dovrebbe loro eterna gratitudine per aver messi in salvo i conti pubblici
con i 20 miliardi che lo Stato ha depredati dalle loro tasche.
Renzi, invece, fottendosene della sentenza 70/2015 della
Corte Costituzionale, dapprima con un decreto truffa ha legittimata la ruberia perpetrata
ai danni dei pensionati ed oggi ne prospetta il perverso prolungamento con la
Legge di Stabilità.
Ora, che Renzi sia sprovveduto in economia non sorprende,
però qualche portaborse dovrebbe fargli capire che se continua ad impoverire anche milioni di famiglie di pensionati non può attendersi la tanto sbandierata
crescita dei consumi.
Anche perché, in questi anni, mentre da un lato era
bloccata la loro perequazione, dall’altro sulle pensioni sono aumentate,
invece, le trattenute per addizionali regionali e comunali imposte dai tagli dei
finanziamenti a regioni e comuni.
Insomma,
per la goduria di Renzi a Napoli direbbero: pensionati cornuti e mazziati !
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