Il
nostro presidente del Consiglio, parlando agli studenti della Georgetown
University, ha definita l’Italia “la
bella addormentata”.
Ripensando
alla bella addormentata narrata da Giambattista Basile nel suo Pentamerone, mi sembra che Renzi rassomigli
sempre più al principe del Pentamerone,
che invece di risvegliare la fanciulla con le buone maniere si accaniva nello stuprarla.
Sarebbe
stato meglio per tutti, non certo per i fiorentini, che Renzi avesse continuato
a fare il sindaco della città gigliata invece di armarsi di stiletto per
pugnalare Enrico Letta ed appropriarsi della poltrona di Palazzo Chigi.
Da
quell’infausto giorno, infatti, il Paese vive in un crescente stato
confusionale, frastornato dal fiume di tweet e di parole sconclusionate che
Renzi scarica ogni giorno pur di assicurarsi visibilità.
Tralascerò
di ritornare ancora sulla insensatezza che lo ha indotto a scegliere come interlocutore
privilegiato un Berlusconi appena condannato ed espulso dal Senato, anche se
purtroppo gli effetti ambigui ed imbarazzanti del “Patto del Nazareno” hanno inciso pesantemente in questi mesi sulla
vita degli italiani.
È intollerabile,
ad esempio, che in un Paese, da anni afflitto da una difficile crisi economica
e sociale, si siano dovute perdere settimane e mesi in discussioni, risse, sedute
parlamentari, per portare avanti la riforma elettorale e quella del Senato, assolutamente
inutili per alleviare i penosi disagi di milioni e milioni di cittadini.
Come
se non bastasse, dopo aver persi 15 mesi nessuna delle due riforme ha ancora tagliato
il traguardo, non solo ma è di queste ore la notizia che un Renzi, sempre più affetto
da insicurezza ontologica, sarebbe disponibile ad accettare che siano introdotte
modifiche alla riforma del Senato, tra cui il ritorno alla elezione diretta dei
senatori.
Sconcertante
! Fino ad ieri Renzi e la sua assistente Boschi hanno continuato a ribadire a
gran voce che “elemento imprescindibile
della riforma è che non ci sia l’elezione diretta dei senatori”, mentre ora
anche questo paletto sembrerebbe rimesso in discussione.
Ora, aldilà
dell’imbarazzante voltafaccia e dei mesi di dibattiti e lavori parlamentari
buttati nella latrina per la cocciutaggine di Renzi a non voler ascoltare le
proposte che gli arrivavano da più parti, è legittimo domandarsi: ma allora che
fine farebbe la tanto strombazzata cancellazione dei costi del Senato ?
Procedendo
di confusione in confusione arriviamo al
caso Indesit.
Era il
luglio 2014 quando, in occasione dell’acquisto di Indesit da parte del gruppo
statunitense Whirlpool, Renzi dichiarava: “La
considero un’operazione fantastica. Ho parlato personalmente io con gli
americani a Palazzo Chigi … Il punto non è il passaporto ma il piano
industriale. Se hanno soldi ed idee per creare posti di lavoro, gli imprenditori
stranieri in Italia sono i benvenuti”.
Evidentemente,
suppongo per la sua approssimativa conoscenza della lingua inglese, nel corso
del citato incontro a Palazzo Chigi Renzi deve essere incappato in un misunderstanding non avendo capito che
Whirlpool non solo non intendeva creare posti di lavoro ma, anzi, aveva in
programma di dichiarare un esubero di 1200 addetti nelle fabbriche e di 150 addetti
nei centri ricerca.
Ed ora
Renzi come spiegherà ai 1350 lavoratori in esubero che quella era una “operazione fantastica” ?
Forse
l’Italia sarà anche “la bella
addormentata”, di certo però è alla mercé di un presidente del Consiglio che
soffre di stati confusionali tali da comprometterne non solo il risveglio ma
perfino la sopravvivenza.
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