Con il passare dei giorni Matteo Renzi somiglia sempre
più ad un bambino, viziato e capriccioso, al quale la mamma, pur di farlo smettere
di frignare, ha dato non uno, ma due, tre, quattro … palloncini colorati.
Raggiante con in mano quei palloncini dai mille colori, il
frugoletto capriccioso va in giro, qua e là, pavoneggiandosi e raccontando ai molti,
troppi grulli che lo stanno ad ascoltare, che i suoi palloncini si librano
verso il futuro perché contengono idee miracolose.
Purtroppo, però, c’è un destino perverso che, armato di
uno spillo dispettoso, fa scoppiare uno dopo l’altro i
palloncini colorati, smascherando la ciarlatanata che li voleva pieni di cose prodigiose.
È accaduto, appunto, nelle scorse settimane, quando il
palloncino che avrebbe dovuto contenere il famoso “tesoretto”, garantito da Renzi nel presentare agli italiani il DEF,
si è miseramente afflosciato sulle illusioni dei molti, troppi grulli che ho già
citati.
Eppure, per giorni e giorni molti media hanno fatto a
gara nel magnificare quel “tesoretto” che
avrebbe dovuto alleviare le afflizioni di milioni di cittadini.
Mi domando, però: quanti media si sono preoccupati, con
altrettanto zelo, di informare gli italiani che il “tesoretto” era solo una ciarlatanata ?
Comunque, insabbiato in fretta e furia il “tesoretto”, passano pochi giorni ed
ecco che ai soliti molti, troppi grulli viene rifilato un altro palloncino.
Questa volta a dare una mano a Renzi, nel propagandare la
ciarlatanata, c’è anche il ministro Poletti.
Correndo dietro a microfoni, telecamere e taccuini, con
dichiarazioni trionfanti e tweet a gogò,
il duo Renzi-Poletti si è profuso nel magnificare presunti effetti
miracolistici del Jobs Act citando dati
elaborati, per il mese di marzo, dal Ministero del Lavoro.
“92.000 nuovi contratti
di lavoro a tempo indeterminato” andavano blaterando i due ai quattro venti, turlupinando
non solo i cittadini ma anche il Capo dello Stato, Mattarella, che da Zagabria
dichiarava: “sono dati iniziali ma
incoraggianti”.
Questa volta ad afflosciare il palloncino è il destino perverso
incarnato dall’ISTAT che, proprio alla vigilia del 1° maggio, certifica come il
tasso di disoccupazione a fine marzo sia tornato a salire, raggiungendo il 13%
con un incremento di 0,2 punti.
Nel solo mese di marzo, cioè, si sono avuti 52.000
disoccupati in più, mentre nell’arco degli ultimi 12 mesi il popolo dei
disoccupati è aumentato di 138.000 unità.
La disoccupazione giovanile, manco a dirlo, è risalita
oltre il 43%.
Immagino che il pargoletto capriccioso se
ne strafreghi di vedersi scoppiare tra le mani tutti questi palloncini perché il suo scopo è soprattutto quello di pavoneggiarsi e narcotizzare con
qualche balla i molti, troppi grulli.
Ad essere angosciati, invece, sono quei milioni di italiani,
non narcotizzati dal verbo renziano, preoccupati ed in apprensione per il
futuro del nostro Paese.
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