domenica 5 febbraio 2012

La vergogna del voto segreto
In un parlamento che alcuni vorrebbero ancora definire democratico, cioè dove ogni parlamentare dovrebbe agire con assoluta trasparenza per rendere conto ai suoi elettori del modo in cui li rappresenta con le sue azioni e le sue scelte, il ricorso al voto segreto è una manifestazione di "vigliaccheria morale".
Esercitando il voto segreto il parlamentare dimostra tutta la sua tracotanza nel negare proprio all'elettore, che gli ha conferito il mandato, di conoscere come lo stia rappresentando.
Purtroppo, anche per colpa del maledetto "porcellum", a questi sedicenti "rappresentanti del popolo" che occupano i due rami del parlamento italiano, non interessa affatto il giudizio che gli elettori possano farsi del loro operato perché la loro unica e vera preoccupazione è solo quella di accontentare il "capo bastone" per potersi assicurare benefici ed un posto sicuro nelle liste elettorali di domani.
In teoria potrebbe sembrare, però, che oltre a consentire al "codardo morale" di sfuggire al giudizio degli elettori, il voto segreto permetterebbe di raggirare anche il controllo del "capo bastone" impedendogli di verificare se la sua volontà di capo assoluto sia rispettata da tutti i suoi "subordinati".
Invece non è così, proprio perché il voto segreto è imposto da uno dei "capi bastone" che solo con questo stratagemma riesce a nascondere le connivenze con parlamentari di altri schieramenti, può coprire le compravendite di voti, può attuare tiri mancini agli avversari politici, è in grado di far approvare provvedimenti e leggi delle quali si dovrebbe vergognare di fronte all'opinione pubblica.
Come sempre accade dopo ogni voto segreto, si scatena la inevitabile caccia ai "franchi tiratori" con reciproco scambio di accuse tra i diversi schieramenti. Una avvilente sceneggiata che vede tutti contro tutti.
Ma, aldilà di ogni altra considerazione, il boccone più amaro che deve ingoiare l'elettore è quello di essere rappresentato da un individuo che bivacca nel parlamento senza avere neppure il coraggio di manifestare alla luce del sole le sue convinzioni e che preferisce nascondersi dietro l'indecenza del voto segreto.
Eppure, di fronte a fenomeni da voltastomaco come quello del voto segreto ci sono ancora politologi che si affannano a cercare di capire come mai e perché la gente comune si allontani ogni giorno di più dalla politica.  

1 commento:

Anonimo ha detto...

sino ad ora condivido tutto cio che scrivi.....