La sentenza di “proscioglimento per intervenuta prescrizione”, emessa nei
confronti di Silvio Berlusconi dal Tribunale del “Processo Mills”, racchiude una
unica certezza: il Collegio giudicante non
ha ritenuto l’imputato innocente, altrimenti avrebbe dovuto ribadirlo in
sentenza.
Il più eloquente ed efficace commento
a questa sentenza lo ha rilasciato proprio l’avv. Mills “…
l’Italia è un paese cattolico e crede nel perdono” !!!
Ancora una volta, quindi, a salvare
Berlusconi è stata una delle tante “leggi
ad personam” che il signore di Arcore si è fatte su misura con la correità
dei parlamentari di PdL e Lega.
È la sesta volta che un processo nei
confronti dell’ex premier si conclude con il proscioglimento per intervenuta prescrizione e non con una
assoluzione per innocenza o perché il fatto non costituisce reato, come invece vorrebbero
dare da bere agli italiani tutti i lacchè del PdL.
Il proscioglimento di Berlusconi per
intervenuta prescrizione si era già verificato nei processi:
- Lodo Mondadori, nel quale era accusato di “concorso in corruzione in atti giudiziari”;
- All Iberian 1, nel quale era accusato di “finanziamento illecito al PSI”;
- Consolidato Fininvest, nel quale era accusato di “falso in bilancio”;
- Bilanci Fininvest 1988-1992, nel quale era accusato di “falso in bilancio ed appropriazione indebita”;
- Processo Lentini, nel quale era accusato di “falso in bilancio”.
Per la sesta volta, dunque, la
Giustizia italiana è stata sconfitta, nelle aule dei Tribunali, da leggi che
Silvio Berlusconi ha fatto approvare, per un suo interesse personale, da una
maggioranza di leccapiedi privi di decenza e di moralità.
È sufficiente ricordare due soli dei provvedimenti
legislativi, voluti da Berlusconi, per capire quanto sia stato perverso e
scellerato il contrasto ad una giustizia giusta.
- La legge n. 251 del 5 dicembre 2005 (cosiddetta ex-Cirielli) che ha ridotti i termini di prescrizione per reati quali, tra gli altri, la corruzione, la violenza o minaccia a pubblico ufficiale, la truffa ai danni dello Stato, il favoreggiamento reale, la truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, l’usura, la frode fiscale, la ricettazione, etc.
- La legge n. 61 del 15 aprile 2002 che depenalizzando il reato di falso in bilancio ha costretto i giudici ad assolvere Silvio Berlusconi nei processi "All Iberian 2" e "Sme-Ariosto2" perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato".
Ed, oggi, con la più assoluta indifferenza per tutte queste indegnità
alle quali lui stesso ha contribuito, il cortigiano Maurizio Gasparri ha anche
la faccia tosta di dichiarare che è giunto il momento di promuovere una
crociata punitiva contro i magistrati.
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