Mi fa
piacere poter scrivere l’ultimo post del 2014 citando un italiano
che, pur avendo semplicemente fatto il proprio dovere, oggi viene osannato dai
media come un eroe.
Mi
riferisco ad Argilio Giacomazzi, il comandante del traghetto Norman Atlantic
finito tragicamente in fiamme nel mare Adriatico.
Come
tutti gli italiani che, ogni giorno, fanno il loro lavoro con impegno e serietà,
il comandante Giacomazzi ha dato prova di conoscere molto bene il senso di
responsabilità, rimanendo a bordo della nave fino all’ultimo, pur se in
precarie condizioni di salute, per coordinare l’evacuazione dei
passeggeri affidatisi a lui perché comandante del traghetto.
Lasciare
per ultimo il traghetto non è stato un atto di eroismo ma il preciso dovere di ogni comandante di una nave.
Un
dovere richiamato, tra l’altro, anche dal codice morale della marineria di
tutto il mondo.
Un codice
del quale se ne era infischiato invece, tre anni fa, un altro comandante, quello
della Costa Concordia, più noto come Mister Cacarella, la cui preoccupazione era stata di porsi lui in salvo su una delle prime scialuppe calate in mare dopo il
naufragio.
Il
fatto è, purtroppo, che siamo così assuefatti, ormai, a convivere ogni giorno con
funzionari disonesti che intascano mazzette, con dipendenti truffaldini che ostentano
un assenteismo cronico, con scansafatiche di ogni tipo, con politici corrotti,
con funamboli del malaffare, che se qualcuno si limita a fare niente più di ciò
che è suo dovere gridiamo subito al miracolo e lo glorifichiamo come eroe.
Disgraziatamente
siamo ridotti al punto che sempre più tra le persone corrette ed oneste si
va insinuando il dubbio se sia cosa giusta fare il proprio dovere correndo
così il rischio di essere penalizzati.
È già
accaduto !
Ad
esempio, ne sa qualcosa il Capitano di Fregata Gregorio De Falco, rimosso nei
mesi scorsi dal suo incarico operativo.
La sua
grave colpa è stata quella di aver coordinati, con professionalità, prontezza e
risolutezza, i soccorsi ai naufraghi della Costa Concordia, in quella tragica
notte, e di aver richiamato Mister Cacarella alle sue responsabilità.
Forse avrà dedicato troppo impegno ed efficienza nell’intento di salvare centinaia di vite
umane, mentre il responsabile della tragedia si godeva lo spettacolo dagli
scogli dell’isola del Giglio ?
Boh !
Misteri di un Paese che ha smarrita la bussola !
Vorrei
augurarmi che, nel 2015, non ci tocchi apprendere
che anche il comandante Giacomazzi sia perseguitato per aver fatto semplicemente
quello che il suo incarico gli imponeva.
Vorrei concludere, perciò, con l’augurio che nel
2015 ci sia più considerazione per le moltissime persone oneste e più implacabilità
nei confronti dei troppi furfanti e disonesti che prosperano nel nostro Paese !