Da poco più di ventiquattrore il Paese è sommerso dal resoconto
delle molte rivelazioni sullo scandalo “fascio-mafia”
che sta terremotando la amministrazione comunale capitolina e che ha consegnati
alle patrie galere decine di individui ignobili, di sinistra e di destra, che per
anni hanno fatta man bassa del pubblico denaro.
Per non farsi mancare nulla, però, nelle stesse ore i
cittadini romani hanno appreso che, presso l’Università La Sapienza, un
professore, non meno spregevole, vendeva agli studenti gli esami universitari.
Nulla di nuovo sotto il cielo del nostro Belpaese.
Sono decenni ormai che ogni giorno salta fuori una qualche nefandezza commessa da questo o quel politico, ovviamente senza
distinzione di colore per il rispetto della par
condicio.
Così come non costituisce neppure una novità il fatto che autorevoli esponenti dei partiti esprimano a caldo il loro sdegno di fronte
agli scandali e si impegnino, ogni volta, ad intervenire con urgenza per contrastare
il malaffare dilagante.
Tutte balle !
Siccome le mele marce si annidano nei gangli di tutti i partiti
e di ogni centro di potere, nessun politico deciderà mai di prendere una
qualche iniziativa moralizzatrice per paura di veder franare rovinosamente quel
sistema di cui lui stesso fa parte e di cui beneficia.
In queste ore i più infervorati a sbraitare filippiche di
condanna, in TV e sulla carta stampata, sono stati, ohibò, il Presidente del
Consiglio e segretario del PD, Matteo Renzi, ed il seminudo segretario della
Lega, Matteo Salvini.
Straordinarie facce di bronzo !
Difatti, mentre loro si affannavano nel condannare il
malaffare e si impegnavano ad intervenire in modo duro e definitivo, i loro sodali
di partito, in Parlamento, si muovevano esattamente nella direzione opposta.
In quelle stesse ore, infatti, dopo nove mesi di melina il
Senato era chiamato ad esprimere il proprio voto sulla richiesta della Procura
di Trani di utilizzare le intercettazioni telefoniche nel processo che
coinvolge il senatore di NCD e Presidente della Commissione Bilancio, Antonio
Azzollini.
Per inciso, al senatore Azzollini, alfaniano DOC, la Procura
di Trani contesta i reati di truffa allo Stato, associazione a delinquere,
abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, e varie altre quisquiglie, per
lo scandalo del porto di Molfetta.
Ebbene, che ti fanno i senatori di PD, NCD, Forza Italia
e Lega ?
Ma suvvia, respingono la richiesta della Procura di Trani
con 180 voti, contro 36 voti favorevoli ed 1 astenuto.
Domanda n. 1: i due Matteo, Renzi e Salvini, mentre censuravano
il malaffare erano al corrente di come avrebbero votato i senatori dei loro
partiti ?
Domanda n. 2: non è che proprio Renzi e Salvini abbiano
ordinato ai loro senatori di inibire l’uso delle intercettazioni da parte della
Procura di Trani, per il farisaico principio “predicare bene ma razzolare male” ?
Alla luce di questi fatti mi viene da pensare perfino
che proprio la fretta e le parole, con cui Renzi e Salvini hanno voluto deplorare
con tanta enfasi i “fasciomafiosi”
romani giustifichino i dubbi sulla loro sincerità.
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