Nell’immaginario autodromo di Ballacity Matteo Renzi
pesta come un forsennato sull’acceleratore per superare il compare di scuderia Silvio
Berlusconi ed aggiudicarsi il “Grand Prix
della panzana”.
Da mesi, ormai, si esercita giorno e notte, in TV e sulla
carta stampata, in Italia ed all’Estero, per raggiungere questo traguardo che
di prestigioso non ha proprio nulla ma a lui serve, invece, per rincitrullire ancor
più i molti grulli che lo stanno ad ascoltare.
Stando ai box abbiamo potuto renderci conto che da mesi
la strategia di gara, adottata da Renzi, è quella di scimmiottare le fandonie che
a suo tempo ci propinò Berlusconi e che, puntualmente, hanno dimostrato di valere
uno zero assoluto.
Ad esempio, è vero che non ha promesso un milione di
posti di lavoro, come aveva fatto scioccamente Berlusconi, ma è vero, però, che Renzi
continua a blaterare dei nuovi posti di lavoro che starebbe creando la sua celebrata
riforma Jobs Act.
L’essere regolarmente smentito da ISTAT che segnala come
il tasso di disoccupazione continui a non schiodarsi dal 13%, non serve a
scuoterlo dal suo delirare.
Oddio, a dire il vero un risultato c’è: gli imprenditori,
cogliendo la palla al balzo, stanno trasformando altre forme contrattuali in “contratti a tempo determinato a tutele
crescenti” per godere, loro si, per tre anni di quel 31% di sgravi fiscali sulle
retribuzioni lorde dei loro dipendenti.
Cosa ne sarà di questi lavoratori, una volta cessati gli
sgravi, lo scopriremo tra tre anni.
Un altro cavallo di battaglia berlusconiano era stata
l’abolizione dell’ICI, oggi IMU, sulla prima casa.
Anche su questo terreno Renzi, nei giorni scorsi, ha
voluto scopiazzare Berlusconi proclamando in pompa magna che nel 2016 abolirà
l’IMU sulla prima casa.
Ho il sospetto che nessuno abbia informato l’imbonitore
che dal 2014 sono già esenti dal pagamento di questo balzello tutti i
proprietari delle abitazioni principali ad eccezione di quelli che possiedono castelli,
ville ed abitazioni di lusso.
È su castelli, ville ed abitazioni di lusso che Renzi si
propone di abolire l’IMU?
L’ultima e più azzardata manovra messa in atto per
superare sotto la bandiera a scacchi il suo compare Berlusconi, il pilota di
Rignano sull’Arno l’ha compiuta però contraffacendo il berlusconiano “contratto
con gli Italiani”, sepolto dal 2001 nel cimitero delle bufale illustri, per
pubblicizzare il suo “patto con gli italiani”.
Un “patto con gli italiani” con il quale Renzi si
impegnerebbe (NdR: in questo caso il condizionale è d’obbligo
!) a ridurre la pressione fiscale dal 2017 e
2018 per un controvalore, ancora non ben definito, di 15/20 miliardi anno.
Domanda: da dove Renzi riuscirà a tirar fuori tutti
questi miliardi, lui che, in soli 14 mesi, è già stato capace invece di far
lievitare il debito pubblico di ben 112 miliardi ?
Ma qualcuno ha ricordato all’imbonitore che a partire dal
2016, per effetto del Fiscal Compact,
il debito pubblico italiano dovrà anche essere sforbiciato, ogni anno, di circa 50/60
miliardi ?
Ecco perché a Bruxelles la fanfaronata di Renzi sul
taglio delle tasse è stata accolta con scetticismo e molta cautela; ai vertici
UE, infatti, non è sfuggito che dal 1° gennaio al 31 marzo 2015 cioè in soli
tre mesi, il rapporto debito/PIL è balzato dal 132,1% al 135,1%, piazzando il
nostro Paese al secondo posto subito dopo la Grecia, che è maglia nera in
Europa.
D’altra parte è anche probabile che a Bruxelles si siano
chiesti: come si può credere ad un premier che promette un taglio delle tasse quando
lui stesso proprio qualche settimana fa, nonostante la sentenza della Consulta,
ha sgraffignati, o se preferite derubati oltre 16 miliardi ai pensionati
trincerandosi dietro il rispetto dei vincoli di bilancio ?
Insomma,
a Renzi non basterà oggi alzare la coppa del “Grand Prix della Panzana”, perché fare l’imbonitore è nel suo DNA,
e poi perché senza inventarsi sempre nuove balle come farebbe a mantenere in
uno stato di rincoglionimento i grulli che lo stanno ad ascoltare ?
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