Con il passare dei giorni, delle settimane,
dei mesi ho l’impressione che il governo Renzi sia, senza soluzione di
continuità, il prosieguo dei governi a guida berlusconiana.
Tra gli obiettivi, ad esempio, che si prefiggevano
i governi del signore di Arcore c’era, chiaramente, l’attuazione di leggi ed artifici
mirati a far sì che “delinquere fosse non
perseguibile”.
Leggi ad personam e prescrizioni dei reati
ridotte a tempi da centometristi sono solo alcune prove che attestano lo scellerato
proposito.
Oggi, però, il testimone di quel progetto,
interrottosi nel 2011 con la capitolazione di Berlusconi, sembra essere passato
nelle mani di Renzi e dei suoi ministri, sottosegretari ed inservienti vari,
che si danno un gran da fare per dimostrare di essere degni prosecutori di
quella missione.
Ora, è pur vero che del governo fa parte
Area Popolare i cui esponenti, da Alfano a Casini, sono di fatto costole del
berlusconismo, ma non posso credere che con il loro più o meno 2% di consensi
elettorali condizionino l’azione di governo.
Evidentemente, perciò, è lo stesso Matteo
Renzi che pensa ed agisce traendo ispirazione dal berlusconismo autentico e convivendo
in perfetta armonia con i compari di Area Popolare.
Ad esempio, poiché tra le opere incompiute
dell’era berlusconiana c’era la messa al bando definitiva delle intercettazioni
telefoniche ed ambientali, strumenti utili per far venire a galla casi di degrado,
malaffare e criminalità, ecco che Renzi ed i suoi accoliti hanno deciso di
mettere mano al progetto berlusconiano per realizzarlo.
Non è un caso che proprio un deputato di
Area Popolare, Alessandro Pagano, sia l’autore di un emendamento che prevede
fino a 4 anni di carcere per chi diffonda il contenuto di riprese o
registrazioni “rubate”, cioè effettuate senza il consenso della persona ripresa
o registrata.
Poiché l’emendamento è stato presentato
alla Camera in questi giorni, e poiché per di più Pagano è siciliano, qualcuno maliziosamente
lo ha battezzato “emendamento Crocetta”.
Fatto sta che immediate sono state le reazioni
di coloro che in quel testo hanno letta la volontà di mettere un bavaglio al
diritto di cronaca, grazie al quale, invece, sono emersi molti casi di degrado,
imbarbarimento e criminalità.
Di fronte a così numerose ed estese reazioni
i renziani, corresponsabili di una simile porcata, resisi conto del putiferio che
stavano provocando hanno tentato di correre ai ripari mettendo una toppa non
meno deplorevole dello stesso emendamento.
Infatti, secondo i galoppini di Renzi si
dovrà prevedere la non perseguibilità per coloro che siano iscritti all’ordine
dei giornalisti.
Ma che geni questi renziani !
Già, perché cosa accadrebbe, invece, ad un cittadino
comune ?
Prendiamo il caso, ad esempio, di un
cittadino comune, titolare di una attività commerciale, che sia avvicinato dal
picciotto di una cosca per la escussione del “pizzo”.
Ipotizziamo che quel cittadino si rechi all’incontro
con il picciotto e, munito di registratore, incida incautamente la pretesa del “pizzo”,
senza prima aver chiesto “mi scusi
mafiosetto … posso registrare ?”.
In base al disposto dell’emendamento rielaborato dai
renziani, non solo sarebbe perseguibile ma correrebbe il rischio di farsi lui,
e non il picciotto, quattro anni di galera.
Sarebbe sufficiente, infatti, che il
picciotto, magari anche incensurato, dichiarasse “ma io stavo solo scherzando” perché il malcapitato cittadino
incappasse in quella fattispecie che, secondo l’autore del emendamento, sarebbe
configurabile come atto compiuto “al fine
di recare danno alla reputazione od all’immagine altrui” !
Mi
domando se Renzi, con il suo codazzo di politicanti da baraccone, creda davvero
che gli italiani siano rincoglioniti al punto da non ritenere intollerabile
tanta irresponsabilità e tracotanza.
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