Mentre assistevo incredulo, nei giorni scorsi, ancora ad
un fallimento dell’Unione Europea, ho avuta l’impressione che si aggirasse tra
noi lo spirito di Ettore Petrolini che, sulle note del celebre motivetto degli
anni ‘30, parafrasandone le parole ci canticchiasse “Ma… cos’è questa Europa ?”.
La gestione della crisi greca da parte dei vertici di
Bruxelles e dei capi di stato e di governo dei diciannove paesi dell’Eurosummit,
ha confermato che l’UE è di fatto solo un mucchio di stati messisi insieme per servire ai propositi famelici di quella iena bruna che è Wolfgang Schäuble,
il potente ministro tedesco.
Infatti, che sotto il profilo economico e finanziario la
Grecia ne abbia combinate più di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, è un dato di fatto certo.
Che, però, la UE per contro abbia chiusi gli occhi e tollerati
anche i bilanci, falsificati dalla Grecia per entrare a far parte dell’Eurogruppo, è altrettanto innegabile.
Pur tenendo conto di queste premesse non può sfuggire,
però, che anche in questa circostanza, per volere di Schäuble nelle decisioni
europee abbiano latitato i principi di solidarietà, sostegno, mutuo soccorso, sussidio,
che dovrebbero caratterizzare invece un sodalizio che, oltre tutto, ha perfino la
vanteria di definirsi “unione”.
Anzi, nei confronti del governo Tsipras, approfittando
del suo momento di palese e grave difficoltà, ha prevalsa addirittura la
volontà di compiere “un atto punitivo”,
come ha affermato il filosofo tedesco Juergen Habermas.
D’altra parte non è stata neppure la prima volta che i
principi di solidarietà e sostegno abbiano brillato per la loro assenza.
Era già successo alcune settimane prima quando l’UE aveva affrontato il problema dei flussi migratori.
Ebbene, la decisione unanime è stata quella di scaricare
la criticità sull’Italia, ritenendo trattarsi di un problema di sua esclusiva spettanza.
Eppure, nei confronti del nostro Paese di certo non può aver
prevalso un sentimento punitivo da parte dei tedeschi.
Infatti, in questi anni, l’Italia si è sempre impegnata
nell’assicurare a Merkel ed a Schäuble i servigi impeccabili di maggiordomi in
livrea tricolore, da Prodi a Berlusconi, da Monti a Letta, ed ora Renzi.
Merkel e Schäuble ordinavano cosa dire e cosa fare e gli
italici maggiordomi in livrea eseguivano senza aprire bocca, con il risultato
che il tessuto economico e sociale del nostro Paese si è a poco a poco impoverito
raggiungendo livelli insostenibili di disoccupazione e di povertà assoluta.
L’Unione Europea d’altra parte, sempre più asservita ai
diktat germanici, non tralascia occasione per dare prova di aver fatta propria la
insensibilità sociale ed il cinismo che sono nel DNA di Merkel e di Schäuble.
Un esempio dell’ultima ora.
Su molti siti è visibile il video che è stato ripreso in
occasione della visita di Merkel ad una scuola tedesca.
In quel video una bambina palestinese, rifugiata in
Germania da quattro anni con la sua famiglia, si rivolge a Merkel manifestando
la sua felicità per poter studiare in Germania e la sua speranza di poter
continuare gli studi anche se ha il timore di essere espulsa se al padre non sarà
rinnovato il permesso di soggiorno.
Con imperdonabile cinismo la cancelliera non solo si è dimostrata incapace di dire una sola parola di speranza, ma le ha fatto intendere, con
durezza, che non potrà restare.
Neppure il pianto dirotto in cui è scoppiata la ragazzina
ascoltando quelle parole ha smossa la insensibilità della cancelliera Merkel.
Ora,
se al ritornello “Ma… cos’è questa Europa ?”
non riesco a trovare altra risposta che quella di una Europa in cui i paesi
membri sanno coltivare solo più egoismo e cinismo sotto l’egemonia teutonica, beh
allora devo ammettere che fino ad oggi non avevo capito nulla, ma proprio nulla
dell’UE.
Nessun commento:
Posta un commento