È sufficiente dare una occhiata ai titoli dei quotidiani
di mezzo mondo, oppure fare un giro nei social network per rendersi conto che commentatori
e notisti manifestano non poco imbarazzo nell’indicare come un “accordo” e non
come un regolamento di conti, il documento che l’Eurosummit ha approvato, dopo
quasi diciotto ore di discussione sulla crisi greca.
Lo confermano alcuni esempi tra i più sintomatici.
Der Spiegel, il settimanale di Amburgo con la maggiore
tiratura in Germania, nella sua versione online ha definito il testo approvato
dall’Eurosummit “il catalogo delle
crudeltà”.
Sul New York Times,
Paul Krugman, premio Nobel per l’economia, ha qualificati i contenuti di quel
documento “una follia vendicativa, una
completa distruzione della sovranità nazionale” ed ha aggiunto “sono un grottesco tradimento di tutto
quello che significa il progetto Europeo”.
Molto più sintetico ma non meno eloquente un hashtag che da
ore continua a riscuotere un formidabile successo in rete: #ThisIsACoup.
Che da alcuni giorni su Bruxelles spirasse un venticello perfido
e vendicativo nei confronti del premier greco Tsipras, lo segnalavano perfino …
i bollettini meteo.
Per la prima volta nella storia dell’UE, infatti,
qualcuno aveva ardito tener testa agli imperatori d’Europa, Merkel e Schäuble,
e si era spinto anche oltre sfidandoli con l’arma del referendum, il cui esito aveva
fatti uscire fuori dai gangheri i due spietati boss tedeschi.
Dopo essere riusciti già a liberarsi di Varoufakis, detestato
senza pietà da Schäuble, non restava quindi che mettere Tsipras nella
condizione di dimettersi da premier, così da cacciarlo dai tavoli europei e regolare
definitivamente i conti.
Il colpaccio sembrava poter riuscire con l’aiuto di
Christine Lagarde che aveva suggerito a Tsipras di farsi da parte per far sì
che UE, FMI e BCE potessero proseguire le trattative con un nuovo governo greco, formato da tecnici ovviamente a loro graditi.
La manovra non andò in porto, come risulta evidente, ma
tutto ciò avvalora, qualora ancora occorresse, come certe istituzioni europee
interpretino il ruolo della Unione Europea e si arroghino il diritto di interferire
nella vita degli Stati membri.
Quando la democrazia è considerata né più né meno che un
gioco di società, quando la sovranità di un popolo è giudicata alla stregua di
una diceria paesana, quando le elezioni sono relegate a passatempo per noiosi
week end, allora si è indotti a credere che
anche i governi, eletti in modo democratico, possano essere disfatti, rifatti, sostituiti
da chiunque sappia esercitare, sui Paesi membri dell’UE, un potere quasi
divino.
Tutto ciò mi ricorda forme, strutture, organizzazioni, vincoli,
consuetudini che hanno caratterizzata la
società feudale.
Una società, cioè, in cui i vassalli giuravano ubbidienza
e fedeltà ad un signore che, per il solo fatto di concedere loro terre ed armi,
arrivava a dominarne esistenza e scelte.
Forse questo riferimento alla società feudale potrebbe
sembrare una iperbole, però ci si rende conto che non sia così leggendo le 7
pagine del “Euro Summit Statement – SN 4070/15
– Brussels, 12 July 2015”.
Personalmente ho trovato sconvolgente, in particolare, il
contenuto di queste righe riportate a pag. 5: “The government needs to consult
and agree with the Institutions on all draft legislation
in relevant areas with adequate time before
submitting it for public consultation or to Parliament.”
Accettando queste quattro righe, cioè, Tsipras non solo ha
tradita ed umiliata la sovranità dello Stato greco, ma l’ha rimessa nelle mani
delle
Institutions, cioè della
Troika alla quale il premier Tsipras, o chi lo sostituirà, sarà obbligato a sottoporre, per ottenere la approvazione preventiva, ogni disegno di legge, prima ancora
di sottoporlo al Parlamento di Atene.
Tsipras si è reso così responsabile di un calabrache disonorevole,
umiliante, immorale, una onta che rimarrà nella storia della Grecia. Mi domando però: in questo frangente sarà solo Tsipras a
perdere la faccia oppure la perderanno anche quei 18 capi di stato e di governo
che hanno umiliato il popolo greco, imbrattando di meschinità le Istituzioni
europee solo per soddisfare i capricci di Merkel e Schäuble ?
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