martedì 14 luglio 2015

Regolamento di conti in Europa

È sufficiente dare una occhiata ai titoli dei quotidiani di mezzo mondo, oppure fare un giro nei social network per rendersi conto che commentatori e notisti manifestano non poco imbarazzo nell’indicare come un “accordo” e non come un regolamento di conti, il documento che l’Eurosummit ha approvato, dopo quasi diciotto ore di discussione sulla crisi greca.
Lo confermano alcuni esempi tra i più sintomatici.
Der Spiegel, il settimanale di Amburgo con la maggiore tiratura in Germania, nella sua versione online ha definito il testo approvato dall’Eurosummit “il catalogo delle crudeltà”.
Sul New York Times, Paul Krugman, premio Nobel per l’economia, ha qualificati i contenuti di quel documento “una follia vendicativa, una completa distruzione della sovranità nazionale” ed ha aggiunto “sono un grottesco tradimento di tutto quello che significa il progetto Europeo”.
Molto più sintetico ma non meno eloquente un hashtag che da ore continua a riscuotere un formidabile successo in rete: #ThisIsACoup.
Che da alcuni giorni su Bruxelles spirasse un venticello perfido e vendicativo nei confronti del premier greco Tsipras, lo segnalavano perfino … i bollettini meteo.
Per la prima volta nella storia dell’UE, infatti, qualcuno aveva ardito tener testa agli imperatori d’Europa, Merkel e Schäuble, e si era spinto anche oltre sfidandoli con l’arma del referendum, il cui esito aveva fatti uscire fuori dai gangheri i due spietati boss tedeschi.
Dopo essere riusciti già a liberarsi di Varoufakis, detestato senza pietà da Schäuble, non restava quindi che mettere Tsipras nella condizione di dimettersi da premier, così da cacciarlo dai tavoli europei e regolare definitivamente i conti.
Il colpaccio sembrava poter riuscire con l’aiuto di Christine Lagarde che aveva suggerito a Tsipras di farsi da parte per far sì che UE, FMI e BCE potessero proseguire le trattative con un nuovo governo greco, formato da tecnici ovviamente a loro graditi.
La manovra non andò in porto, come risulta evidente, ma tutto ciò avvalora, qualora ancora occorresse, come certe istituzioni europee interpretino il ruolo della Unione Europea e si arroghino il diritto di interferire nella vita degli Stati membri.
Quando la democrazia è considerata né più né meno che un gioco di società, quando la sovranità di un popolo è giudicata alla stregua di una diceria paesana, quando le elezioni sono relegate a passatempo per noiosi week end, allora si è indotti a credere che anche i governi, eletti in modo democratico, possano essere disfatti, rifatti, sostituiti da chiunque sappia esercitare, sui Paesi membri dell’UE, un potere quasi divino.
Tutto ciò mi ricorda forme, strutture, organizzazioni, vincoli, consuetudini che hanno caratterizzata la società feudale.
Una società, cioè, in cui i vassalli giuravano ubbidienza e fedeltà ad un signore che, per il solo fatto di concedere loro terre ed armi, arrivava a dominarne esistenza e scelte.
Forse questo riferimento alla società feudale potrebbe sembrare una iperbole, però ci si rende conto che non sia così leggendo le 7 pagine del “Euro Summit Statement – SN 4070/15 – Brussels, 12 July 2015”.
Personalmente ho trovato sconvolgente, in particolare, il contenuto di queste righe riportate a pag. 5: “The government needs to consult and agree with the Institutions on all draft legislation in relevant areas with adequate time before submitting it for public consultation or to Parliament.”
Accettando queste quattro righe, cioè, Tsipras non solo ha tradita ed umiliata la sovranità dello Stato greco, ma l’ha rimessa nelle mani delle Institutions, cioè della Troika alla quale il premier Tsipras, o chi lo sostituirà, sarà obbligato a sottoporre, per ottenere la approvazione preventiva, ogni disegno di legge, prima ancora di sottoporlo al Parlamento di Atene.
Tsipras si è reso così responsabile di un calabrache disonorevole, umiliante, immorale, una onta che rimarrà nella storia della Grecia. Mi domando però: in questo frangente sarà solo Tsipras a perdere la faccia oppure la perderanno anche quei 18 capi di stato e di governo che hanno umiliato il popolo greco, imbrattando di meschinità le Istituzioni europee solo per soddisfare i capricci di Merkel e Schäuble ? 

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