Se fino ad ieri nutrivo
ancora qualche dubbio, da oggi ho avuta la conferma e quindi ne ho la certezza.
A nostra insaputa anche noi italiani, come quasi tutti i
cittadini europei, siamo predestinati a diventare sudditi dell’impero euroteutonico,
il cui scettro è solidamente nelle mani della potente Kaiserin Angela Dorothea
Merkel e del suo superinfluente ministro Wolfgang Schäuble.
Due momenti, nella giornata di oggi, hanno data sostanza
a quelle che fino ad ieri mi erano sembrate solo voci di corridoio, congetture,
ipotesi, sfoghi di qualche politico depresso.
Il primo episodio è correlato alla snervante ricerca di una
soluzione per evitare il default della Grecia e, di conseguenza, la sua uscita
dall’area euro e dall’UE.
Nelle prime ore del mattino era pervenuta a Juncker,
Draghi e Lagarde una lettera con la quale Tsipras si dichiarava disponibile ad
accettare l’accordo proposto dalla Troika venerdì scorso, richiedendo solo
alcuni emendamenti secondari.
Scattava subito un febbrile lavorio, con incontri e
scambio di telefonate, per valutare la nuova proposta formulata da Tsipras.
Juncker organizzava una conference call dell’Eurogruppo, differita poi al
pomeriggio.
Ecco che, però, sul fervore dei rappresentanti europei, impegnati
nella ricerca di una possibile soluzione, piombava la mannaia del veto assoluto
a proseguire i lavori, imposto dalla Kaiserin Merkel e da Schäuble.
In un consesso democratico, secondo me, si sarebbe dovuto
procedere innanzitutto ascoltando l’opinione di tutti i partecipanti alla conference call, e poi decidendo a
maggioranza.
Darei per scontato, forse ingenuamente, che il voto di
ogni paese membro dell’UE abbia lo stesso peso.
Invece no !
La Kaiserin Merkel si è arrogata il diritto di bloccare tutti
e tutto, decidendo lei che si debba attendere l’esito del referendum che si
terrà domenica.
Ora mi domando: a che cavolo servono strutture, tecnocrati,
commissioni, vertici dei capi di stato e di governo, incontri, conference call, etc., quando poi ad
avere il sopravvento sono solo le volontà e le decisioni di Merkel e del suo
ministro Schäuble ?
Mentre cercavo di trovare una risposta a questo banale interrogativo,
dagli schermi TV mi è giunta la risposta.
Andava in onda la conferenza stampa Merkel-Renzi, a
conclusione del loro incontro.
Ho notato subito che durante la conferenza stampa, forse
per la presenza di Merkel, Renzi non aveva il portamento arrogante ed un po’ sfrontato
che assume, invece, quando si presenta alla stampa casereccia.
Mi è parso molto compito, attento e riverente alle parole
della Merkel, ma soprattutto l’ho visto ansioso di cogliere ogni cenno di
assenso da parte della Kaiserin.
Insomma, Renzi si stava comportando come un cagnolino che
avesse bisogno di attenzione e carezze, scodinzolando felice ogni volta che Merkel lo sfiorava
con lo sguardo o con le parole.
Certo è che se questo è il modo cortigiano e remissivo con cui il nostro presidente del Consiglio si relaziona con la Kaiserin, beh, allora noi italiani dovremmo rassegnarci ad essere considerati sudditi dell’impero euroteutonico.
Certo è che se questo è il modo cortigiano e remissivo con cui il nostro presidente del Consiglio si relaziona con la Kaiserin, beh, allora noi italiani dovremmo rassegnarci ad essere considerati sudditi dell’impero euroteutonico.
Nessun commento:
Posta un commento