L'assordante silenzio di Bersani
Nel momento in cui (erano le ore 21 del 12 novembre 2011) Berlusconi ha varcato il portone del Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani del Presidente Napolitano, Pier Luigi Bersani si è risvegliato orfano del ritornello che da mesi andava cinguettando con ripetitività maniacale : "Berlusconi deve fare un passo indietro".
Infatti, da quando finalmente il cavaliere da Arcore si è fatto da parte, Bersani sembra essere piombato in una grave depressione sia verbale che di idee.
Oddio, è anche vero che i rumori assordanti del silenzio di Bersani sembrano far bene al PD se, come indicano gli ultimi sondaggi, il partito guadagna consensi fino ad essere accreditato di un 28/29% !
Però i sondaggi hanno un valore effimero e, prima o poi, quando sarà il momento di depositare la scheda nell'urna, l'elettore, almeno quello pensante, valuterà obiettivi e strategie delle diverse proposte politiche.
Obiettivi e strategie che, per ora, nella mente di Bersani sembrano carenti oppure molto confusi.
Per carità, non è difficile comprendere che il Segretario del PD viva in uno stato permanente di indecisione su cosa fare e su cosa dire pur di non turbare la bislacca convivenza, all'interno del suo partito, del variegato coacervo di anime, dalla radicale alla cristiano-sociale, dalla socialdemocratica alla liberale, dalla ecologista alla repubblicana.
Qualcosa però Bersani dovrà pur dire al potenziale elettore.
E gli interrogativi che da tempo si pongono, non solo gli elettori ma molti degli stessi dirigenti del partito, sono tanti e corposi.
Ad esempio, il PD cerca un'unione di intenti con i barricadieri Di Pietro e Vendola, di vastese memoria, oppure intende flirtare con Casini ?
Sull'art. 18 il PD farà sua l'irremovibilità della Camusso oppure sarà disponibile a condividere le proposte di Monti e Fornero ?
Su temi quali il riconoscimento delle coppie gay o l'assenso al testamento biologico quale è la posizione unitaria del PD ?
Quando Bersani avrà finalmente superato lo shock conseguente alle dimissioni di Berlusconi, dovrà confrontarsi con questi ed altri interrogativi che sono pur sempre delle belle gatte da pelare.
Seguitare in questo assordante silenzio è un'arma infida a doppio taglio.
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