Venerdì scorso tutti
i mezzi di informazione, giornali, radio e TV, hanno dato grande risalto alle parole
dell’avvocato Piero Longo che dava notizia della ammissibilità,
da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, del ricorso per violazione delle regole del giusto processo, presentato dai
legali di Berlusconi contro la sentenza definitiva per frode fiscale nel
processo Mediaset.
Tanto è bastato perché
i berluscones di ogni rango si scatenassero in capriole di gioia e, trascinati
dall’euforia, azzardassero perfino che, prima di Natale, Berlusconi sarebbe
stato reintegrato nel suo seggio di senatore.
Renato Brunetta, parlando a vanvera come al solito, nel suo giornaletto “Il Mattinale”, giungeva addirittura a sostenere che la CEDU avesse riconosciuta la ammissibilità anche del ricorso sulla
retroattività della legge Severino.
Berlusconi stesso,
partecipando a Sirmione ad un incontro con giovani forzisti, dopo averli esortati
a beatificarlo perché “martire” della magistratura si era rallegrato del
successo ottenuto dai suoi avvocati, a Strasburgo, con l’ammissibilità del
ricorso.
Oggi, quindi, mi sembrerebbe di sparare sulla Croce Rossa se riportassi, anche solo in parte, le
entusiastiche dichiarazioni rilasciate nel weekend da molti notabili di Forza
Italia, con in testa il cosiddetto consigliere politico Giovanni Toti.
Infatti, la bolla di
esuberanza forzista è durata poco più di quarantotto ore, cioè il tempo
necessario perché l’ufficio stampa della CEDU sconfessasse, con una nota ufficiale,
l’avvocato Longo e sgonfiasse gli entusiasmi forzisti.
La nota precisava, infatti, che si era semplicemente provveduto alla registrazione del ricorso, e
di uno solo, sulla cui ammissibilità la CEDU non si è ancora espressa.
Il fatto è che a
confermare anche in questa circostanza la loro abituale piaggeria sono stati pressoché
tutti i mezzi di informazione.
Difatti, dopo aver
fatto a gara per essere i più solerti nel mettere in prima pagina o nel riportare
in TV le parole dell’avvocato Longo, scatenando l’entusiasmo dei
berluscones, si sono guardati bene dal diffondere con altrettanto scrupolo e
sollecitudine la notizia della nota ufficiale diramata dall’ufficio
stampa della CEDU.
Ora, che abbiano
fatto finta di nulla le TV e gli imbrattafogli dei quotidiani consacrati al
berlusconismo (NdR: “Libero” ed “Il
Giornale”) potrebbe essere tollerabile anche se non giustificabile sotto il
profilo del dovere di informazione.
Ma non è assolutamente
tollerabile che siano venuti meno al loro dovere molti altri mezzi di
informazione che, a distanza di oltre ventiquattro ore, ancora non hanno sentito il
bisogno di ristabilire la verità, rettificando una notizia da loro stessi diffusa
con tanto risalto.
Non possiamo, perciò, né scandalizzarci né imprecare se
nella classifica mondiale della libertà di cui godono giornalisti e mezzi di informazione, l’agenzia Report senza Frontiere
colloca l’Italia solo al 61mo posto !
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