“Uomini e donne d’Italia … un’ora
segnata dal destino batte nel cielo della nostra Patria … è l’ora delle
decisioni irrevocabili …”.
Nell’udire queste parole, pronunciate da uno dei più
grandi imbonitori della nostra storia, Benito Mussolini, gli italiani
scattarono in piedi per acclamare ed osannare colui che, in pochi anni, avrebbe
provocati milioni di morti, avrebbe ridotto in macerie il Paese, ed avrebbe
reso il popolo italiano con le pezze al culo.
Alcuni decenni dopo, il 6 aprile 2009, fu un sisma terrificante,
questa volta, a ridurre in macerie L’Aquila e molti paesi del circondario,
provocando 309 vittime e centinaia di feriti.
Il fato maligno volle che, ancora una volta, al governo
del Paese ci fosse un altro imbonitore, Silvio Berlusconi.
Quel Berlusconi che, tronfio e pavoneggiante, per la sua smania
di protagonismo ed in cerca di applausi si recò a Cese di Preturo, una frazione
dell’Aquila, per consegnare di persona, ad alcune famiglie terremotate, i primi
240 appartamenti del progetto “Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili”.
Con autocompiacimento Berlusconi dichiarò: “Queste case non sono dei prefabbricati ma
delle case vere che possono durare per l’eternità”.
Non l’avesse mai detto !
A distanza di pochi anni, ieri il balcone di una di
quelle palazzine ha ceduto ed è rovinosamente crollato sul piano sottostante, costringendo
il sindaco, Massimo Cialente, ad emanare, in fretta e furia, una ordinanza per
dichiarare inagibile l’edificio e per vietare, a scopo precauzionale, agli
abitanti delle altre 22 palazzine di accostarsi ai balconi.
Da mesi gli abitanti di quelle palazzine denunciavano condizioni
di degrado tali da rendere inabitabili gli appartamenti.
Altro che edifici antisismici, come aveva assicurato Berlusconi.
La brutale realtà sta dimostrando che quelle case crollano
anche senza che si verifichi un nuovo sisma.
Ora, dopo l’umiliante disastro scaturito da “l’ora delle decisioni irrevocabili”, di
Mussolini, e l’inquietante crollo delle “case vere che possono durare per l’eternità”,
di Berlusconi, mi viene il sospetto che questi ciarlatani non solo parlassero
senza sapere ciò che dicevano, ma tutto sommato portassero anche sfiga.
Si dà il caso, però, che troppi italiani, inclini a farsi
turlupinare da panzane e mistificazioni, abbiano il brutto vizio di osannare ogni imbonitore che si presenti sul
palcoscenico della politica fino ad affidargli, con avventatezza, il governo
del Paese.
Messo in disparte, si fa per dire, Berlusconi, che sull’imbonimento
ha costruite le sue fortune politiche, sulla scena gli sono succeduti due
ciarlatani di certo non meno abili nell’abbindolare gli italiani più creduloni.
Da una parte c’è Matteo Renzi che, con uno ignobile colpo
di mano, è riuscito addirittura a diventare premier, e dall’altra c’è Beppe
Grillo che, con un martellante linguaggio volgare ed offensivo, ha fatto
breccia nel diffuso disagio e nella insofferenza di molti italiani.
Per il Paese il rischio, questa volta, è di trovarsi a fare
i conti non con le macerie di una guerra o con il crollo di case spacciate per antisismiche,
ma con le rovine di una crisi economica che potrebbe lasciare sugli italiani cicatrici
altrettanto irreparabili.
Riusciremo, un giorno, a non farci più abbindolare da
imbonitori senza scrupoli e ad affidare finalmente il governo del Paese a
persone perbene, responsabili e sinceramente impegnate a rendere giusta, onesta
e decorosa la politica italiana ?
Nessun commento:
Posta un commento