Egregio Ministro Annamaria Cancellieri,
da quando il sedicente giornalista Maurizio Belpietro, evidentemente
su commissione, ha scatenata dalle colonne di Libero una nuova offensiva contro il Presidente della Camera,
Gianfranco Fini, Lei si è ritrovata in bella evidenza sulla sua scrivania la “grana delle scorte”.
È un problema annoso che, di tanto in tanto, viene portato
all’attenzione dell’opinione pubblica ma che, purtroppo, fino ad oggi non ha registrati
interventi adeguati, anzi da comune cittadino ho l’impressione che l’uso
smodato delle scorte non solo sia continuato, ma si sia addirittura dilatato.
Per questo potrà comprendere con quale compiacimento io
abbia appresa la notizia della sua intenzione di porre mano seriamente a questa
rogna.
“Fusse che fusse la vorta bbona” mi ripeto da qualche giorno !
Ed ecco che questa mattina sulle pagine del Corsera leggo una prima incoraggiante novità.
È stata abolita la scorta di vigilanza alla “villa zoo” di Roberto Calderoli sulle
colline di Mozzo nel bergamasco.
A parte la scarsa efficacia di una vigilanza, giorno e
notte, al solo cancello di accesso, dal momento che per l’estensione stessa della
villa qualsiasi malintenzionato avrebbe potuto accedervi da altre parti senza alcuna
difficoltà, reputo scandaloso aver impegnati giornalmente 8 poliziotti,
carabinieri o finanzieri con uno spreco di denaro pubblico quantificabile in almeno
250.000 euro l’anno.
Anche perché, non solo Calderoli non è solito vivere nella
“villa zoo”, ma lo stesso
Calderoli gode già di una scorta personale formata da altri 8 uomini (4 a Roma e 4 a Bergamo), il che
comporta un ulteriore sperpero di denaro pubblico.
Comunque, nella fiduciosa attesa che al ridimensionamento
delle scorte di Calderoli ne seguano altri, vorrei affrontare, per attinenza, un
altro tema.
Mi sembra ragionevole che coloro che siano impegnati nei
servizi di scorta, di vigilanza dei cosiddetti “obiettivi sensibili”, o di protezione al trasferimento valori, abbiano
turni di lavoro di 6 ore non potendo godere, per ovvi motivi, né di intervalli né di pause.
Lo stesso dicasi, naturalmente, per poliziotti e carabinieri
impegnati nel pattugliamento per il controllo del territorio, così come per gli
addetti della Polstrada che vigilano su strade ed autostrade.
Ma mi e Le domando: perché anche coloro che operano negli
uffici devono godere di turni giornalieri di solo 6 ore con riconoscimento
delle eventuali ore di straordinario ?
Forse che l’attività di ufficio, questa si inframmezzata da
pause per caffè, panini ed aperitivi, sia da ritenersi altrettanto stressante
del presidio sul territorio ?
Non le sembra che anche questo sia configurabile come un
cattivo uso del denaro pubblico ?
Cordialmente !
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