Egregio
Professor Mario Monti,
sarà,
forse, perché non ho mai smesso di pensare che, al momento di passare dalla
lira all’euro (era il 1° gennaio 2002 ed
a Palazzo Chigi c’era Berlusconi !), il Governo di allora ne abbia
sottovalutate le conseguenze e non abbia adottati i più elementari accorgimenti
per assicurare una traslazione “morbida
ed indolore”.
Sappiamo
tutti cosa si sarebbe dovuto fare ed invece non si è fatto.
Anche
per questo sono convinto che non aver adottate neppure le più normali cautele non
sia stata una semplice negligenza bensì una chiara scelta, presa con l’intento
di truffare gli italiani e consentire gli indebiti arricchimenti di alcuni.
Fatto
sta che, oggi, con la benzina che ha sfondato il tetto dei 2 euro (alla pompa sotto casa un litro di verde
costa € 2,04 !) io non possa fare a meno di pensare che, in realtà, per un
litro di benzina mi viene chiesto di sborsare 3.950 lire del vecchio conio !!!
Ora,
ai più giovani 3.950 lire non vorranno dire nulla, a Lei ed a me, invece, ricordano l’equivalente,
fino al 31 dicembre 2001, ad esempio di 3 caffè e 3 croissant !
Oggi,
con € 2,04 va ancora bene se in un bar di periferia ci servono un caffè con
brioche.
Ma
torniamo all’insostenibile prezzo della benzina, sul quale grava ancora perfino
la prima accise introdotta nel 1935 da Mussolini per la guerra in Abissinia.
A
questo momento, dunque, (sperando sempre che
domani Lei non decida di introdurre una nuova accise) su un litro di
benzina gravano accise per € 0,728.
Siccome,
però, l’Italia è il paese dei paradossi, sulle accise, che sono già delle
tasse, grava anche l’IVA, per cui, di fatto, il peso effettivo su ogni litro di
benzina è di € 0,88 !
Naturalmente,
dal canto loro i petrolieri, servendosi delle accise come pretesto, continuano
imperterriti con le loro indecenti speculazioni esibendo, di volta in volta, il
costo del barile, o il cambio dollaro/euro, o i costi di raffinazione, etc.
Di
fronte a questa situazione, molto gravosa per gli italiani, ho l’impressione
che Lei, Professor Monti, ed i suoi ministri stiate alla finestra senza aver
fatto fino ad oggi nulla di concreto e di risolutivo.
Avete
perso il treno delle liberalizzazioni per mettere ordine e riorganizzare il
comparto della distribuzione dei prodotti petroliferi.
Non
avete esteso a centri commerciali e grande distribuzione l’opzione di dotarsi
di stazioni di servizio.
Non
avete agevolata l’apertura di stazioni di servizio “low cost”.
Non
siete riusciti nemmeno ad ottenere dai petrolieri un allineamento dei prezzi dei
carburanti al reale valore delle scorte, evitando cioè che siano gli utenti a
finanziare le scorte future.
Beh
… non saprei proprio come definire questo se non un fallimento totale dell’azione
del suo Governo in questo campo.
Mi
permetta un impertinente suggerimento.
Perché,
professor Monti, non prova a telefonare al suo collega François Hollande per
farsi dire cosa sta facendo lui per ridurre le accise e mettere a punto il
sistema di regolazione dei prezzi petroliferi, in Francia ?
Potrebbe
essere una telefonata che la maggioranza degli italiani certamente
apprezzerebbe molto.
Cordialmente
!
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