Esistono individui che commettono azioni di cui dovrebbero
vergognarsi ma delle quali hanno almeno la decenza di non compiacersi, mentre ci
sono altri individui che non solo le commettono ma, in più, con ottusa
insolenza vanno in giro a vantarsene.
A questa seconda spregevole specie appartiene il signor
Massimo Calearo, parlamentare della Repubblica Italiana.
Questo signore, eletto nel 2008 nelle file del Partito
Democratico, grazie alla sponsorizzazione di Walter Veltroni, ha transumato
dapprima nell’API di Francesco Rutelli per approdare, poi, nel dicembre 2010 insieme
all’inverosimile Domenico Scilipoti, nel Movimento Popolo e Territorio, per incassare i "30 denari", da ex-PD, come consigliere di Berlusconi per il commercio estero.
Aldilà della sua indole calcolatrice che lo ha portato a vagabondare da
uno scranno all’altro del parlamento, il signor Calearo, però, si
contraddistingue soprattutto per il suo ostinato assenteismo dall’aula
parlamentare giustificato dal fatto che, come da lui stesso dichiarato con
sfrontatezza, è troppo impegnato a seguire le sue aziende.
Di fatto, cioè, il signor Calearo “deruba” lo Stato, e quindi tutti gli italiani, dello stipendio e
di tutti i privilegi che gli toccano come membro della Casta, mentre si dedica a curare i suoi affari.
Sarebbe ragionevole attendersi che alla decisione di
dedicarsi a tempo pieno all’attività di imprenditore seguissero le dimissioni
da parlamentare.
Invece no, ed è qui che il signor Calearo riesce a
conseguire l’apice più ignobile della sua insolenza.
Ha dichiarato, infatti, che lui non intende rassegnare le
dimissioni perché con lo stipendio di parlamentare paga la rata mensile del
mutuo della sua villa.
Di questa ignobile dichiarazione, per di più rilasciata
nel momento in cui molti dei suoi stessi elettori si dibattono tra mille difficoltà
economiche, il signor Calearo dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa.
Così come dovrebbe vergognarsi, e non vantarsi, di girare
con una Porsche con targa slovena che lui, parlamentare della Repubblica
italiana, afferma di aver acquistato in Slovenia solo per godere di vantaggi
fiscali.
Purtroppo, però, il signor Calearo è solo la punta di un iceberg del
quale fanno parte molti suoi colleghi parlamentari, dai comportamenti
altrettanto ignobili, ma che non assurgono all’onore delle cronache.
1 commento:
Si commenta, si commenta, ma si dimentica che Calearo è stato nominato da Veltroni per accapararsi i voti degli industriali veneti che hanno poi votato Berlusconi.
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