sabato 31 marzo 2012

Un’altra giornata amara


Ogni volta che il Ministero del Tesoro rende pubblici i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi, come presumo accada a molti contribuenti italiani mi incazzo con me stesso e con il mondo intero e mi verrebbe voglia di abbandonare questo Paese.
È successo anche ieri riscoprendo, ancora una volta, che un operaio dichiara un reddito superiore a quello medio degli imprenditori.
Ma l’incazzatura aumenta pensando che, nella Chicago degli anni ’30, Al “Scarface” Capone era finito ad Alcatraz non per le sue attività criminose ma per evasione fiscale.
Mi chiedo perché, in Italia, per combattere seriamente l’evasione fiscale e moralizzare il Paese non si imbocchi l’unica strada percorribile, cioè quella che conduce alle celle di San Vittore o di Regina Coeli.
Infatti, fino a quando gli evasori saranno certi che, grazie a commercialisti “azzeccagarbugli”, se e quando fossero scoperti potranno cavarsela, sempre e solo, con sanzioni amministrative di importo inferiore alle tasse evase per anni, l’evasione fiscale prolifererà impunita.
Alla fine, però, mi piomba addosso lo sconforto pensando che se il parlamento non riesce neppure ad approvare la legge contro la corruzione, la speranza che questa stessa classe politica voglia combattere rigorosamente l’evasione fiscale resterà sempre un sogno nel cassetto per ogni contribuente coscienzioso.
Ma la giornata di ieri evidentemente doveva essere ricordata come “incavolatura day”,  perché i media informavano che, in un momento difficile per tutti gli italiani, l’Ufficio di Presidenza della Camera aveva ritenuto opportuno disporre che, fino al 2023, alcuni ex presidenti della Camera continueranno a godere di assurdi privilegi quali l’auto blu con autista, appartamento con ufficio, personale di segreteria, carnet viaggi, rimborso spese telefoniche, etc.
Beneficiari di tale provvedimento per i prossimi 11 anni, saranno Fausto Bertinotti (attualmente non più parlamentare e quindi privato cittadino), Luciano Violante e Pier Ferdinando Casini, l’unico, ad onor del vero, che ha immediatamente dichiarato di rinunciare a questi privilegi.
Irene Pivetti, che come ex presidente della Camera per 3 anni, dal 1994 al 1996, godrà di questi privilegi fino al 2013, benché ormai viva da molti anni fuori dalla politica zompando da un programma televisivo all’altro, ha avuto invece l’ardire di lamentarsi !
Per fortuna venerdì 30 marzo è passato !   

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