Non si fa in
tempo a considerare con interesse e compiacimento un fatto, un evento, una
situazione che ecco giungere indicazioni di segno assolutamente contrario che
fanno riaffiorare delusione e sconforto.
Il Presidente
del Consiglio Monti aveva convocata una riunione con i leader delle tre
formazioni politiche che sostengono il suo governo, e nel giro di poche ore è stato
costretto a revocare l’incontro perché il segretario del PdL, Angelino Alfano
ha ritirata la sua disponibilità.
All’ordine del
giorno, tra gli altri, c’erano i temi della giustizia, della RAI, delle
frequenze TV, dei provvedimenti anti-corruzione, ma non solo.
Si sarebbero
dovuti affrontare anche altri temi vitali come la riforma del mercato del lavoro e
le iniziative per lo sviluppo.
Invece, ecco
arrivare la defezione di Alfano in contemporanea con la visita del Presidente Mediaset, Felice Confalonieri, a Palazzo
Chigi, le dichiarazioni rilasciate da Cicchitto contro la revisione
delle norme anticorruzione, la partenza di Berlusconi per Mosca per brindare con l’amico Putin alla vittoria elettorale.
“A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca” sosteneva Giulio Andreotti e, probabilmente, anche questa
volta vale la pena “far peccato”.
Perché pensar
male ?
Contro il proposito
di Monti di rivedere la “governance RAI”,
c’è il tacito accordo di PdL e Lega per non cambiare nulla dal momento che la
situazione attuale permette loro di fare il bello ed il cattivo tempo in casa
RAI, gestendo ed occupando poltrone a gogò.
Sulle frequenze
TV, che valendo alcuni miliardi di euro potrebbero, nelle intenzioni di Monti,
essere messe all’asta per rimpinguare un poco le casse dello Stato, c’è il veto
di Mediaset che, avendo ricevute le frequenze, insieme alla RAI, a titolo
gratuito come gentile regalo da Berlusconi, non intende rinunciare al cadeau.
Per quanto
concerne le norme anti-corruzione, il ministro Severino vorrebbe far approvare pene
severe per corrotti e corruttori, impedire che possano
candidarsi a pubblici incarichi politici coinvolti in inchieste giudiziarie, prevedere la confisca dei
beni ai corrotti, oltre che reintrodurre
il reato di falso in bilancio (depenalizzato
nel 2002 proprio da Berlusconi per scampare ai processi che lo vedevano
coinvolto). Contro le proposte del Ministro il PdL si oppone con tutte le
sue forze minacciando perfino di far cadere il Governo Monti.
Morale: per Alfano ed il
PdL il Governo Tecnico ha ragione d’essere fino a quando impone tasse e
sacrifici a pensionati e poveri cristi, ma se solo accenna a toccare gli
interessi di Berlusconi, Mediaset, politici corrotti e corruttori, allora se ne
può andare a casa anche se con il rischio di mandare l’Italia a ramengo !
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