giovedì 15 marzo 2012

Dove sta l'etica in politica ?


Molti spiriti democratici si saranno indignati nell'apprendere che la rielezione, nelle scorse settimane, di Vladimir Putin a Presidente della Russia sia stata, diciamo così, "facilitata" da brogli ampiamente confermati da osservatori internazionali e documentati da immagini che non lasciano ombra di dubbio.
Un'indignazione condivisibile da ogni animo democratico che, però, non potrà sentirsi meno offeso quando, sollevando il coperchio della politica italiana, si troverà a scoprire che l'etica non ha asilo neppure nella cultura politica del nostro Paese.
Non sono trascorse molte settimane da quando sono spuntate, un pò in tutta Italia da nord a sud, le pesche miracolose di iscritti al PdL con tessere intestate ad ignari cittadini, a militanti di altri partiti e perfino ad "inconsapevoli" defunti.
Anche le "primarie" del PD, a Napoli come a Palermo, però non sono risultate esenti da manipolazioni; manipolazioni così evidenti da indurre, a Palermo, il Magistrato ad indagare due persone "per presunti illeciti" e ad annullare i voti espressi nel seggio dello Zen.
Ma anche in casa leghista le primarie non sono indenni da maneggi, visto che a Varese, in occasione delle elezioni di delegati al congresso lombardo, il numero di voti è risultato superiore al numero degli stessi votanti.
Molto diffusa nell'universo politico italiano è, poi, la consuetudine di valersi di firme false per completare gli elenchi a supporto delle liste elettorali.
Casi a Milano, Monza, Firenze, Genova, Trento, Torino, Bologna, Campobasso, Udine, accertati dalla magistratura con conseguenti manette per alcuni rappresentanti di molti partiti, da Lega a PdS, da Forza Italia ad AN.
Date queste premesse credere ora che la politica italiana possa scandalizzarsi per i brogli fatti da Putin mi sembra un'idea a dir poco ipocrita.            

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