Nella prossima settimana Mario Monti indosserà gli abiti
del “commesso viaggiatore” e volerà
in Corea del Sud, Giappone e Cina per convincere soprattutto giapponesi e
cinesi come sia vantaggioso investire in Italia e sull’Italia.
Quando, però, aprirà la sua valigetta per mettere in
mostra il campionario con il quale stimolare il mondo finanziario ed industriale,
giapponese e cinese, a credere nell’Italia, Mario Monti dovrà essere molto
abile, innanzitutto, nel mentire a se stesso prima che ai suoi interlocutori.
Infatti, non gli sarà facile spiegare, in modo credibile,
come lui stesso possa ancora avere fiducia nel protrarsi del sostegno da parte di
una maggioranza parlamentare dilaniata da continue diatribe politiche ed umorali.
Dovrà dimostrare molta valentia nel minimizzare il fatto
che siano state sufficienti alcune manovrate iniziative di sciopero, motivate anche
dalle nevrotiche dichiarazioni di un Bersani, camussodipendente, per far
schizzare in alto di 50 punti lo spread in meno di 24 ore.
E la sua abilità di persuasione, consapevole di mentire, sarà
messa a dura prova nel rispondere alle mille domande che giapponesi e cinesi
gli faranno sullo scenario politico italiano, instabile ed in permanente fibrillazione,
e sulla contrarietà che la politica palesa ogni volta che si sfiorino temi come
la riforma della giustizia, la lotta alla corruzione, l’abolizione dei
privilegi di casta, la modernizzazione dello Stato, il contrasto all’evasione
fiscale, etc.
Non sarà neppure semplice, per il commesso viaggiatore
Monti, rassicurare gli imprenditori giapponesi e cinesi che qualora decidessero
di investire nel nostro Paese non dovranno scontrarsi, un giorno si e l’altro
pure, con gli isterismi ideologici di Camusso e Landini.
Così come sarà molto faticoso e difficile dissuadere giapponesi
e cinesi dalla convinzione che il sistema bancario italiano sia composto solo da rozzi profittatori
che offrono servizi ai costi più elevati di tutto il mondo occidentale.
Ma la domanda che, di sicuro, i potenziali investitori giapponesi
e cinesi rivolgeranno a Monti, ed alla quale lui non potrà e non sarà in grado
di rispondere risulterà: “OK Mr. Monti,
però cosa sarà dell’Italia nel 2013 dopo che il suo governo rimetterà il
mandato ?”.
A questo punto il commesso viaggiatore Monti non potrà
fare altro che richiudere il suo campionario e ritornare a casa.
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