Fino a che è stato al governo il
signore di Arcore ha continuato ad appoggiarsi alle stampelle del potere e
dell’alterigia, facendo e disfacendo ogni cosa a suo piacimento, tanto poteva
contare sulla dappocaggine dei molti servi sciocchi e sulla pochezza di una
opposizione spesso anche bisbetica.
Non appena, però, i suoi fedelissimi
gli hanno fatto presente che, con lui al timone, la nave Italia era già finita
sugli scogli e sarebbe affondata fatalmente da lì a qualche settimana, Berlusconi ha
afferrata al volo la ciambella di salvataggio regalatagli dal Presidente
Napolitano ed è saltato giù dalla nave.
Evidentemente non è una “dote” esclusiva di Schettino quella di abbandonare
il posto di comando non appena si avverta il pericolo.
Da quel momento, libero dal dover inventare
ogni giorno balle sui successi del suo governo, dall’essere ospite stabile di “Porta a porta”,
dal presiedere inutili consigli dei ministri, dallo scorrazzare escort e ruffiani
su aerei di Stato, Berlusconi si è sentito smarrito e sprecato.
Cosa fare per:
- distrarre gli italiani dalle malefatte del suo governo ?
- tenere sulla corda valletti ed avversari politici ?
- soprattutto costringere stampa e TV ad occuparsi ancora di lui ?
Ed ecco la trovata geniale: rilanciare
a tutto campo il gioco a lui più caro, quello del “fraintendimento senza fine” per prendere i tre piccioni con una
fava.
È il gioco che gli permette di lanciare messaggi, minacce, veleni,
provocazioni, da autosmentire poi in un battibaleno, ma con l'intimo compiacimento di
avere messo comunque qualcuno in fibrillazione.
Ci ha provato per ben due volte con Mario
Monti.
La prima volta autosmentendo di aver minacciato
di “staccare la spina”, ma gli è
andata male perché il professor Monti, con il suo "english humor", ha
rimandata al mittente la provocazione.
La seconda volta, dicendosi favorevole
ad un governo guidato da Monti
anche dopo il 2013. Questa volta, però, ancor prima che Berlusconi avesse il
tempo di autosmentirsi Monti ha risposto che dopo il 2013 avrà
molto altro da fare !
Poi è stata la volta di Angelino
Alfano che non avrebbe quel “quid” indispensabile
per fare il premier. Ovviamente immediata autosmentita affermando che erano parole
nate dalla fantasia malata di qualche dietrologo !
Ed ancora, nelle ultime ore, ecco sparare l’idea
assurda di un governo di ampia coalizione, con PdL, PD ed UDC. Puntuale autosmentita
con attribuzione di questa ipotesi al solito gruppetto di giornalisti alienati.
Con il “fraintendimento senza fine” Berlusconi sapeva furbescamente
che nella rete del gioco-tranello qualche fessacchiotto ci sarebbe
cascato.
Ed è quello che lui vuole, perché se un fessacchiotto risponde al
messaggio-provocazione costringe i media a riprendere la notizia ed a dedicare
nuovo spazio anche al signore di Arcore che, così, può continuare a rimanere vivo su stampa
e TV.
È successo per il “quid” di Alfano; tutti i notabili del
PdL si sono affrettati a rilasciare dichiarazioni di apprezzamento per il loro
segretario così, a seguire, inevitabili ampi spazi su stampa e TV.
Nella trappola è cascato anche Bersani;
senza neppure attendere l’autosmentita, il segretario del PD si è precipitato a rilasciare interviste
e dichiarazioni per dire no all’ipotesi del governo di larghe intese. Bravo
fessacchiotto era proprio quello che Berlusconi voleva !
La fortuna del signore di
Arcore è che il mondo cambia ma
la mamma dei fessacchiotti è sempre incinta !
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