Credo che sia stata la prima volta nella storia di “Porta
a Porta” che Bruno Vespa abbia rinunciato ad andare in onda perché altrimenti
avrebbe intralciata la messa in atto di una vera e propria macchinazione
politica.
La giustificazione ufficiale che lo stesso Vespa ha dato, per spiegare come mai Berlusconi avrebbe
disertata la trasmissione, era evidente, fin da subito, che fosse stata cucinata per
i soliti creduloni.
È stato sufficiente, così, attendere qualche ora per rendersi
conto che, prima di partire per Mosca, Berlusconi avesse ordinato ad Alfano e
Cicchitto di lanciare il primo effettivo ed infido siluro contro il Governo
Monti.
È anche intuibile che di questo proposito Bruno Vespa, nel
ruolo di gran ciambellano della corte berlusconiana, fosse al corrente.
Lontano dall’Italia in quelle ore, i
giornalisti non avrebbero potuto neppure chiedere a Berlusconi se l’iniziativa
e le dichiarazioni di Alfano e Cicchitto fossero la premessa al minacciato “staccare
la spina”… magari nella prospettiva di un riabbraccio con Bossi per le elezioni
amministrative.
D’altra parte, cosa potrebbe accadere dell’Italia se
dovesse cadere il Governo Monti, a Berlusconi non interessa nulla visto
che dell'Italia non gliene è importato nulla per quasi venti anni.
Oltre tutto, in poco più di tre mesi il Governo Monti ha
già affrontata una buona parte del “lavoro sporco”, la riforma delle pensioni, una
qualche liberalizzazione, un primo aggiustamento dei conti pubblici, lo spread nuovamente
a quota 300, per cui alcuni dei problemi più ingrati non incomberebbero più sul tavolo di un possibile futuro governo.
Disgraziatamente, però, ora il Governo Monti vorrebbe mettere
le mani anche sulla RAI, sulle norme anticorruzione, sulle frequenze TV, sulla riforma
della giustizia, temi che andrebbero a toccare direttamente gli interessi
di Mediaset, di Berlusconi, dei suoi amici corrotti e corruttori, dei suoi sodali
indagati o condannati, e questo per il signore di Arcore è assolutamente inaccettabile.
Ma come, ha impiegato circa 20 anni per mettere al sicuro gli interessi suoi e dei
suoi amici ed ora Monti vorrebbe rimettere in discussione tanta fatica ?
C’è però un’altra cosa che per Berlusconi è ancor più inaccettabile,
ed è il fatto che la sua popolarità di primadonna sia oramai offuscata dal
consenso di cui gode Mario Monti. Ma come può un Monti qualsiasi, che non è il
più ricco d’Italia, che non è proprietario di giornali e TV, che non sa
raccontare barzellette, che non scrive né canzoni né inni, che non fa “bunga
bunga”, che non prende in giro né Obama nè la Merkel, come può Monti essere più
apprezzato di lui non solo all’estero ma perfino in Italia ?
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