sabato 19 maggio 2012

Giornate italo europee, confuse ed inquietanti


È un periodo, questo, in cui le giornate si susseguono cariche di incertezze e quando una situazione sembra risolversi ecco che se ne presenta un’altra ancora più inquietante.
Domenica prossima, dopo il ballottaggio, dovrebbe essere chiaro, perlomeno si spera, quale partito possa considerarsi più soddisfatto … o, per meglio dire, meno penalizzato dal voto amministrativo.
Finalmente conosceremo anche quale posto gli elettori avranno riservato ai “grillini” sulla bancarella della politica italiana.
Dovremo aspettare, invece, fino al 17 giugno per sapere se la Grecia continuerà a far parte della zona euro o se ne uscirà. Fino ad allora dovremo vivere angosciati dai mercati finanziari, dalla speculazione internazionale, dalla schizofrenia dello spread. E poi ?
Per contro, sarà solo questione di ore, o tutt’al più di qualche giorno per scoprire quale partito, di questa insensata maggioranza, giocando sull’infida scacchiera della politica deciderà di dare scacco matto al Governo Monti.
È ormai noto a tutti che le norme di contrasto alla corruzione ed al malaffare sono indigeste ai berlusconiani.
In questi giorni, sugli scranni delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia i berlusconiani patiscono e si contorcono per la sofferenza di dover assistere all’approvazione di norme detestate dal loro dominus.
Nel contempo, Bersani ed i suoi gregari sanno come provocare le convulsioni ai berlusconiani e, pur di non perdere occasione per mettere il coltello nella ferita, si accordano ora con IdV, ora con UDC, ora con FLI pur di indispettire i pidiellini.
Sempre più il Parlamento italiano rassomiglia ad uno spettacolo estemporaneo, nel quale improvvisati giullari e ciarlatani si esibiscono mettendo a nudo i loro limiti, la loro irresponsabilità, le loro incapacità, ma soprattutto il loro esclusivo interesse di bottega.
Per questo, non ci sarebbe da stupirsi se uno dei partiti di questa sconclusionata maggioranza, pur di perseguire il proprio tornaconto, facesse trovare a Mario Monti, di ritorno dal G8, valige e bauli sul portone di Palazzo Chigi per notificargli lo sfratto.
Ed allora ? dell’Italia, della crisi economica, dei cassintegrati, dello spread, del debito pubblico, delle speranze di sviluppo, della disoccupazione giovanile, degli esodati, cosa ne sarebbe ?
Ma chi se ne frega !
C'è veramente qualcuno che creda ancora che, per i berliscones, queste preoccupazioni della gente comune siano più importanti che non salvare dalla galera un "castaiolo" colto con le mani nella marmellata della corruzione o del falso in bilancio ?

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