Sono perfettamente consapevole che già il titolo di questo post sia impertinente ed irrispettoso verso il Capo dello Stato, ma come dicono i miei amici romani “quanno ce vo’ ce vo’” !
I quotidiani di oggi riportano tutti la dichiarazione
del Presidente Napolitano: “Celebreremo
sobriamente il 2 giugno ma lo dedicheremo alla memoria delle vittime, al dolore
delle famiglie e anche a momenti di scoramento che devono essere superati”.
Che io ricordi è la
prima volta che Giorgio Napolitano sta tradendo quel tratto di
sensibilità e responsabilità che lo ha sempre contraddistinto.
Ma come può pensare
a festeggiare il 2 giugno mentre nel Paese centinaia di migliaia di italiani
stanno vivendo giornate tragiche ?
Porcaccia miseria, lo sa anche lui che
le scosse di terremoto non cessano e si susseguono con violenza da oltre una
settimana, che il numero dei morti è sconvolgente e continua ad aumentare, che ci sono
cittadine completamente rase al suolo ed evacuate, che migliaia di sfollati
trascorrono le notti accampati e disperati per aver perso tutto, che il patrimonio
artistico e culturale è in frantumi, ed il Presidente della Repubblica che fa ? Festeggia il 2 giugno !!!
Ma di che cavolo sta parlando ? Cosa vuole che possa fregare alle
vedove ed agli orfani dei lavoratori morti sotto le macerie sapere che la
festa, perché sempre di una festa si tratta, sarà dedicata “… alla memoria delle vittime, al dolore delle famiglie” ?
Ma si è reso conto
il Presidente Napolitano di quanta ipocrisia ci sia nelle sue parole e nelle sue decisioni di questo momento ?
Dove sta il buon
senso nel celebrare il 2 giugno la festa della Repubblica e nell’indire per il
4 giugno una giornata di lutto nazionale ?
Mi scusi
Presidente, ma sarebbe stato suo dovere morale evitare agli italiani, ma
soprattutto ai terremotati, una offesa così sfrontata allo spirito di solidarietà !
E poi, possibile
che non fosse cancellabile tanta
ostentazione di uomini e mezzi con 12 giorni di anticipo ? La prima scossa di terremoto, i primi morti, le prime macerie sono del 20 maggio !
Non solo, ma quanto
costerà ai contribuenti italiani simile dispendio di uomini, mezzi, spostamenti,
etc. e proprio nel momento in cui si impongono loro lacrime e sangue ?
Non sarebbe stato
più logico, da parte di un Capo dello Stato saggio, riservare tutto questo denaro e
l’impiego di tanti uomini per dare una mano a ricostruire quella parte del
Paese cancellata dalle macerie ?
Signor Presidente della Repubblica, per quel che mi riguarda trascorrerò il 2 giugno incazzato e triste, esponendo un tricolore listato a
lutto.
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