La mediocrità dei politici italiani viene confermata, ancora una
volta, dal rifiuto e dalla incapacità di
comprendere la lezione impartita dai risultati elettorali del 6 e 7
maggio.
Si agitano solo nel celebrarsi con il puerile “qui ho vinto” o nell’inveire contro
Grillo per il successo ottenuto.
Nessun tentativo, invece, di approfondire, ad esempio, le cause di un astensionismo
che, come da mesi indicavano i sondaggi, è aumentato di oltre 7 punti
superando il 33%.
Eppure non è così difficile leggere, nell’astensionismo, il
messaggio di disaffezione e disinteresse verso una classe politica capace solo
di arroccarsi a difesa dei propri interessi ed incapace di dare risposte ai
bisogni dei cittadini.
Nessun tentativo, perciò, neppure da parte dei maggiorenti
del PdL, di decifrare perché il primo partito, che ha governato per anni fino
al 16 novembre 2011, abbia subita una débacle di tali proporzioni.
Era da tempo che i sondaggi, decifrando la disapprovazione del
Governo Berlusconi da parte degli elettori, mostravano il PdL in caduta
libera, ma l’arroganza ha impedito di prenderne atto e di correre ai ripari.
Il PdL era troppo impegnato a negare la crisi, ad emanare “leggi ad personam” per contrastare la giustizia, a tutelare gli interessi privati, a favorire le lobbies, a praticare il mercimonio di parlamentari, a proteggere corrotti, corruttori ed inquisiti, a fingere perfino di credere che esistesse una nipote di Mubarak.
Il PdL era troppo impegnato a negare la crisi, ad emanare “leggi ad personam” per contrastare la giustizia, a tutelare gli interessi privati, a favorire le lobbies, a praticare il mercimonio di parlamentari, a proteggere corrotti, corruttori ed inquisiti, a fingere perfino di credere che esistesse una nipote di Mubarak.
D’altra parte neppure nel PD si stanno preoccupando di
interpretare il risultato elettorale. Bersani & Co. fanno gli gnorri e
fingono di non capire che le schizogonie interne ed il continuo ondeggiare tra
centristi di Casini ed estremisti come Di Pietro e Vendola, hanno disorientati
gli elettori impedendo di trarre vantaggio dal tracollo di PdL e
Lega.
Già la Lega ! La Lega, dopo gli scandali legati allo
sperpero ed all’uso privato del denaro pubblico, è andata incontro ad una
disfatta preannunciata, e se i suoi capi avessero avuto un minimo di
intelligenza politica avrebbero ritirate le liste dalla competizione elettorale,
con la sola eccezione di Verona, dove il successo era assicurato.
Una scelta che i leghisti avrebbero apprezzata come un
atto di dignità.
Insistere nel gridare al complotto, invece, dopo essersi
ricoperti di melma, è stata una opzione che poteva venire in mente solo ad un fuori
di testa come Bossi.
Gira e rigira, però, da parte di tutti i partiti neppure
una parvenza di autocritica. Nulla, assolutamente nulla ! Solo blablabla fastidiosi, sconclusionati e
stizziti. Uno show veramente penoso !
Questo è l’avvilente quadro che ha offerto agli elettori una classe politica obsoleta e non
più credibile, i cui rappresentati sono abbarbicati ai loro scranni da decenni
senza darsi pensiero della “res publica”.
Una classe politica nella quale campano, impuniti, i
corrotti ed i corruttori, i collusi ed i faccendieri, i piduisti e gli inquisiti, i truffatori ed i puttanieri, etc.
Una classe politica che agli italiani, vessati dalla crisi
economica, ha risposto con la presa per i fondelli della falsa riduzione dei
compensi parlamentari.
Una classe politica che da mesi si va riempiendo la bocca
di nuova legge elettorale, di riduzione del numero di parlamentari, di riforma
dei rimborsi elettorali, di norme anticorruzione, di riforma della giustizia, per poi non fare assolutamente
nulla. Anzi, l’unico atto concreto che ha
saputo fare in questi mesi è stato un rifiuto; il rifiuto alla richiesta di non incassare
l’ultima quota della razzia di denaro pubblico.
E questi individui, che sono i responsabili di un panorama politico così
degradato e spregevole, hanno anche la faccia tosta di sorprendersi e
protestare per il successo dei “grillini” ?
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