C’era da aspettarselo !
Il vento del cambiamento, manifestatosi con il voto
amministrativo del 6 e 7 maggio, sta stressando la vita dei preistorici
protagonisti della politica italiana.
La comparsa sulla scena di giovani con nuove idee, candidati
dal “Movimento 5 stelle”, ha provocati brividi di paura nelle schiene di molti
politici, soprattutto di quelli che da decenni, si sono sistemati nel
Parlamento come se fosse un “resort vacanze” in cui poter vivere compiaciuti, circondati
da ogni comfort e ben assistiti da nugoli di valletti.
Da Cicchitto a D’Alema, da Buttiglione a La Russa, da
Pisanu a Scajola, da Casini a Fini, da Rosy Bindi a Gasparri, e via dicendo, sconvolti
dall’avanzata dei “grillini”, si sono resi conto che se non fossero corsi subito
ai ripari, il vento del cambiamento li avrebbe spazzati via dalle loro comode e
redditizie poltrone.
Così, dopo i tre squilli di tromba si è scatenata la rivolta delle
mummie della politica italiana !
Il primo a dimostrare di aver capito il pericolo è stato
Pierferdinando Casini che, senza pensarci troppo ed all'insaputa di Fini e Rutelli, in un battibaleno ha
rottamato il “Terzo Polo”, del quale è stato padre fondatore, etichettandolo
come “non più in grado di rappresentare la richiesta di
cambiamento e novità».
Subdola e viscida, invece, la reazione di Fabrizio
Cicchitto.
“…per quanto ci
riguarda non condividiamo ne' l'ipotesi di un sistema a due turni, ne' la
proposta di modificare la legge attuale introducendo in essa le preferenze'',
questa la dichiarazione del presidente dei deputati PdL.
Esecrabili
parole di stampo neofascista, con le quali Cicchitto riconferma la sua
contrarietà, netta ed inequivocabile, a restituire agli elettori il democratico
e sacrosanto diritto di poter scegliere i propri rappresentanti.
Il suo “no” è dettato
dalla paura fottuta che gli elettori, con il loro voto di preferenza, possano cancellare
dalla scena i politici decrepiti ed obsoleti per favorire il rinnovamento non
solo generazionale ma anche delle idee.
Per la cronaca,
Fabrizio Cicchitto soggiorna in parlamento da 36 anni, essendoci entrato come
deputato del PSI nel 1976. Caratteristico esemplare di politico
mummificato!
Purtroppo, però,
la rivolta delle truppe mummificate accampate in Parlamento è solo agli inizi e sarà
dura contrastarla.
Good
luck ... Italia !
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