Dirsi assolutamente sconcertati dal modo di pensare e di
agire dei politici nostrani, sarebbe un eufemismo.
Non passa giorno, infatti, che non ci sia un valido motivo
per disgustarsi di fronte alla loro incapacità e menefreghismo nell'affrontare e
risolvere i problemi nell’interesse del Paese e non secondo la convenienza di
questo o quel partito.
Ci sarebbe solo da prenderli a calci quando hanno anche la sfrontatezza di aprire bocca per parlare, con ipocrita deferenza, del
“popolo sovrano” del quale, poi, con
i fatti se ne fregano !
È noto da tempo, perfino ai sassi, che il “popolo sovrano” è
schifato dal malaffare diffuso nella politica e dalla corruzione imperversante.
A spregio di questo sentimento popolare ogni giorno emergono
nuovi casi di ruberie e truffe perpetrate da politici o dai loro conniventi.
È di queste ore la notizia dell’informazione di garanzia
per “truffa ai danni dello Stato”
inviata, dai Magistrati milanesi, a Umberto Bossi, il vessillifero della odiata “Roma ladrona”, ai suoi
figli, Riccardo e Renzo, per “appropriazione
indebita”, ed al senatore leghista Piergiorgio Stiffoni per “peculato”.
Anche da Bruxelles sono giunti inviti all’Italia affinché
emani norme anticorruzione che si adeguino alle normative europee.
Ebbene, il decreto anticorruzione presentato dal Ministro
Severino, è da ben tre mesi all’esame della commissione Affari costituzionali e
Giustizia della Camera, e procede a passo di lumaca per il boicottaggio messo in atto
scientemente dai rappresentanti del PdL.
Dopo aver tentato, per fortuna senza successo, di
introdurre un emendamento sulla concussione che, di fatto, avrebbe salvato
Berlusconi cancellando il “processo
Ruby”, questa volta i berluscones sono riusciti a far approvare un
emendamento che salverebbe i colpevoli di falso in bilancio.
A questo pasticciaccio, grazie al quale i berluscones sono
riusciti a far passare l'ennesimo
obbrobrio, è auspicabile che il Parlamento possa porre rimedio durante la
discussione in aula.
Comunque, ancora una volta si è avuta conferma che nel DNA dei
berlusconiani è presente un gene in conflitto assoluto e permanente con
ogni norma che combatta il malaffare, la corruzione, il peculato, la frode, la
ruberia, il finanziamento illecito, la truffa, etc..
A pensar male si farà pure peccato, ma è troppo forte il sospetto che il PdL faccia di tutto pur di rassicurare quei
berlusconiani ed i loro compari che hanno la coda di paglia ! Forse perché anche loro sono in attesa di un avviso di garanzia ?
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