Da un po’ di tempo sfogliando i quotidiani mi sembra di leggere notizie da uno zoo popolato da politici, il caimano, il grillo, lo
struzzo, il pavone, i corvi, le iene, e via dicendo.
Ad alcuni personaggi la analogia con un animale è stata
appioppata dall’opinione pubblica, per altri invece sono i loro comportamenti a
farli rassomigliare ad una specie animale.
Per esempio, Berlusconi è stato tratteggiato come caimano
in un film del 2006 di Nanni Moretti e, da allora, per molti italiani caimano è
sinonimo di Berlusconi.
Così, leggendo i giornali apprendo che da alcuni giorni il
caimano, pardon Berlusconi, dopo il tracollo subito alle elezioni
amministrative, si è autoeletto allenatore del Popolo della Libertà allo scopo
di evitarne la retrocessione in serie B.
L’impresa è ardua ma il signore di Arcore intende
affrontarla sostituendo al PdL il nuovo partito “Italia Pulita”.
Ora, pur trascurando il fatto che l’acronimo del nuovo
partito “IP” si confonderebbe con
l’identico marchio che campeggia su molte stazioni di servizio, il problema più
difficile, per Berlusconi, potrebbe essere quello di traghettare nel nuovo partito
personaggi che di “pulito” hanno ben
poco.
Qualche nome di parlamentari oggi in forza al PdL ?
In ordine: Berruti Massimo (condannato per favoreggiamento), Camber Giulio (condannato per millantato credito),
Ciarrapico Giuseppe (condannato per truffa
aggravata e continuata, ed altro), Cicchitto Fabrizio (iscritto alla Loggia P2 con tessera n. 2232), Dell’Utri Marcello (condannato per concorso esterno in
associazione mafiosa, ed altro), e poi ancora Del Pennino Antonio, De Luca
Francesco, Firrarello Giuseppe, Fitto Raffaele … e poi avanti fino a Vizzini
Carlo (condannato per finanziamento
illecito, poi prescritto).
La domanda è : ma una volta messi da parte tutti gli
inquisiti ed i condannati del PdL, ci sarà ancora qualcuno “pulito” da candidare per “Italia
Pulita” ?
Nello zoo politico c’è poi uno struzzo !
È Pierluigi Bersani che continua ad infilare la testa
nella sabbia dei tentennamenti.
È così incapace di indicare al PD una linea politica e di scegliere come e con chi allearsi che
vive con penosa angoscia ogni momento in cui le sue orecchie captano la
parola “elezioni anticipate”.
Così, per fargli dispetto, un giorno si e l’altro pure,
c’è qualche buontempone del PD, ispirato da D’Alema, che parla di elezioni
anticipate ad ottobre solo per gettare Bersani nel panico.
Per il grillo, pardon per Beppe Grillo, non è stata necessaria
molta fantasia, nel cognome c’è già l’evidenza.
Il “frullatore full
time”, radiocomandato dalla centrale operativa Casaleggio Associati, vive giornate non facili.
Da quando ha eletto sindaco il “griellino” Federico Pizzarotti, il
Comune di Parma è sotto i riflettori, perché sono tutti curiosi di
verificare le capacità amministrative e politiche del “grillismo”, e per di più soffre della quotidiana contrapposizione tra l’ ambizione
del Sindaco, che vorrebbe poter decidere lui cosa e come fare, e la volontà di
Grillo che pretende invece di imporgli le sue scelte.
Il risultato è che, ad oggi, scontro dopo scontro Grillo e
Pizzarotti non sono ancora riusciti a scegliere gli assessori. Conseguenza:
paralisi al Comune di Parma !
La famosa libertà e democrazia partecipativa, tanto blaterata da
Beppe Grillo nelle piazze di tutta Italia, si sta dissolvendo alla prima prova
dei fatti.
Per oggi la visita allo zoo politico si conclude ammirando
il pavone.
Appena davanti a lui spuntano microfoni e telecamere,
Fabrizio Cicchitto si impettisce e fa la ruota, poi apre bocca e rilascia
dichiarazioni che dicono tutto ed il contrario di tutto, cioè nulla.
Si pavoneggia pronunciando parole criptate, che proprio
perché incomprensibili gli hanno consentito fino ad oggi di barcamenarsi da una sponda
all’altra del Parlamento per oltre 36 anni.
Purtroppo, però, con il passare degli anni le piume colorate della sua
ruota hanno perso in lucentezza e questo in lui crea sgomento perché sospetta che lo
escludano dalla prossima sfilata elettorale.
1 commento:
Purtroppo, nonostante le votazioni, siamo in mano a persone degne non dei palazzi del comando, ma degni di alcuni giardini cosi' cari alle scolaresce che almeno possono tirare AVANZI ai protagonisti.
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