Eppure è scritto nel curriculum di Roberto Maroni.
Stento a crederci, ma rileggendo più e più volte il suo
curriculum non posso avere più dubbi.
Roberto Maroni non solo è laureato in giurisprudenza, ma
ha anche esercitata la professione di avvocato.
Sembra, invece, che Maroni ignori assolutamente anche le più elementari
nozioni di diritto vista la stravaganza con cui continua a giudicare le
malefatte degli esponenti leghisti per decretarne, o no, le espulsioni.
Oddio, è pur vero che dopo la lunga militanza in Lega,
condividendone giorno dopo giorno le fregnacce, un appannamento su che cosa sia
giusto od ingiusto, lecito od illecito possa anche essere comprensibile.
Fatto sta, ad esempio, che per il nuovo "Capobastone" della Lega
Nord una nefandezza, come quella di aver utilizzato, per fini personali, il
denaro pubblico dei rimborsi elettorali, non sembra essere una colpa punibile con misure
uniformi ed applicabili a tutti.
Ora … questo personalissimo e strampalato modo di fare il censore per moralizzare la Lega, qualche dubbio lo solleva.
Ad esempio, come mai Maroni ha avuto tanta fretta a
decretare l’espulsione immediata dalla Lega di Rosy Mauro e Piergiorgio
Stiffoni, quando non c'erano ancora prove che avessero ottenuto ed utilizzato denaro del partito ?
Come mai, per contro, Renzo Bossi, detto “il trota”, non è ancora stato espulso
nonostante siano trascorsi diversi mesi e ci siano prove inoppugnabili
dell’abuso che ha fatto di denaro della Lega ?
E perché è stato imposto a Monica Rizzi di dimettersi
dall’incarico di assessore della Regione Lombardia, ed è stata espulsa dalla Lega, dal
momento che non è mai risultata coinvolta nello scandaloso utilizzo dei rimborsi
elettorali ?
Come mai, invece, Umberto Bossi, che pure qualche
ammissione l’ha già fatta, non solo non è stato espulso dalla Lega, ma anzi gli si continua a dare spazio per
inveire, con la sua faccia tosta, contro “Roma
ladrona” in
ogni raduno leghista ?
Eppure è evidente che, in comunella con la moglie, Umberto
Bossi ha utilizzati a suo piacimento, per se e per i suoi figli, i milioni dei rimborsi
elettorali.
Così come è dimostrato che insieme a Belsito ha manovrati
milioni di euro in investimenti all’estero, all’insaputa di tutti.
Mi viene il dubbio che nel “codice maroniano” sia prevista l’espulsione solo per
chi vorrebbe opporsi ad un Maroni segretario della Lega.
“Il pesce puzza sempre dalla testa” dice un antico adagio popolare e questo potrebbe spiegare le tante stranezze del "codice maroniano".
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