Il tradizionale raduno di Pontida era in programma per
domenica 10 giugno.
Maroni, uomo prudente, prima di far squillare le trombe
per chiamare a raccolta il popolo leghista ha afferrato un pallottoliere ed ha fatta
la conta.
Ha capito subito che per accogliere ciò che resta del
popolo leghista invece del prato di Pontida sarebbe stato più che sufficiente
un monolocale 4 x 4 !
Da qui l’idea del “No
IMU Day”, non più a Pontida ma a
Verona, per non deludere quelle poche centinaia di cocciuti che, la domenica,
si intestardiscono nell’indossare ancora la camicia verde.
Nonostante, però, Maroni a Bergamo avesse assicurata al
popolo leghista una grande scopata (solo nel
senso di ramazzare via dalla Lega i malfattori ed i disonesti) sul palco di
Verona al suo fianco c’è ancora Umberto Bossi.
Un Bossi, sempre meno lucido, che dai microfoni di Verona
ha confermato che “quando c'eravamo noi i conti quadravano”, facendo riferimento
chiaramente al benessere che regnava a casa sua e di cui godeva tutta la sua
famiglia.
Da Maroni, invece, è arrivato l’ormai monocorde attacco
al Governo Monti che affama i popoli del nord per completare la Salerno –
Reggio Calabria, dimenticando, meschinello, che il Governo, di cui lui era
ministro, si era impegnato ad ultimare i lavori dell’autostrada già nel 2006.
Il tratto più significativo delle parole di Maroni,
però, sta nel rinnovato corteggiamento ad Alfano perché stacchi la spina al
Governo Monti.
Come mai questo ritorno di fiamma dopo aver snobbato
Alfano ed il PdL in occasione delle amministrative ?
“Elementare, mio caro Watson !” risponderebbe Sherlock Holmes.
Dopo aver assistito alla disfatta della Lega proprio
in quelle che erano state da sempre le sue roccaforti, dopo aver appreso dai
sondaggi che, in caso di elezioni, la Lega non riuscirebbe neppure a superare
la soglia di sbarramento del 5%, cosa resta da fare a Maroni ?
“Elementare !”. Aggrapparsi al PdL come alla ciambella di
salvataggio che eviti a Maroni, prossimo segretario, di trovarsi a capo di un
partito senza alcuna rappresentanza in Parlamento, e, ancora più grave, senza la
provvidenza dei finanziamenti pubblici.
E Maroni non vuole che Umberto Bossi possa
incazzarsi perché nelle casse della Lega non sia più disponibile la provvista
di denaro pubblico con la quale spassarsela lui, il Trota e la sua famiglia !
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