Ai nostri cari (nel
senso di costosi) e poco insigni parlamentari deve essere ritornata alla
mente la domanda che si poneva quel simpatico motivetto, scritto e musicato da Rodolfo
De Angelis, che i nostri padri canticchiavano negli anni ’30 : “ma cos’è questa crisi ?”.
Infatti, la classe politica nostrana, beneficiata da lucrosi
stipendi, favorita da privilegi di ogni tipo ed impegnata tra buvette e salotti
mondani, non deve essersi resa conto ancora della angosciosa condizione dalla quale
sono afflitti milioni e milioni di italiani.
La più recente conferma di questo intollerabile menefreghismo
per la triste realtà del nostro Paese ?
Ebbene, finalmente, dopo anni di rinvii sono in dirittura
d’arrivo alla Camera le norme del decreto anticorruzione sulle quali il Governo
è stato costretto a porre ben tre volte il voto di fiducia per superare le
resistenze dei soliti noti.
Come ogni comune cittadino può comprendere, si tratta di
un decreto fondamentale per moralizzare la politica e che, tra l’altro, dispone
la incandidabilità al parlamento e ad ogni incarico pubblico degli individui che hanno subita una condanna.
Considerando l’importanza per il bene del Paese di queste
norme, la “conferenza dei capigruppo”
della Camera ha dovuto prendere una decisione di capitale importanza : “assegnare al dibattito il tempo necessario affinché
sia possibile approfondire tutti gli articoli del decreto legge, oppure far sì
che i parlamentari assistano rilassati all’incontro di calcio Italia – Croazia in
programma alle ore 18 ?”.
La decisione, ovviamente, è stata quella di assegnare la
priorità alla partita di calcio per cui l’esame dei restanti articoli del
decreto sarà velocizzato, a discapito dell’approfondimento, pur di lasciar
liberi i parlamentari in tempo utile per godersi la partita.
Ancora una scelta indegna che conferma la sciatteria con
cui la classe politica affronta i problemi del Paese.
Una scelta che equivarrebbe alla decisione di spegnere gli
alti forni, fermare le linee di montaggio, sospendere la circolazione di treni,
autobus, metropolitane, fermare nei garage le volanti delle forze dell’ordine,
etc., pur di consentire a tutti i cittadini di assistere alla partita.
Ennesimo indecente esempio di malcostume da parte di coloro che si dichiarano
al servizio del “popolo sovrano”.
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