Per
i cattolici esiste la sacralità della
famiglia !
Per
i mafiosi esiste l’egemonia della
famiglia !
Ma
mentre il concetto di “famiglia”, per
cattolici e mafiosi, ha contenuti e finalità comprensibilmente diversi, in SIAE
(società autori ed editori), dove si
è riusciti a fondere le due diverse concezioni, domina un particolarissimo
concetto di onnipotenza della
famiglia !
Un
concetto che, proprio in SIAE, ha ottenuto molto successo e stupefacente diffusione.
Infatti,
dei 1.257 dipendenti, con contratto a tempo indeterminato, 527, vale a dire
il 42% del totale, sono figli, nipoti, mariti o mogli di dipendenti o
ex-dipendenti.
Tra
le file dell’altro 58% trovano posto amici degli amici, figli di compositori e
parolieri, familiari di sindacalisti, etc.
Insomma,
certi di non essere smentiti, potremmo affermare che la SIAE è il prototipo di
un autentico ente “a conduzione
familiare”.
Non
ci sarebbe nulla da eccepire se si trattasse di una impresa privata, se non che
la SIAE oltre ad essere un “ente pubblico”
è anche sottoposto, dal 2005, alla vigilanza del Ministero dei Beni ed Attività
Culturali.
Al
di là, però, dei processi di assunzione, palesemente nepotistici, la SIAE
meriterebbe l’oscar della “faccia di
tolla” anche per altri numerosi primati tra i quali, a titolo
esemplificativo possiamo ricordare:
- stipendio medio di € 64.000, per i dipendenti, e di € 158.000, per i dirigenti;
- adeguamento biennale degli stipendi, tra il 7,5% e l’8,5%;
- “indennità di penna” (sic !), da 53 a 159 euro mese, riconosciuta a tutto il personale da quando le procedure operative sono state informatizzate con il “passaggio dalla penna al computer”;
- una media di 38 giorni di ferie all’anno;
- “indennità di lavanderia” (sic !), pari a € 10,91/giorno, che scatta automaticamente con il 4° giorno di trasferta;
- immobili a destinazione residenziale, di proprietà dell’ente, concessi con affitti di favore a 37 affittuari tra cui ben 34 sindacalisti.
Oramai
da molti anni la SIAE chiude in rosso i suoi bilanci con perdite oscillanti tra
i 25 ed i 35 milioni di euro ogni anno.
Per
i mestieranti della politica e del sindacato, accecati da fette di salame sugli
occhi, il problema non esiste tanto c’è sempre il solito cittadino “pantalone” che paga per gli
scialacquii degli altri !
1 commento:
questo non lo sapevo!!!!!!!!!!!!!!!!....
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