Con
il passare dei giorni mi diventa sempre più difficile comprendere in che cosa
si differenzino, di fatto, Antonio Di Pietro, con l’IdV, e Beppe Grillo, con il
M5S.
Ovviamente
una differenza sostanziale c’è : Di Pietro gode già di tutti i privilegi della Casta fin dal 1997, mentre Grillo è oggi un comune cittadino che anela a
godere anche lui degli stessi privilegi .
Tra
i due personaggi, ma soprattutto tra quello che dicono e come lo dicono, ci sono così tante assonanze da disorientare persino i
loro potenziali elettori.
Potrebbe
non essere casuale, infatti, che il sondaggio di venerdì 29 giugno, realizzato
da EMG, evidenzi che a fronte di una flessione del M5S si registri un progresso
di IdV. Sarà effetto di una trasmigrazione ?
Perché,
però, i consensi verso il M5S si stanno ridimensionando ? Forse perché sul campo, al Comune di Parma, il “grillismo”
sta dando prova dei suoi limiti e della sua impalpabilità politica.
E
perché Di Pietro e l’IdV hanno perso pezzi, strada facendo, e sono finiti ai
margini dello scena politica ? Forse per le stesse ragioni, incapacità ed
impalpabilità politica.
Ora,
non so se sia casuale, ma nella storia di entrambi trova posto un comun
denominatore: la comunicazione web di Beppe Grillo è gestita da Casaleggio
Associati che, fino a due anni fa, gestiva anche la comunicazione web di Antonio
Di Pietro.
Casaleggio
Associati è anche l’editore di Grillo e, in occasione delle recenti elezioni amministrative,
è stato di fatto il vero “spin doctor”
dell’operazione, fino a mettere becco nelle scelte che sono seguite alla
vittoria a Parma del M5S.
Non
so se possa avere un valore razionale, però suppongo che avere presenti i
rapporti che hanno ed hanno avuto, Grillo e Di Pietro, con Casaleggio Associati
potrebbe aiutare a riscontrare in loro, ad esempio, una comunanza di approccio
ai temi della politica.
Sicuramente
è facile riconoscere in entrambi, a contatto con la gente, comportamenti da
arruffapopoli, un linguaggio aggressivo e rabbioso, l’ostinata denigrazione delle
figure istituzionali, la disapprovazione a prescindere, di tutto e di tutti. In una parola:"sfascismo" a tutto campo !
In
comune hanno anche un lessico triviale, dai “vaffa”
di Grillo, al “ci avete rotto i co…”
urlato nell’aula di Montecitorio dal deputato IdV, Franco Barbato.
Così
come è comprovato che Grillo e Di Pietro siano in perfetta sintonia se si tratta di insultare
il Capo dello Stato, appoggiare ogni forma di protesta ad iniziare dai "No Tav", denigrare ogni scelta politica che li escluda dal
palcoscenico, screditare i partiti tradizionali, criticare ogni
percorso che possa sottrarre loro pretesti per sceneggiate.
D’altra
parte, Grillo e Di Pietro sanno molto bene che la loro falsa rivoluzione può
apparire più credibile e popolare se avvalorata da insulti, urla, volgarità, turpiloqui. È
scritto nei copioni e serve a fare audience.
Se
queste sono le premesse che ne sarà, alle politiche 2013, di Grillo e Di Pietro,
due facce della stessa medaglia ?
Come è
facile ipotizzare, se Casaleggio Associati sarà lo “spin doctor” di entrambi i movimenti si assisterà ad una
grandiosa operazione di marketing strategico, innovativa per la scena politica italiana e
sorprendente per i supporter che la sosterranno.
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