giovedì 26 luglio 2012

I recordmen dell'ipocrisia ? ... i politici !


L'ipocrisia è l'arte di mentire sapendo di mentire.
L'ipocrisia è un espediente al quale si ricorre per circuire la buona fede e la fiducia di qualcuno.
Ad esempio, qualche mese fa, quando esplosero i casi Lusi e Belsito,  gli italiani si resero conto quanto potesse essere scandaloso l'uso del denaro pubblico, elargito ai partiti sotto forma di rimborsi elettorali.
Per tamponare la diffusa indignazione la classe politica tutta, da destra a sinistra, si impegnò a sopprimere il finanziamento pubblico, sapendo che non lo avrebbe mai fatto. 
A parte il fatto che chiamare "rimborsi elettorali" le decine di milioni di euro che lo Stato distribuisce ai partiti, a prescindere dalla reale esistenza e quantità delle eventuali spese sostenute, è già una chiara ipocrisia .
Fatto sta che solo ieri, 25 luglio, l'Ufficio di Presidenza di Montecitorio ha deliberato il taglio del 50% dei rimborsi, in pagamento nel 2012.
Il finanziamento pubblico, quindi, non è soppresso tanto che nel 2012 i partiti riceveranno € 49.682.545 !
Pur se ridotto, il flusso di denaro pubblico perciò continuerà a foraggiare le casse dei partiti ... per essere utilizzato con fantasia dai loro tesorieri.
Altra straordinaria e festosa sagra dell'ipocrisia è in cartellone, in queste settimane, sotto il titolo "riforma delle legge elettorale".
Tutti i partiti, almeno a parole, continuano a proclamarsi favorevoli a modificare o cancellare il "porcellum" per restituire agli elettori il "voto di preferenza" cioè il diritto di scegliere i propri  rappresentanti.
Questo a parole !
In realtà i segretari dei partiti  non vogliono rinunciare al potere di scegliere loro i candidati al Parlamento.
Alfano, ad esempio, mente sapendo di mentire quando afferma che vuole dare agli elettori il diritto di scegliere il Presidente della Repubblica, proponendo il "semipresidenzialismo alla francese" per un Presidente con più ampi poteri.
Per Alfano, con le attuali norme Costituzionali, il Presidente della Repubblica sarebbe invece eletto in base ad un accordo tra i segretari dei partiti.
E dove sta l'ipocrisia ?
Alfano non dice che il "semipresidenzialismo", di fatto, concederebbe agli elettori solo la facoltà di scegliere il Presidente della Repubblica tra i candidati "designati" dai partiti.
Ed è ipocrita quando non dice che con il "semipresidenzialismo" il Presidente della Repubblica sarebbe espressione di un partito e quindi non assicurerebbe più quel ruolo unificante e "super partes" che la Costituzione oggi gli conferisce.
In Francia, ad esempio, Hollande è espressione del Partito Socialista, come Sarkozy era espressione del Partito neo-gollista.
Anche Bersani partecipa alla sagra dell'ipocrisia quando insiste sui "collegi uninominali" e vorrebbe, nel contempo, riservarsi una quota di parlamentari non eletti con il voto di preferenza.
Ma chi sarebbero i candidati dei "collegi uninominali" se non dei "designati" dai segretari di partito ?
Per Bersani sarebbe questo il modo per ridare all'elettore il diritto si scegliere il proprio rappresentante attraverso il "voto di preferenza" ?
E perché mai, dopo aver turlupinati gli elettori con l'imbroglio dei "collegi uninominali" il segretario del partito dovrebbe riservarsi la possibilità di portare in Parlamento anche una quota di candidati non scelti direttamente dagli elettori ?
E vatti a fidare delle parole di questa classe politica ! 

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