Che la madre degli imbecilli sia sempre incinta purtroppo non è solo una massima popolare ma una triste realtà.
Quando poi gli imbecilli tentano anche l’impresa, per loro
impossibile, di mostrarsi brillanti e spiritosi, allora si rasenta la tragedia
!
Non potremmo scrollarci di dosso molto facilmente il
decadimento della cultura, della convivenza civile, del buongusto, che ha contrassegnati
gli ultimi venti anni della vita nazionale.
Ha ben voglia Mario Monti a portare in giro per il mondo
il suo “british aplomb” illudendosi
di riscattare l’immagine zotica ed un po’ volgare che Berlusconi ha lasciato
dietro di sé.
Purtroppo foto e filmati hanno fatto il giro del
mondo e sono negli archivi a testimoniare, ad esempio, il berlusconiano gesto delle
corna, immortalato nel 2002, foto di rito che concludeva a Caceres il
vertice dei Ministri degli Esteri europei, oppure il gioco a nascondino con “cucù” finale che ha accolta
Angela Merkel al vertice italo-tedesco del 2008 a Trieste, o il vistoso gesto per
rimettersi in ordine i genitali nel corso di una manifestazione ufficiale.
E cosa dire dei suoi gridolini, delle barzellette, dei
suoi apprezzamenti su questo o quel capo di governo, sugli insulti disseminati
qua e là.
Il guaio è che Berlusconi ha fatto scuola e di parole e comportamenti
beceri ne sono piene le cronache di questi anni.
Dl dito medio esibito a più riprese da
Bossi e Santanché, alla maglietta alti-islam di Calderoli, all’epiteto di “vajassa” dato dalla Carfagna alla
Mussolini, etc.
Sciaguratamente, questo filone di imbecillità volgare, o di
volgarità imbecille, non ha limiti e si riproduce “ad libitum”, spesso oltrepassando anche i confini nazionali.
Venerdì, a commento della vittoria della nazionale
italiana su quella tedesca, ai campionati europei, sulla prima pagina di “Il Giornale”, quotidiano della famiglia
Berlusconi, campeggiava il titolo a caratteri cubitali “ciao ciao culona”, rievocando l’offensivo parere espresso su
Angela Merkel da quel perfetto gentleman di Berlusconi.
Per non essere da meno, l’altro quotidiano “Libero”, di stretta osservanza
berlusconiana, pubblicava a tutta pagina il titolo “vaffanmerkel”.
Ora che i direttori di questi due quotidiani, Alessandro
Sallusti e Maurizio Belpietro, restino fedeli alle loro peculiarità di mediocri
e rozzi imbrattacarte, non dovrebbe sorprendere nessuno, ma che al loro livello
si sia portato anche un deputato della Repubblica Italiana, beh questo è
veramente troppo.
Il riferimento è al pidiellino Luca D’Alessandro, subentrato
nel seggio di Pietro Franzoso nel novembre 2011.
D’Alessandro, nel suo profilo Facebook, ha voluto dimostrare tutta la sua bifolcheria e scarsa
fantasia, riscrivendo in modo pedestre l’ormai trito e ritrito insulto di “culona inchiavabile” che il suo boss
rivolse alla Merkel qualche tempo fa.
Poiché D’Alessandro si qualifica anche come “capo ufficio
stampa del PdL”, sarebbe stato logico attendersi che il segretario del suo partito, così come
accadrebbe in un qualsiasi paese civile, gli chiedesse di cancellare
immediatamente dal suo profilo la volgare offesa rivolta al capo di uno stato,
estero ed amico, e di sostituirla con parole di scuse.
Già ma Angelino Alfano ha gli attributi necessari per fare
il segretario del PdL e farsi rispettare da quella marmaglia di cani sciolti ?
E quando l’Italia potrà tornare ad essere un paese normale, civile, in
cui volgarità ed insulti non costituiscano più il solo modo di esprimere il
proprio pensiero e di rivolgersi agli altri ?
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