È
proprio vero che al peggio non c’è limite.
La
crisi che sta affliggendo l’Europa ed il nostro Paese colpisce con toni
ancora più drammatici la Spagna.
6.000.000
di disoccupati su una popolazione di 40.000.000 di persone.
Il
flagello della povertà che si diffonde giorno dopo giorno.
Le
banche sull’orlo del dissesto.
Puerta
del Sol occupata a rotazione, ormai da settimane, da minatori, funzionari
pubblici, militari, disoccupati, indignados.
Per
fare fronte a questo drammatico scenario il Premier Mariano Rajoy ha dovuto,
obtorto collo, sottostare alle teutoniche condizioni che gli ha imposte
l’Europa in cambio di un aiuto.
Il
gravoso piano di interventi, sottoposto al Consiglio Europeo, prevede, tra gli
altri, la chiusura definitiva delle miniere di carbone che danno lavoro a 4.500
minatori, una corposa sforbiciata ai 3.000.000 di dipendenti pubblici, la soppressione
delle tredicesime, l’aumento di 3 punti dell’IVA, la riduzione dei sussidi per
i disoccupati, la decurtazione del 20% dei finanziamenti pubblici ai sindacati,
etc.
Nei
giorni scorsi a Madrid, mentre il Premier riferiva al parlamento del programma
di interventi, al momento di approfondire il taglio dei sussidi ai disoccupati,
dai banchi dell’opposizione socialista si sono levate urla di disapprovazione.
Assolutamente
nulla di cui noi italiani ci si possa scandalizzare, vista l’assuefazione ormai
acquisita, purtroppo, alle vergognose gazzarre scatenate a Montecitorio e
Palazzo Madama dai nostri parlamentari.
A
Madrid, però, è accaduto qualcosa che ha suscitata un’ondata di sdegno nell’opinione
pubblica.
Dai
banchi del Partito Popolare, cioé la formazione politica al governo, la deputata Andrea
Fabra con palese indirizzo ai disoccupati, che si vedranno tagliati i
sussidi, ha rivolto loro un incivile e volgare “que
se jodan”, corrispondente spagnolo del nostro “che vadano a farsi fottere”.
Nel
nostro Paese i parlamentari i “vaffa…” se li scambiano premurosamente tra loro,
e fino ad oggi, per fortuna, nessun deputato o senatore ha mai osato rivolgersi
in modo offensivo verso i cittadini … almeno in Parlamento.
La
signora Andrea Fabra, che è figlia di un insigne notabile del Partito Popolare,
è stata invitata da più parti a rassegnare le dimissioni e, per appoggiare
questo invito, in Spagna, è in corso una raccolta di firme.
Ci
sarebbe da augurarsi che, se ben consigliata da suo padre, Andrea Fabra faccia
l’unica cosa ragionevole che le resta da fare, rassegnare le dimissioni prima
di esserne costretta dalla petizione popolare e dai vertici del partito.
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