Ogni volta che il Ministero del Tesoro rende pubblici i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi, come presumo accada a molti contribuenti italiani mi incazzo con me stesso e con il mondo intero e mi verrebbe voglia di abbandonare questo Paese.
È successo anche ieri riscoprendo, ancora una volta, che
un operaio dichiara un reddito superiore a quello medio degli imprenditori.
Ma l’incazzatura aumenta pensando che, nella Chicago
degli anni ’30, Al “Scarface” Capone era finito ad Alcatraz non per le sue
attività criminose ma per evasione fiscale.
Mi chiedo perché, in Italia, per combattere seriamente l’evasione
fiscale e moralizzare il Paese non si imbocchi l’unica strada percorribile,
cioè quella che conduce alle celle di San Vittore o di Regina Coeli.
Infatti, fino a quando gli evasori saranno certi che,
grazie a commercialisti “azzeccagarbugli”,
se e quando fossero scoperti potranno cavarsela, sempre e solo, con sanzioni
amministrative di importo inferiore alle tasse evase per anni, l’evasione
fiscale prolifererà impunita.
Alla fine, però, mi piomba addosso lo sconforto pensando che se il
parlamento non riesce neppure ad approvare la legge contro la corruzione, la
speranza che questa stessa classe politica voglia combattere rigorosamente l’evasione fiscale resterà
sempre un sogno nel cassetto per ogni contribuente coscienzioso.
Ma la giornata di ieri evidentemente doveva essere
ricordata come “incavolatura day”, perché
i media informavano che, in un momento difficile per tutti gli
italiani, l’Ufficio di Presidenza della Camera aveva ritenuto opportuno
disporre che, fino al 2023, alcuni ex presidenti della Camera continueranno a
godere di assurdi privilegi quali l’auto blu con autista, appartamento con ufficio,
personale di segreteria, carnet viaggi, rimborso spese telefoniche, etc.
Beneficiari di tale provvedimento per i prossimi 11 anni,
saranno Fausto Bertinotti (attualmente
non più parlamentare e quindi privato cittadino), Luciano Violante e Pier Ferdinando
Casini, l’unico, ad onor del vero, che ha immediatamente dichiarato di
rinunciare a questi privilegi.
Irene Pivetti, che come ex presidente della Camera per 3 anni, dal
1994 al 1996, godrà di questi privilegi fino al 2013, benché ormai viva da
molti anni fuori dalla politica zompando da un programma televisivo all’altro, ha avuto
invece l’ardire di lamentarsi !
Per fortuna venerdì 30 marzo è passato !