martedì 3 febbraio 2015

Italiani turlupinati a puntino

Tutte le volte che qualcuno riconosce, nei modi di fare di Matteo Renzi, una certa spregiudicatezza, non posso fare a meno di ripensare all’antica massima popolare “Dio li fa e poi li accoppia”.
Un pensiero che ritorna con prepotenza a poche ore dalla elezione di Sergio Mattarella al Quirinale, contestata in modo troppo vivace per essere vero dai pasdaran di Forza Italia.
Non so perché, ma avverto la sgradevole sensazione di essere stato turlupinato, ancora una volta, dalla impudenza della coppia del Nazareno, Renzi e Berlusconi maestri di spregiudicatezza.
Una sensazione avvalorata, purtroppo, dalla dichiarazione che il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, molto vicina a Renzi, ha rilasciata nel corso di una trasmissione andata in onda sulla TV pubblica: “La norma inserita nel decreto fiscale (NdR: la depenalizzazione del reato fiscale fino al 3% di evasione) non è a favore di Berlusconi ma riguarda tutti. Il 20 febbraio riaffronteremo il tema in Consiglio dei Ministri”, e come se non bastasse ha aggiunto: “Non credo che si possa fare o non una norma che riguarda 60 milioni di italiani perché riguarda anche Berlusconi”.
Aldilà del fatto che il ministro Boschi dimostra una bella faccia tosta nell'affermare che quella norma interessi anche 16 milioni di pensionati, 25 milioni di operai ed impiegati, oltre ai milioni di casalinghe, precari, disoccupati, cioè milioni e milioni di individui che sono nella impossibilità di evadere anche un solo euro, è ragionevole domandarsi come mai il ministro abbia ritenuto opportuno fare questa dichiarazione proprio il giorno dopo l’elezione del Capo dello Stato.
Forse io sarò troppo diffidente o, come diceva Andreotti, poiché penso male sarò un peccatore incorreggibile, ma se è vero che due più due fa quattro, allora ho più di un motivo per sentirmi turlupinato da questa nuova sceneggiata architettata da quei due spregiudicati.
Proverò a mettere in fila alcune considerazioni per suffragare il perché mi sento turlupinato.
È la prima volta che per voce di un ministro renziano viene confermato che la depenalizzazione del reato fiscale “riguarda anche Berlusconi” e sarà riproposta nel Consiglio dei Ministri.
Domanda: come mai Renzi ha deciso di rinviare dal 3 gennaio al 20 febbraio il decreto fiscale, nonostante tutti lo ritenessero urgente ?
Probabilmente perché la depenalizzazione del reato fiscale, criticata da più parti, se fosse stata riproposta subito avrebbe lacerato il PD, costringendo la minoranza a fare le barricate, ed avrebbe reso impossibile a Renzi il pavoneggiarsi per aver portato il partito ricompattato alla elezione del Capo dello Stato.
Perciò, messo in freezer il decreto fiscale, la coppia del Nazareno aveva bisogno che, come dicono a Napoli, si facesse un po’ di ammuina per confondere le carte e distrarre l’opinione pubblica inducendola a credere nella innocenza della “tresca del Nazareno”.
Ora, quale migliore occasione per fare ammuina che l’elezione del Capo dello Stato ?
D’altra parte per Berlusconi, interessato soprattutto a conseguire vantaggi per sé e per le sue aziende, era di gran lunga più importante che Renzi gli assicurasse la norma che depenalizza il reato fiscale, piuttosto che condividere coram populo la scelta del Presidente della Repubblica.
Con la depenalizzazione del reato fiscale, infatti, Berlusconi  riuscirebbe nel suo intento di ottenere la cancellazione della sentenza di condanna e, come conseguenza, la revoca della interdizione dai pubblici uffici, e la non applicazione nei suoi confronti della Legge Severino.
Insomma … Bingo !
Peraltro, dal canto suo Renzi aveva interesse a far credere al PD ed all’opinione pubblica che nella “tresca del Nazareno” non ci fosse il patto segreto per il Quirinale.
Per questo i due compari hanno dato vita alla sceneggiata alla quale abbiamo assistito negli ultimi giorni, con i pasdaran di Forza Italia che sparavano contro Renzi i tormentoni del “metodo” disatteso e delle “tre maggioranze”, e con Renzi a darsi un gran da fare per dimostrare che nella “tresca del Nazareno” non c’era nessun patto per eleggere insieme a Berlusconi il Capo dello Stato.
A riprova, però, che si è trattato solo di una messinscena i forzisti hanno garantito un cospicuo pacchetto di voti alla elezione di Mattarella, e Berlusconi, che è pur sempre un pregiudicato, è stato invitato ufficialmente alla cerimonia di insediamento del nuovo Presidente della Repubblica.
Beh ! niente male per il nuovo Capo dello Stato debuttare ricevendo il pregiudicato nel più alto palazzo delle istituzioni per una cerimonia ufficiale!
Ma la domanda che più mi intriga è: che ne sarà del PD nelle prossime settimane quando il sipario sarà calato definitivamente sulla sceneggiata e gli intrighi dei due spregiudicati saranno alla luce del sole ?
Per quanto mi riguarda, da cittadino comune anche se mi sento turlupinato riesco ancora a sorridere pensando che, poiché per mia fortuna non sono né militante né elettore del PD, almeno per ora non dovrò pensare al suicidio.

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