lunedì 30 aprile 2012

Berlusconi … come sparare sulla Croce Rossa !


Dopo aver ascoltate le conversazioni telefoniche intercettate tra le leggiadre fanciulle, che vivacizzavano le serate bunga bunga, ed il signore di Arcore, devo confessare, ahimè, che d’ora in poi non riuscirò più ad essere spietato parlando di Silvio Berlusconi.
Mi sembrerebbe di sparare sulla Croce Rossa o, per dirla con parole ineleganti, di bastonare qualcuno seduto sul wc.
Ho trovato triste e deprimente, infatti, rendermi conto di come possa essere goffo, patetico e penoso un mio coetaneo nell’atteggiarsi e nel cinguettare come uno sbarbatello.
“Quando ti vedo approfitto delle tue labbra dolci”,  “Cattivonaaaaa !” Ciao cucciolo” … parole rese ancor più tragicomiche dagli interpreti che le recitano. Che pena !
Al tempo stesso, però, come non incazzarsi immaginando che telefonate, così svenevoli, possano aver distratto Berlusconi, rimbambendolo, perfino in momenti in cui, nel suo ruolo istituzionale, fosse impegnato a prendere importanti decisioni sui destini del Paese e quindi di tutti noi.
Porca miseria ! Italia in che mani erano le tue sorti !
A completare il quadro, già di per sé amaro, le telefonate mettono anche a nudo le vere ragioni per le quali leggiadre fanciulle frequentassero le serate bunga bunga.
"La Aris ha avuto grandi regaloni ... nine flowers" (= novemila euro), “sono arrabbiata … mi ha dato solo 3 fiorellini” (= tre mila euro), “ho parlato con Papi … domani passo per i soldi”.
Evidentemente non era certo lo charme del padrone di casa ad attirarle ad Arcore!
Così le telefonate finiscono per smantellare anche l’ultima leggenda tanto cara a Berlusconi che ha sempre millantato di sedurre schiere di giovani e belle donne con il suo fascino e non con il suo denaro.
Com'era inevitabile … il Re è nudo ! 

domenica 29 aprile 2012

Ombretta Colli la “nouvelle Marie Antoinette”


Secondo una leggenda popolare, che non trova però riscontri storici, la Regina di Francia, Maria Antonietta, ad uno dei cortigiani che le riferiva del grave malessere del suo popolo per la penuria di pane, rispondeva con alterigia : “se non c’è pane che mangino brioches !”.
Anche se come si è detto non è storicamente provato, l’episodio avvalorerebbe il distacco assoluto, la totale distanza che esisteva tra i regali saloni del potere ed il popolo.
Quel popolo che, qualche anno dopo, avrebbe accompagnata alla ghigliottina Maria Antonietta.
Possiamo rilevare una innegabile analogia tra la frase attribuita alla Regina di Francia e la domanda, questa si ampiamente documentata, che la pidiellina Ombretta Colli ha rivolta agli ospiti di un talk show televisivo: “alzi la mano chi di voi non ha mai fatta una vacanza in barca!”.
Indubbiamente anche ai giorni nostri, tra le confortevoli stanze del potere, in cui vivono Ombretta Colli ed i suoi sodali politici, e le sofferenze che angustiano la vita di milioni e milioni di italiani c’è un distacco abissale.
L’infelice battuta di Ombretta Colli, infatti, è solo la punta dell’iceberg del modo di pensare e di vivere dei nostri politici, preoccupati di proteggere i molti privilegi della Casta ma noncuranti della crisi con la quale deve fare i conti, invece, il comune cittadino.
È sconcertante che, in luogo di impegnarsi per trovare soluzioni che allevino i disagi della gente, i politici impieghino il loro tempo, retribuito dai contribuenti, per trastullarsi in improbabili maquillage con cui riproporsi agli elettori, evidentemente orgogliosi di presentarsi a loro con un curriculum di  incapacità, inclinazione ad arraffare quanto più  denaro pubblico possibile, vocazione alla corruttela, abilità nell’occupare con parenti, amici e sodali ogni posizione di potere.
Fa sbellicare dalle risa notare che, dopo la fine della cosiddetta prima repubblica, i leader politici siano convinti che per rinnovare un partito sia sufficiente cambiarne il nome senza avvicendare i quadri dirigenti.
Per esempio, una volta c’erano il Partito Comunista Italiano, la Democrazia Cristiana, il Movimento Sociale Italiano, nomi ormai riposti nel museo della memoria, mentre oggi, sulla scena politica, continua ad imperversare una vera e propria galleria di politici da museo. Penso a Massimo D’Alema, Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini, Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchitto, Rocco Buttiglione, Giuseppe Pisanu, Claudio Scajola, etc.
Alla faccia del rinnovamento !
Ma, in questi giorni, in vista delle elezioni politiche 2013 cosa vagheggiano i politici italiani ?
Che domanda ! Ovviamente si propongono di cambiare nuovamente i nomi dei partiti senza neppure prendere in considerazione, però, l'ipotesi di sostituire le facce né dei leader né dei quadri dirigenti. 

sabato 28 aprile 2012

Beppe Grillo non è Masaniello


Ciò che si apprezza maggiormente in un attore è la capacità di interpretare una poesia od un copione in modo che ci appaia come se fosse il suo vissuto interiore di quel momento.
Di fatto, però, l’attore trasla con abilità un prodotto della fantasia in una realtà simulata.
E ciò che fa Beppe Grillo, attore comico, marpione smaliziato dalla sua prolungata navigazione sui palcoscenici teatrali, radiofonici e televisivi, che si è fatto convincere, da un certo momento in poi, a mettere il suo estro recitativo al servizio di qualcuno che era interessato a fargli rappresentare copioni dai contenuti dirompenti e destrutturanti.
Perché negli ultimi anni non si è mai visto Beppe Grillo partecipare ad un tavola rotonda o ad un dibattito per confrontarsi con altri o anche, più semplicemente, concedere una intervista ?
La risposta è ovvia; perché sono situazioni nelle quali non si può recitare un copione ma si deve improvvisare e, per improvvisare è indispensabile padroneggiare gli argomenti di cui si parla ed avere proprie idee in merito.
Quindi, non vedremo mai Grillo disponibile ad un contradditorio, ma solo ululare nelle piazze o rintanarsi nel suo blog o nascondersi dietro mail.
La spegazione è molto semplice. I post del suo blog, le risposte ai commenti e le mail sono scritte dagli stessi autori di quei copioni che Beppe Grillo rappresenta con furore nelle piazze.
Per questo sono sempre più numerosi i “grillini” che lamentano di non essere mai riusciti a parlare direttamente con “Beppe il guru”, ma di essere costretti a rivolgersi a lui esclusivamente attraverso il blog e le mail.
Beppe Grillo da attore comico che detestava internet e distruggeva i computer nei suoi show, da abili manipolatori è stato trasformato in un “prodotto” da vendere proprio attraverso la Rete.
Processo e forme di comunicazione del “prodotto Beppe Grillo” sono gestiti da una societò, Casaleggio Associati la cui “mission” è quella di progettare e realizzare strategie di rete. La stessa società che gestisce anche il blog di Antonio Di Pietro, si, proprio lui il presidente dell’Italia dei Valori !
Grillo e Di Pietro, due arruffapopoli populisti i cui blog sono gestiti, per pura combinazione, da una stessa testa ! 
Non sarebbero sufficienti decine di post per analizzare i legami che Casaleggio Associati ha con i poteri economici e finanziari internazionali. Il suo presidente, Enrico Sassoon, è anche amministratore delegato della American Chamber of Commerce in Italy, una lobby che cura gli interessi delle corporazioni americane in italia, nel cui board siedono, tra gli altri, insigni rappresentanti di IBM, Microsoft, Exxon Mobil, Mediaset, Standard & Poor’s, Banca IMI, etc.
La domanda da porsi è: cosa e come può servire, a queste egemonie economiche e finanziarie, disporre di uno strumento destrutturante come il “prodotto Beppe Grillo” ?
“Elementare Watson” risponderebbe Sherlock Holmes !
Per questo sbagliano quanti si incaponiscano nel considerare Beppe Grillo come il Masaniello degli anni 2000.
Masaniello era un popolano, un povero pescatore che ebbe la forza e la capacità di sollevare i napoletani proprio contro i poteri forti di allora, allo scopo di dare al popolo dignità e condizioni di vita migliori.
Il “prodotto Beppe Grillo”, al contrario, è al servizio dei poteri forti di oggi.
Forse una sola cosa Beppe Grillo ha in comune con Masaniello ed è l’essere nato anche lui in una città di mare.

venerdì 27 aprile 2012

4 proposte su cui porre la fiducia in Parlamento


Se non vado errato fino ad oggi il Governo Monti ha posta la fiducia in parlamento ben 16 volte.
Agitando lo spauracchio del default e levando in alto il vessillo del rigore, il Governo ha adottati, finora, provvedimenti i cui contenuti hanno finito per penalizzare i soli cittadini comuni.
Una mannaia caduta su una collettività già messa a dura prova da una crisi economica che ha fatto proliferare disoccupazione ed indigenza.
Pur se con qualche sceneggiata i partiti che sostengono il Governo hanno sempre votata la fiducia, anche perché a loro “nun gliene poteva fregà de meno” di quei provvedimenti che non toccavano né i loro affari né quelli delle lobbies che rappresentano in parlamento. Appunto, perché i partiti sono in parlamento per assicurare benefici a se stessi ed alle lobbies, e non ai cittadini !
Ora, se Mario Monti ed i suoi ministri fossero provvisti di una adeguata dotazione di “attributi”, affiancando al vessillo del rigore quello della equità, dovrebbero sottoporre al voto di fiducia del parlamento 4 semplicissimi provvedimenti.
  1. Un provvedimento che, abrogando le leggi in vigore sul finanziamento pubblico (pardon ! sul rimborso delle spese elettorali), disponga che, a partire dalle elezioni amministrative del prossimo 6 maggio, solo ai partiti che vedranno eleggere loro rappresentanti, dopo il controllo e la certificazione da parte della Corte dei Conti sia riconosciuto unicamente il rimborso  delle spese elettorali documentate.
  2. Un provvedimento che revochi, con effetto immediato, l’assegnazione delle auto di servizio, degli autisti e delle scorte a tutti i soggetti che non esercitino di fatto un incarico istituzionale, e non solo parlamentare.
  3. Un provvedimento che, dal 1° gennaio 2013, identifichi come reato, non prescrivibile e penalmente perseguibile, l’evasione e l’elusione fiscale. Il provvedimento dovrebbe contemplare severe pene detentive per coloro che risultassero rei di illeciti che abbiano creata evasione o elusione per un importo superiore, ad esempio, a € 100.000. Lo stesso provvedimento dovrebbe prevedere norme transitorie per facilitare la regolarizzazione (purché non sia un ennesimo condono) degli illeciti entro il 31 dicembre 2012.
  4. Un provvedimento che interessi il sistema bancario, introducendo una tassa fissa, ad esempio, del 5% da computarsi sull'ammontare dei capitali ricevuti dalla BCE a tassi agevolati. La tassa si applicherebbe nei soli casi in cui l’istituto di credito non avesse impiegato per finanziare le piccole e medie imprese almeno il 60% dei capitali BCE.
Provvedimenti che sottoporrebbero alla prova del nove i partiti che sostengono il Governo per farli uscire finalmente allo scoperto sulla effettiva volontà di assecondare l’azione di risanamento economico e morale nella gestione della cosa pubblica.
Sarebbe la strada più diretta per permettere ai cittadini di identificare, con nome e cognome, i politici che, a parole, si impegnano per il bene comune mentre poi, alla resa dei conti, si comportano altrimenti.

giovedì 26 aprile 2012

Servirsi del 25 aprile


Sfogliando i quotidiani di oggi ho marcate alcune notizie con il pennarello rosso perché, per un verso o per l’altro, evidenziano come si possa approfittare per fini diversi di una celebrazione, quella del 25 aprile, che dovrebbe essere dedicata ai valori della libertà e della riappacificazione.
  1. Ad esempio : da Pesaro il Capo dello Stato ha rivolta una paternale ai sentimenti di insofferenza verso i partiti che crescono, giorno dopo giorno, nel Paese, affermando che “nulla può sostituire i partiti”. Poiché il problema non è quello di sostituirli ma di moralizzarne i comportamenti, sarebbe stato ragionevole attendersi che, dalla stessa tribuna, il Presidente della Repubblica avesse richiamati duramente i partiti, invece di invitarli bonariamente perché “facciano la propria parte, si rinnovino per non dare fiato alla cieca sfiducia”. Ma come si può chiedere ai partiti semplicemente di rinnovarsi quando, ogni giorno, il popolo italiano deve ingoiare fatti gravi come lo sperpero del denaro pubblico, la corruzione, la collusione con la delinquenza organizzata, l’arrogante difesa di privilegi inconcepibili, etc. ?
  2. Ad esempio: sulle prime pagine di tutti i giornali, si dà ampio risalto alla classifica, pubblicata dalla OCSE, dei salari medi netti 2011, di un lavoratore  senza figli a carico, nei 34 paesi membri dell’organizzazione. Prendere atto che l’Italia sia scivolata al 23mo posto ha offerto lo spunto per ogni tipo di strumentalizzazione a seconda delle “propensioni partitiche” della linea editoriale. Limitarsi a comparare i salari netti medi, percepiti da un lavoratore senza figli a carico, in paesi con caratteristiche economiche e sociali molto diverse, senza tener conto, per ogni paese, del costo della vita, del welfare, degli indicatori di produttività, dei livelli di assenteismo sui posti di lavoro, etc., è un modo strumentale per analizzare il problema e pervenire a conclusioni affrettate e bugiarde.
  3. Ad esempio : nel giorno dedicato alla celebrazione dei valori della Resistenza, Susanna Camusso avrebbe potuto avere il buon gusto di lasciare nel frigorifero di casa il minestrone stracotto dei suoi pensieri, gli stessi che va ripetendo noiosamente da mesi. La giornata del 25 aprile non è la festa del sindacato ma della Liberazione dal nazifascismo, per cui le rivendicazioni sindacali della Camusso c’entravano come i cavoli a merenda ! 

mercoledì 25 aprile 2012

Se ai politici togliessero l’uso della parola…


Come sarebbe bello sfogliare i quotidiani e non avere a che fare con le cazzate che i politici buttano qua e là solo per apparire.
Alcuni di questi “gioielli” verbali li possiamo incontrare sfogliando i giornali di oggi.
  1. L’ex ministro della brigata Berlusconi, Giulio Tremonti, dà prova dello stato confusionale che lo accompagna da sempre dichiarando: “in Francia voterei Hollande, condivide molte delle mie idee”. Solo due anni fa, era il 30 gennaio 2010, lo stesso Tremonti affermava: “Sarkozy dice quello che cerco di sostenere io da tanti anni”. Non più sulla scena e dimenticato da tutti, dopo la fine del governo Berlusconi, Tremonti soffre di un abbandono depressivo che lo porta a dire qualunque cosa pur di apparire. La nostra sventura è stata che le sorti dell’economia italiana sono state condizionate per troppo tempo dalle scarse e confuse idee di questo signore che è riuscito a portare il Paese sull’orlo del baratro.
  2. È approdata in parlamento insieme a nani, ballerine e saltimbanchi di quella compagnia circense il cui casting era stato curato personalmente da Berlusconi. Lei è Ombretta Comelli (in arte Ombretta Colli), conosciuta più per essere stata la moglie di Giorgio Gaber che non per le sue performance canore. Catapultata in parlamento, senza né arte né parte, questa signora di tanto in tanto è invitata come ospite in qualche talk show. Così, ospite giorni fa di un talk show, nell’inconsulto tentativo di prendere le parti dell’indifendibile Roberto Formigoni è sbottata rivolgendosi agli altri ospiti in studio con la domanda Suvvia, alzi la mano chi non è mai stato in barca a fare una vacanza!”. Gelo nello studio ! Tra gli ospiti c'erano dipendenti di aziende in crisi e cassintegrati che, com’era inevitabile, hanno sollevate all’unisono le loro mani. Oltre a rendersi definitivamente ridicola, Ombretta Comelli ha dato prova, ancora una volta, di come la Casta viva in un mondo ovattato e gaudente, lontano dalla realtà del paese che soffre.
  3. "Love my life" ! Sono le sdolcinate parole con cui ha esordito Nicole Minetti rivolgendosi per telefono a Silvio Berlusconi. Oggetto della telefonata la conferma della partecipazione sua e di una sua amica ad una di quelle "cene eleganti", organizzate ad Arcore sotto il palo della lap dance con signorine agghindate da burlesque. Nessun moralismo e quindi nulla da eccepire se non fosse che Nicole Minetti, con un curriculum da igienista dentale, è approdata nel consiglio regionale della Lombardia solo per i meriti conseguiti con le sue performance di burlesque !

martedì 24 aprile 2012

Cosa ci suggerisce la Francia ?


I risultati del primo turno delle elezioni presidenziali francesi rivelano lo stato d’animo di un popolo che, pur diverso da quello italiano per molti aspetti sia culturali che sociali, sta vivendo anch’esso una crisi economica destabilizzante sia a livello individuale che politico.
Per l'individuo la destabilizzazione ha significato perdere la certezza del presente e la speranza nel futuro, per i partiti politici ha voluto dire affrontare l’emorragia del feeling con l’elettorato tradizionale.
Il mai sopito sciovinismo francese ha ripreso vigore dando vita a sentimenti di antieuropeismo.
Il disagio economico, e l’indigenza che ha prodotta, hanno alimentati gli opposti estremismi.
L’insofferenza per le politiche di rigore ha penalizzato Sarkozy (peraltro già non simpatico a larga parte dell’opinione pubblica francese).
La contrapposizione alle politiche imposte all’Europa da Angela Merkel ha premiato Hollande (al quale, però, l’opinione pubblica non riconosce doti innate di leader).
I risultati di questo primo turno configurano, per la Francia, una nuova geografia politica dalla quale, di fatto, scompaiono le concezioni centriste per lasciare spazio al contrasto tra due schieramenti più viscerali che ideologici.
Infatti, Nicolas Sarkozy non ha nulla da spartire con Marine Le Pen, e François Hollande è distante dalle posizioni di Jean-Luc Mélénchon.
Cosa possono suggerire i risultati francesi in vista delle elezioni amministrative che si svolgeranno in Italia il 6 maggio ?
Forse molto poco dal momento che le presidenziali francesi avevano una valenza nazionale, mentre le amministrative del 6 maggio dovrebbero rispondere  maggiormente a problemi ed a soluzioni locali.
Comunque, è molto probabile che l’insofferenza e la rabbia degli elettori italiani, fomentate anche dal crescente sentimento antipartitico, si manifesteranno con il “non voto” piuttosto che con il consenso alle esasperate sollecitazioni populistiche dei tribuni di rottura.
Così come, probabilmente, nonostante le strumentali prese di distanza degli ultimi giorni, i partiti che hanno sostenuti i provvedimenti rigoristi del Governo Monti, dovranno lasciare qualcosa sul campo.
Molto dipenderà dall’affluenza alle urne, perché se si avvererà quello che ancora oggi indicano i sondaggisti, con un “non voto” tra il 40% ed il 50% i risultati delle amministrative avrebbero scarsa significatività a livello politico.

lunedì 23 aprile 2012

Dov’è il nuovo che avanza ?


Invece di darsi da fare per sollevare le sorti di un Paese in gravi difficoltà, assillato da un angosciante livello di disoccupazione soprattutto giovanile, da una seria recessione, e da un dilagante disagio, i soliti politici si trastullano nel fantasticare nuovi partiti ed improbabili alleanze, rimuginando sulle elezioni politiche 2013.
Sembra proprio che questi politici siano incapaci di comprendere come la loro indifferenza verso i problemi reali degli italiani, ed il continuo venire a galla di ruberie, corruzioni, abusi, favoriscano sentimenti di insofferenza che finiranno per allontanare sempre più gli elettori dalle urne.
Frenare ed invertire la crescente insofferenza popolare sarà impossibile fino a quando le stanze dei bottoni dei partiti saranno governate da vecchi mestieranti, resi obsoleti dal lungo bivaccare in parlamento.
Non è realistico attendersi che questi signori vogliano e sappiano progettare un qualsiasi tipo di rinnovamento.
Un rinnovamento, infatti, imporrebbe loro di farsi da parte, rinunciare a vivere nell’agiatezza a spese dello Stato, ma soprattutto cedere il passo a nuove forze, a nuove capacità, ad un nuovo modo di rapportarsi con i bisogni della gente.
Sarebbe un atto di generosità verso il Paese.
Ma quale di questi mestieranti che oggi reggono i partiti e ne provocano il declino sarebbe capace di un gesto di generosità ?
Se sbirciamo nelle stanze dei bottoni intravediamo solo parlamentari che, da anni incollati cocciutamente alle loro poltrone, hanno finito per perdere il contatto con quello che succede nel mondo reale.
Ecco qualche esempio per comprendere come si è concretizzato il processo di mummificazione dei partiti: Pier Luigi Bersani (è in parlamento da 3 legislature), Rosy Bindi (da 5), Roberto Calderoli (da 6), Pier Ferdinando Casini (da 8), Fabrizio Cicchitto (da 6), Massimo D’Alema (da 7), Gianfranco Fini (da 8), Maurizio Gasparri (da 6), Ignazio La Russa (da 6),  Francesco Rutelli (da 6), Livia Turco (da 7), Walter Veltroni (da 6), e potremmo continuare ancora a lungo.
Chi di queste mummie partitiche, anestetizzate dalla confortevole vita parlamentare, sarebbe disposto a passare il testimone ad una nuova classe dirigente, senza che sia la rabbia degli elettori a cacciarli a calci nel sedere ?   


domenica 22 aprile 2012

I partiti non sono la “Politica”


Da settimane, riferendosi agli sproloqui di Beppe Grillo, giornalisti della carta stampata e commentatori radiotelevisivi commettono il grossolano errore di etichettare le parole del comico genovese come espressione di antipolitica.
Anche se sicuramente non è impresa semplice comprendere quale sia il vero senso dei fiumi di parole, senza capo né coda, che escono dalla bocca di Grillo, tuttavia nelle sue tirate è possibile cogliere più di tutto il ripetuto e rabbioso attacco ai partiti politici.
Ma i partiti non sono la “Politica”, quella con la “P” maiuscola !
La “Politica”, cioè l’arte di governare la “res publica”, come la definiva Platone, “dovrebbe” essere la vera ed unica missione dei partiti, una funzione fondamentale ed impegnativa che, in una democrazia, il popolo sovrano delega ai partiti.
Dovrebbe ! Perché di fatto i partiti, senza distinzione di colore, sono maestri nell’impegnarsi, invece, solo nell’arte di gestire i propri interessi, anche se e quando i loro interessi particolari siano pregiudizievoli  per la “res publica”, cioè per lo Stato, la società, il popolo.
Un esempio di queste ore ?  In un momento angoscioso e di sofferenza per il nostro Paese a cosa consacrano il loro impegno i partiti ?
Si stanno dedicando unicamente ad inventare nuovi nomi e nuove forme aggregative con cui presentarsi agli elettori in vista delle elezioni politiche 2013 !
Perciò, quel 50% di elettori, che tutti i sondaggisti indicano come determinati all’astensionismo, non è composto da autolesionisti che rifiutano la “Politica” in quanto governo della “res publica”, ma sono schifati dai partiti che con i loro squallidi comportamenti dimostrano menefreghismo della “res publica” e, quindi, del benessere di tutti.
Beppe Grillo, che è marpione ed imbonitore, lo ha capito e, per un suo rozzo tornaconto, sta semplicemente cavalcando la diffusa insofferenza verso i partiti senza offrire, però, al branco plaudente una seria e concreta proposta “Politica”.

sabato 21 aprile 2012

Incazzario del 21 aprile


Ci sono giorni in cui è sufficiente la prima notizia che leggi sul giornale per farti andare di traverso prima il caffè e poi la giornata.
  1. Presso il Tribunale di Crema nel mese di gennaio è iniziato il processo intentato contro una romena di 24 anni. Nei giorni scorsi si è svolta la seconda udienza con la escussione di due testimoni dell'accusa. L'udienza dibattimentale è in calendario per il prossimo mese di ottobre. L'imputata è da sempre irreperibile anche per suo avvocato, difensore di ufficio. Beh... ed allora ? Cosa c'è di strano ? Perché incazzarsi ? Perché la giovane romena è accusata di aver rubato in un supermercato una confezione di caramelle del costo di 1,19 euro (un euro e diciannove centesimi !!!). Due giudici, un magistrato per l'accusa, un avvocato difensore, due udienze già svolte e la terza in calendario, tutto questo per un furto del valore di € 1,19 ! Ma, porca miseria, quanto è già costato e costerà ancora tutto questo allo Stato ed a noi contribuenti ? E' questa l'efficienza della giustizia ? Purtroppo, in Italia da anni i ministri della giustizia, Alfano compreso, sono stati troppo impegnati nell'inventare "leggi ad personam" e non hanno mai trovato il tempo per affrontare i veri problemi della giustizia.
  2. Un ex ministro della Repubblica italiana e segretario di un partito politico, il grande barbaro Bossi, rispondendo ad una domanda sugli scandali leghisti, ha avuta l'insolenza di dire che lui del denaro pubblico, ricevuto con la truffa dei rimborsi elettorali, può farne quello che vuole, anche buttarlo dalla finestra. Cavolo, anche se non è reato lo sperpero del denaro pubblico è un ignobile affronto a quei cittadini che si dibattono tra mille privazioni. Già, ma impregnato di rozzezza ed ignoranza Bossi non sa cosa sia il rispetto per il popolo, anche per quello ancora scioccamente leghista.
  3. Da troppi giorni ci mancavano le stravaganti cazzate del signore di Arcore. Possiamo però rifarci, oggi, con le dichiarazioni rilasciate al termine dell'udienza del processo Ruby. Le donnine che, nelle serate ad Arcore, si travestivano da infermiera, suora, poliziotta, babbo natale o altro, anche se smutandate e tette al vento partecipavano a gare di burlesque ! La responsabilità, secondo Berlusconi, è solo delle donne che, per loro natura, sono esibizioniste. Un dettaglio: i costumi indossati dalle signorine erano un cadeau di Gheddafi ! Ma "Burlesquoni" c'è o ci fa ? Ed ancora. Elargire poi denaro a quelle signorine che sono testimoni dell'accusa nel processo in corso contro di lui, per Berlusconi sono semplici gesti di generosità ! Ma il signore di Arcore è proprio convinto che gli italiani, tutti, siano così sciocchi da credere alle sue panzane ? 

venerdì 20 aprile 2012

Incazzario del 20 aprile


Il diario delle incazzature succhia dai quotidiani non tutte le notizie, ma solo quelle che offrono spunti per incavolature ragionate. Invece, quelle che invogliano a tirare un pugno nel muro, e sono tante, non sono citate nell' "incazzario" del giorno.
  1. L'Università Bocconi è nota per essere riferimento scientifico e culturale soprattutto del sapere economico e manageriale. Il professore Mario Monti ne è sicuramente uno dei più insigni notabili. Per questo, dopo 5 mesi dal suo insediamento a Palazzo Chigi, nascono sempre più perplessità e reazioni al suo modo di governare. Ai manager bocconiani si insegna, infatti, che se una impresa è sull'orlo del baratro è indispensabile intervenire molto rapidamente su due fronti. Quello economico finanziario per mettere sotto controllo costi, debiti e crediti, e quello degli investimenti per dare fiato al rilancio. Se il manager puntasse solo su uno dei due livelli, l'impresa sarebbe destinata a finire sugli scogli. Perché dopo 5 mesi il Governo Monti si è impegnato solo per i risanamento economico e finanziario del nostro Paese e non ha fatto nulla per il suo rilancio ? Anche ieri, parlando davanti al Consiglio di Stato tantissimo bla bla bla su riforme e risanamento ma nessuna proposta concreta su sviluppo e crescita del Paese. Non sarà il caso che il professor Monti frequenti un corso di studi manageriali presso l'Università Bocconi ?
  2. A Milano c'è una signora molto incazzata. E' Carla Vites ciellina della prima ora e moglie di Antonio Simone, ciellino anche lui ed attualmente ospite di San Vittore per l'inchiesta sui fondi neri della fondazione Maugeri. La signora, con una avvelenata lettera al Corriere, documenta con dettagli perché Roberto Formigoni stia raccontando balle per prendere le distanze da Pier Daccò, il suo amico ciellino accusato di associazione a delinquere, riciclaggio di fondi neri, etc..  E' una lettera così documentata che fa sorgere il dubbio che quell'acqua limpida, alla quale Formigoni ha osato paragonarsi, sia di fatto quella limacciosa del Lambro .
  3. A proposito di acque melmose, non vanno dimenticate quelle che stanno soffocando la Lega. Anche ieri nuovi zampilli di fango un po' per tutti. Denaro pubblico dei rimborsi elettorali usati per pagare l'affitto di una splendida casa romana, al Gianicolo, abitata dall'ex ministro Roberto Calderoli, mentre, con una carta di credito della Lega l'ex capo gruppo leghista alla Camera, Marco Reguzzoni ha effettuate, con noncuranza, spese per 90 mila euro, ed altri 90 mila euro del denaro pubblico sono finiti nella cena per il 70mo compleanno di Bossi. Il caso vuole che anche loro siano membri di quel cerchio magico che, giorno dopo giorno, si trova al centro di in uno spietato accerchiamento. Bossi ha dichiarato che non è reato usare i soldi dei rimborsi per fare quello che si vuole ! Già, ma agli italiani solo lacrime e sangue !

giovedì 19 aprile 2012

Incazzario del 19 aprile


Anche se la maggiore parte dei quotidiani di oggi riporta perlopiù notizie già note arricchite con nuovi dettagli, tra le righe c'è qualche spunto per non lasciare ozioso il diario delle incazzature.
  1. Sembra che Mario Monti abbia imparato in fretta il mestiere del "venditore di tappeti" che ha caratterizzato il modo di essere del suo predecessore. Infatti, dopo aver fatto sparire dai decreti del Consiglio dei Ministri, per ben due volte, l'agognato "fondo taglia tasse", ieri ci ha riprovato a farsi beffe di noi poveri contribuenti. Incontrando i giornalisti dopo l'approvazione del Decreto di economia e finanza ha detto di nuovo che i risultati della lotta all'evasione serviranno per ridurre la pressione fiscale. Bene, bravo, 10 con lode ! Però non dice né come, né quando. Sarà "il giorno del mai ed il mese del poi", esattamente come tutte le promesse elettorali di Berlusconi ? Ma, a rendere poco credibile Monti ci pensa anche il ministro Passera che, nella stessa conferenza stampa, ha affermato che con i risultati della lotta all'evasione si potranno ridurre le accise sui carburanti. Accidenti che abili "venditori di tappeti" ! Ma a chi vogliono darla a bere che con la lotta all'evasione si possa fare tutto questo. Sono certo che non ci credano neppure loro !
  2. Che un grandissimo genio politico come Cicchitto, da sempre semplice rimbombo delle parole del suo padrone, possa definire Passera un ministro "maldestro", "mediocre" e "ambiguo", solo perché cancellando il "beauty contest" ha toccato gli interessi del suo padrone, è grottesco. 
  3. Lo stesso Cicchitto, con arrogante tono di sfida al Governo Monti dice : "il contenzioso politico reale fra il Pdl e il governo e' concentrato sui problemi che interessano davvero le imprese, i lavoratori e tutti i cittadini: il livello di pressione fiscale, Iva compresa, gli investimenti in infrastrutture, il credito bancario alle imprese e ai cittadini, i pagamenti dovuti dallo Stato alle imprese. Su questi nodi va concentrato il confronto politico perché sono in ballo le vite e il reddito degli italiani''. Ma che faccia tosta ! Dov'era questo signore fino a 5 mesi fa, quando a Palazzo Chigi c'era il suo padrone Berlusconi ed i problemi erano proprio questi ? Dormiva ? Faceva un altro mestiere ? Oppure era preoccupato a curare solo gli interessi del suo "dominus" ? 

mercoledì 18 aprile 2012

Incazzario del 18 aprile


Capita, a volte, che leggendo i quotidiani, le notizie che fanno incavolare sono così numerose che invece di scribacchiare sul mio “incazzario”, il diario delle incazzature, mi verrebbe voglia di …… beh, lasciamo perdere.
Questa è una di quelle giornate.
  1. Ho sempre reputato Giorgio Napolitano, così come Luigi Einaudi e Sandro Pertini, uno dei più capaci e saggi Presidenti della Repubblica. Per questo non ho potuto fare a meno di irritarmi leggendo del video messaggio che il Capo dello Stato ha inviato al convegno ravennate in ricordo di Benigno Zaccagnini. Ma come ? Di fronte alla valanga di notizie sull’immondo uso che i partiti fanno del denaro pubblico, una valanga che ci sommerge ogni giorno, il Presidente Napolitano non trova di meglio che fare una ramanzina a noi italiani invitandoci a “non demonizzare i partiti” ? Ma chi li demonizza ? Sono i partiti che si sono ricoperti di sterco ! Mi sarei aspettato, piuttosto, che una persona saggia e molto attenta ai principi costituzionali, non oggi ma da tempo si fosse incazzato con i partiti per aver calpestata la sovranità popolare contravvenendo al voto referendario del 1993. Il Presidente Napolitano questa ramanzina agli italiani doveva proprio evitarla !
  2. Sarà che non riesco a cogliere la goduria delle “vacanze di gruppo”, ma è certo che le panzane di Roberto Formigoni per giustificare i biglietti aerei a suo nome e quant’altro, pagati con le carte di credito di Daccò, mi fanno sghignazzare. Così come è grottesco che Formigoni spieghi le vacanze con Daccò, in barca o in paesi esotici, con la loro amicizia ventennale. Che Formigoni con  Daccò e Simone, oggi ospiti di San Vittore, fossero confratelli di Comunione e Liberazione, la chiacchierata combriccola affaristica insignita del “riconoscimento pontificio”, non è una novità. Ma che Formigoni pensi che le sue fandonie siano sufficienti a giustificare le assidue frequentazioni con quegli amici, accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, appropriazione indebita ed intestazioni fittizia di beni, ebbene, questo è veramente troppo. Ad altri è bastato prendere un caffè con un semplice indagato per finire nei guai !
  3. Mario Monti, per aver osato cancellare il “ beauty contest” senza il permesso del PdL è stato convocato a rapporto da Alfano, Cicchitto e Co.. Monti si sarebbe anche presa la libertà di pensare ad un’asta delle frequenze televisive che Berlusconi aveva regalato a Mediaset e Rai. Ma chi si crede di essere Mario Monti ? Crede davvero di essere lui il Presidente del Consiglio ? Così, dopo la strapazzata ricevuta dal signore di Arcore i suoi fedeli palafrenieri hanno fatta la voce grossa. Povera Italia !
  4. Sarebbe giusto, invece, che a chiamare a rapporto Mario Monti fossero i contribuenti italiani che, già strizzati con tasse ed accise di ogni tipo, si sono visti depennare dal Governo, ancora una volta, quel chimerico “fondo taglia tasse” che avrebbe potuto rappresentare almeno un miraggio. Privarci anche dei sogni, però, è di pessimo gusto.
  5. La cassa piena di lingotti d’oro e diamanti, per un valore di 400 mila euro, è ritornata nel Fort Knox di via Bellerio. Mancano, però, diamanti per 200 mila euro. Dove saranno finiti ? Qualche leghista li avrà nascosti nel materasso e non se ne ricorderà più. Così prosegue la caccia al tesoro da parte della Guardia di Finanza.  

martedì 17 aprile 2012

Incazzario del 17 aprile


Nel dare un'occhiata ai quotidiani covo sempre la speranza di non imbattermi in notizie da inserire nel mio “incazzario”, il diario delle incazzature del giorno.
Anche oggi, però, il desiderio è stato infruttuoso, anzi ….
  1. Superfluo dirlo, ma a provocare la prima furiosa incazzatura della giornata  sono stati loro, i 3 filibustieri Alfano, Bersani, Casini accomunati in un indecente appello a non eliminare il finanziamento pubblico ai partiti perché, secondo loro, “sarebbe un errore drammatico”. Ora, di fronte a quanto riferiscono da mesi le cronache sull'uso che fanno del denaro pubblico, questo appello fa vomitare e rafforzerà i propositi di quel 36% di elettori che non ha intenzione di andare alle urne.
  2. Ed a proposito: via Bellerio è come Fort Knox ? Ci sarebbe da ridere se non fosse vergognosa la riprova di come la classe politica continui a farsi beffa di tutti noi. La Guardia di Finanza è alla ricerca, da alcuni giorni, di lingotti d’oro, per  200.000 euro, e di diamanti, per 400.000 euro, che Belsito, tesoriere della Lega, avrebbe comperato con il denaro pubblico dei rimborsi elettorali. Ora, o Belsito era un fuori di testa pericoloso, ed allora Bossi non doveva affidargli la cassa della Lega, oppure era uomo di fiducia ed allora Bossi era al corrente di cosa facesse il suo tesoriere. Per questo, grandi e piccoli barbari smettetela di considerare gli italiani una manica di grulli scimuniti, alla stregua dei vostri militanti !  
  3. Una famosa canzone napoletana del 1906 stornellava nun c'è bisogno 'a zingara p'andiviná”. Senza ricorrere alle doti divinatorie di una zingara era prevedibile che Maroni proseguisse inflessibile nell’epurare dalla Lega i personaggi a lui non graditi. Ieri è toccato a Monica Rizzi, assessore regionale, costretta a rassegnare le dimissioni dal suo incarico. Pur non essendo coinvolta nello scandaloso uso di fondi pubblici per scopi privati, la Monica della Valcamonica ha dovuto lasciare la poltrona in Regione solo perché membro del “cerchio magico”. Resta il fatto, però, che la mancata epurazione di Renzo Bossi sia ancora un enigma inspiegabile.
  4. A Liverpool, durante il “Gran National”, una corsa con trenta ostacoli, sono morti due purosangue ed altri due sono rimasti gravemente feriti. Dal 2000 ad oggi, durante questa competizione, sono già morti 35 cavalli. Animali uccisi perché i patiti dell’ippica potessero dedicarsi al loro hobby, quello delle scommesse. Per l’Inghilterra, che si vanta di essere un paese animalista, non aver fatto nulla in 13 anni per evitare il riproporsi di queste carneficine di cavalli, è un marchio indelebile di vergogna !
  5. Don Luigi Giussani si starà rivoltando nella tomba nel rendersi conto che il movimento di cui è stato padre fondatore, Comunione e Liberazione, si sia trasformato in una consorteria affaristica. Infatti, dopo gli arresti di due ciellini di primo piano, Pier Daccò ed Antonio Simone, ecco che gli estratti conto delle carte di credito di Daccò inguaiano un altro ciellino d’eccellenza, Roberto Formigoni. Vuoi vedere che, prima o poi, passo dopo passo, la magistratura finirà per doversi occupare di questa gang, che dal 1982 si fregia anche del riconoscimento pontificio ?

lunedì 16 aprile 2012

Incazzario del 16 aprile


Ogni mattina, sfogliando i quotidiani, non posso fare a meno di domandarmi quali siano i valori che trasmettano le notizie del giorno e non riesco mai a darmi una risposta convincente.
La stessa domanda me la sono posta anche questa mattina.
  1. Nella chiesa di Porto Garibaldi, lido di Comacchio in provincia di Ferrara, don Piergiorgio Zaghi si è rifiutato di dare la comunione ad un bambino affetto da gravi disturbi perché lo ha ritenuto “incapace di intendere e di volere”. Per questo sacerdote, privo di sensibilità e carità cristiana, i neonati, di pochi giorni, ai quali lui invece impone il sacramento del battesimo, sarebbero perfettamente capaci di intendere e di volere. Non è che dietro il rifiuto di don Zaghi ci sia il suo essere a conoscenza che i genitori di quel bambino siano uniti in matrimonio con il rito civile e non con quello religioso ?
  2. Negli stessi giorni, negli Stati Uniti, un altro sacerdote, Don Marcel Guarnizo dell'arcidiocesi di Washington, celebrando il funerale della madre di una sua fedele, ha rifiutata la comunione proprio a questa fedele perché lesbica ! Inconcepibile che un clero, farcito di pedofili ed omosessuali, pretenda di discriminare i fedeli in funzione della loro sessualità. Ma dove cavolo sono finiti gli ideali di “perdono” e “misericordia” che la chiesa di San Pietro va sublimando da secoli per rincoglionire i suoi fedeli?
  3. Non meno perplessi, però in ben tutt’altro contesto, lascia la dichiarazione del tesoriere del PD, Ugo Sposetti, per il quale senza la tranche di rimborsi elettorali in scadenza al 31 luglio il PD potrebbe chiudere. Porcaccia miseria, ma che fine hanno fatto i 238 milioni di euro che il suo partito ha già incamerati dal 2008 ad oggi ?
  4. A versare benzina sul fuoco della già dilagante insofferenza popolare arriva Bersani che ci fa sapere: senza il finanziamento pubblico ai partiti, si lascerebbe la politica in mano ai soli miliardari. Perbacco che argomento persuasivo ! Vale a dire che Bersani, solo se arraffa il denaro pubblico è in grado di esprimere le sue idee politiche e competere così con i politici miliardari.  Bersani, permetta una domanda : se lei rinunziasse, ad esempio, a mantenere inutili apparati di partito, a noleggiare aerei privati, a frequentare alberghi a cinque stelle e ristoranti di lusso, non riuscirebbe più a fare politica ? Bersani, possibile che lei non provi neppure un po’ di vergogna quando dice queste cazzate mentre milioni di italiani lottano ogni giorno con la indigenza ? Ma dove vive Bersani per non rendersi conto che la politica arraffona, ma soprattutto i politici famelici sono diventati indigesti ad almeno il 50% degli italiani ?
  5. E la strizza che la “antipolitica” possa “spazzare via tutti” sta preoccupando i partiti politici, i quali, però, come pensano di contrastarla ? Non espellendo, dai loro ranghi, indagati, condannati e corrotti, non evitando di frapporre  alle richieste della magistratura le non autorizzazioni a procedere, non rispettando il popolo sovrano che, con referendum 1993, decise l’abolizione del finanziamento pubblico, non rinunziando ai privilegi di cui godono, non eludendo le pretese delle lobbies, non evitando risse ideologiche che lasciano indifferenti i cittadini. No, assolutamente no ! I partiti sono disponibile solo a sottoporre i loro bilanci a controlli. Per la miseria che sacrificio enorme !
  6. Dopo tante notizie sgradevoli eccone una che fa piacere leggere. Il Re di Spagna, Juan Carlos, si è fratturata un’anca, cadendo nel suo chalet, mentre si accingeva a partire per una battuta di caccia agli elefanti. La bella notizia è che la frattura dell’anca abbia consentito ad uno o più elefanti di continuare a vivere ! Un grazie di cuore all’anca di Sua Maestà ! 

domenica 15 aprile 2012

Silenzio !



Silenzio !

Il Blog “de ruina mundi” nella giornata del 15 aprile sceglie il silenzio per onorare il calciatore del A. S. Livorno Calcio


Piermario Morosini


morto tragicamente ieri, a Pescara, sul campo di gara.


Un crudele destino che lo unisce a molti atleti morti anch’essi in attività agonistiche.


Sembra giusto onorare, con questo silenzio, anche le troppe vittime, definite con parole inopportune “morti bianche”, che sono cadute sui posti di lavoro.


Alex di Monterosso   

sabato 14 aprile 2012

Incazzario del 14 aprile


Scorrendo le pagine dei principali quotidiani, mi sembra di cogliere in alcune delle notizie pubblicate oggi un filo che le accomuna.
Questo filo è l’apoteosi dell’ipocrisia.
  1. A Milano, due figure di spicco di Comunione e Liberazione, Antonio Simone e Piero Daccò, molto vicini all’altro ciellino Roberto Formigoni, si sono visti recapitare gli ordini di arresto, emessi dal GIP del Tribunale di Milano, per associazione a delinquere finalizzata a riciclaggio, appropriazione indebita ed intestazione fittizia di beni. Visto come vanno le cose in Italia non ci sarebbe nulla di nuovo, se non fosse che i due soggetti si professano da sempre devoti seguaci di quel don Luigi Giussani che, non solo riteneva “verificabile la presenza viva di Gesù Cristo nella vita di ciascun uomo”, ma esortava i ciellini all’ “educazione del cuore alla gratuità” ed a “dare forma alla fede cristiana in ogni attività della vita”. Forse Simone e Daccò non c’erano o già pensavano ad altro quando don Giussani raccomandava questi stili di vita. Ma la domanda è : come possiamo ravvisare la “presenza viva di Gesù Cristo” nei fatti addebitati a questi ciellini ?
  2. Dopo aver data prova di ipocrisia in quantità industriale, “graziando” il “Trota” ed espellendo Rosy Mauro, Maroni oggi ha inquadrata nel suo mirino Monica Rizzi, assessore regionale lombardo, che, a quanto è dato di sapere, non risulta aver partecipato alla spartizione dei rimborsi elettorali. L’unica “colpa” della Rizzi è quella di aver sponsorizzato, anche se con modi discutibili, Renzo Bossi a Brescia in occasione delle elezioni regionali. Perciò, Monica Rizzi non è una “mela marcia” ma semplicemente una persona non allineata alla corrente maroniana. Allora Maroni non vuole ripulire il partito dalle mele marce, ma vuole epurare coloro che non la pensano come lui. Ma ai leghisti Maroni questo lo ha detto ?
  3. Ultimo ipocrita del giorno, ultimo non certo per ceto, è il professor Mario Monti. Il nostro Presidente del consiglio fin dai primi giorni si è riempita la bocca con la parola “equità” che dai dizionari apprendiamo essere la “virtù che consente l’attribuzione o il riconoscimento al singolo in base ad una interpretazione umana, giusta, proporzionata”. I provvedimenti del Governo hanno infierito, alla faccia dell'equità,  solo sul tessuto sociale più debole e meno tutelato del Paese. Invece, grandi capitali, rendite improduttive, “magna magna” della politica, banche, assicurazioni, etc. sono stati dispensati da ogni sacrificio. Oggi, per non smentirsi, cosa fa il Governo Monti ? Appioppa un’altra accise sul prezzo dei carburanti. Si tratta, è vero, di “soli” 5 centesimi al litro ma, maremma maiala, su un rifornimento di 20 litri questa accise vale un euro, cioè vale 1936,27 lire del vecchio conio ! Un’altra mazzata non solo per chi deve usare l’automobile per lavoro ma, soprattutto,  per i costi di trasporto su tutti i beni di prima necessità. Non so quanto il Governo pensi di ricavare da questo nuovo balzello, ma sarà molto, ma molto meno di quanto avrebbe riscosso con una patrimoniale. Già, ma introdurre una patrimoniale significherebbe equità vera e non equità blaterata !