venerdì 27 aprile 2012

4 proposte su cui porre la fiducia in Parlamento


Se non vado errato fino ad oggi il Governo Monti ha posta la fiducia in parlamento ben 16 volte.
Agitando lo spauracchio del default e levando in alto il vessillo del rigore, il Governo ha adottati, finora, provvedimenti i cui contenuti hanno finito per penalizzare i soli cittadini comuni.
Una mannaia caduta su una collettività già messa a dura prova da una crisi economica che ha fatto proliferare disoccupazione ed indigenza.
Pur se con qualche sceneggiata i partiti che sostengono il Governo hanno sempre votata la fiducia, anche perché a loro “nun gliene poteva fregà de meno” di quei provvedimenti che non toccavano né i loro affari né quelli delle lobbies che rappresentano in parlamento. Appunto, perché i partiti sono in parlamento per assicurare benefici a se stessi ed alle lobbies, e non ai cittadini !
Ora, se Mario Monti ed i suoi ministri fossero provvisti di una adeguata dotazione di “attributi”, affiancando al vessillo del rigore quello della equità, dovrebbero sottoporre al voto di fiducia del parlamento 4 semplicissimi provvedimenti.
  1. Un provvedimento che, abrogando le leggi in vigore sul finanziamento pubblico (pardon ! sul rimborso delle spese elettorali), disponga che, a partire dalle elezioni amministrative del prossimo 6 maggio, solo ai partiti che vedranno eleggere loro rappresentanti, dopo il controllo e la certificazione da parte della Corte dei Conti sia riconosciuto unicamente il rimborso  delle spese elettorali documentate.
  2. Un provvedimento che revochi, con effetto immediato, l’assegnazione delle auto di servizio, degli autisti e delle scorte a tutti i soggetti che non esercitino di fatto un incarico istituzionale, e non solo parlamentare.
  3. Un provvedimento che, dal 1° gennaio 2013, identifichi come reato, non prescrivibile e penalmente perseguibile, l’evasione e l’elusione fiscale. Il provvedimento dovrebbe contemplare severe pene detentive per coloro che risultassero rei di illeciti che abbiano creata evasione o elusione per un importo superiore, ad esempio, a € 100.000. Lo stesso provvedimento dovrebbe prevedere norme transitorie per facilitare la regolarizzazione (purché non sia un ennesimo condono) degli illeciti entro il 31 dicembre 2012.
  4. Un provvedimento che interessi il sistema bancario, introducendo una tassa fissa, ad esempio, del 5% da computarsi sull'ammontare dei capitali ricevuti dalla BCE a tassi agevolati. La tassa si applicherebbe nei soli casi in cui l’istituto di credito non avesse impiegato per finanziare le piccole e medie imprese almeno il 60% dei capitali BCE.
Provvedimenti che sottoporrebbero alla prova del nove i partiti che sostengono il Governo per farli uscire finalmente allo scoperto sulla effettiva volontà di assecondare l’azione di risanamento economico e morale nella gestione della cosa pubblica.
Sarebbe la strada più diretta per permettere ai cittadini di identificare, con nome e cognome, i politici che, a parole, si impegnano per il bene comune mentre poi, alla resa dei conti, si comportano altrimenti.

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