venerdì 5 settembre 2014

L’Italia da un imbonitore all’altro

“Uomini e donne d’Italia … un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra Patria … è l’ora delle decisioni irrevocabili …”.
Nell’udire queste parole, pronunciate da uno dei più grandi imbonitori della nostra storia, Benito Mussolini, gli italiani scattarono in piedi per acclamare ed osannare colui che, in pochi anni, avrebbe provocati milioni di morti, avrebbe ridotto in macerie il Paese, ed avrebbe reso il popolo italiano con le pezze al culo.
Alcuni decenni dopo, il 6 aprile 2009, fu un sisma terrificante, questa volta, a ridurre in macerie L’Aquila e molti paesi del circondario, provocando 309 vittime e centinaia di feriti.
Il fato maligno volle che, ancora una volta, al governo del Paese ci fosse un altro imbonitore, Silvio Berlusconi.
Quel Berlusconi che, tronfio e pavoneggiante, per la sua smania di protagonismo ed in cerca di applausi si recò a Cese di Preturo, una frazione dell’Aquila, per consegnare di persona, ad alcune famiglie terremotate, i primi 240 appartamenti del progetto “Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili”.
Con autocompiacimento Berlusconi dichiarò: “Queste case non sono dei prefabbricati ma delle case vere che possono durare per l’eternità”.
Non l’avesse mai detto !
A distanza di pochi anni, ieri il balcone di una di quelle palazzine ha ceduto ed è rovinosamente crollato sul piano sottostante, costringendo il sindaco, Massimo Cialente, ad emanare, in fretta e furia, una ordinanza per dichiarare inagibile l’edificio e per vietare, a scopo precauzionale, agli abitanti delle altre 22 palazzine di accostarsi  ai balconi.
Da mesi gli abitanti di quelle palazzine denunciavano condizioni di degrado tali da rendere inabitabili gli appartamenti.
Altro che edifici antisismici, come aveva assicurato Berlusconi.
La brutale realtà sta dimostrando che quelle case crollano anche senza che si verifichi un nuovo sisma.
Ora, dopo l’umiliante disastro scaturito da “l’ora delle decisioni irrevocabili”, di Mussolini, e  l’inquietante crollo delle “case vere che possono durare per l’eternità”, di Berlusconi, mi viene il sospetto che questi ciarlatani non solo parlassero senza sapere ciò che dicevano, ma tutto sommato portassero anche sfiga.
Si dà il caso, però, che troppi italiani, inclini a farsi turlupinare da panzane e mistificazioni, abbiano il brutto vizio di  osannare ogni imbonitore che si presenti sul palcoscenico della politica fino ad affidargli, con avventatezza, il governo del Paese.
Messo in disparte, si fa per dire, Berlusconi, che sull’imbonimento ha costruite le sue fortune politiche, sulla scena gli sono succeduti due ciarlatani di certo non meno abili nell’abbindolare gli italiani più creduloni.
Da una parte c’è Matteo Renzi che, con uno ignobile colpo di mano, è riuscito addirittura a diventare premier, e dall’altra c’è Beppe Grillo che, con un martellante linguaggio volgare ed offensivo, ha fatto breccia nel diffuso disagio e nella insofferenza di molti italiani.
Per il Paese il rischio, questa volta, è di trovarsi a fare i conti non con le macerie di una guerra o con il crollo di case spacciate per antisismiche, ma con le rovine di una crisi economica che potrebbe lasciare sugli italiani cicatrici altrettanto irreparabili.
Riusciremo, un giorno, a non farci più abbindolare da imbonitori senza scrupoli e ad affidare finalmente il governo del Paese a persone perbene, responsabili e sinceramente impegnate a rendere giusta, onesta e decorosa la politica italiana ?  

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