Se
qualcuno si era illuso, nelle scorse settimane, che l’Assemblea del Partito
Democratico, in calendario per il 20 e 21 settembre, avrebbe sciolti tutti i
nodi sulle modifiche statutarie e sulle regole congressuali, sarà rimasto
ancora una volta deluso ed
amareggiato.
L’unica
decisione che sembrerebbe uscita da due giornate di incontri, è forse la data
del congresso, 8 dicembre festa della Immacolata Concezione.
Non
vorrei scivolare nel blasfemo … ma ho l’impressione che i Dem abbiano bisogno di un miracolo della Madonna per fare il loro congresso!
Non
so come mai ma le vicissitudini del PD mi ricordano sempre più le traversie
della Costa Concordia.
Come
la Concordia, infatti, anche il PD è stato fatto naufragare sugli scogli da un
comandante scriteriato ed inetto.
Mentre
sul ponte di comando della Concordia c’era Schettino, su quello del PD c’era
Pierluigi Bersani.
Stupisce,
perciò, che, mentre a Schettino è stata sospesa la patente marittima, il PD non
abbia ancora ritirata, a Bersani, la patente politica, lasciando che continui ad imperversare
in lungo ed in largo.
Per
venti mesi la Concordia è rimasta incagliata sul lato di dritta, sbattuta da
marosi e raffiche di vento, esattamente come il PD, alla mercé delle sue molte
correnti, di una nomenklatura autoreferenziale, di una schizofrenia autolesionista.
A
raddrizzare, con successo, la Concordia ci ha pensato un imponente pool internazionale,
di tecnici e specialisti, che ha progettata e realizzata ogni fase dell’operazione.
Per
riassestare il PD si sono offerti alcuni volenterosi, più o meno credibili e competenti,
da Civati a Cuperlo, da Renzi a Pittella.
Ma
la domanda è: se per raddrizzare la Concordia ci sono voluti venti mesi, quanto
tempo occorrerà per riportare il PD in linea di galleggiamento politico?
Non
solo, ma nel PD chi sarà il Nick Sloane capace di recuperare una situazione
così disastrata ?
@ @ @
Nel
secolo scorso, tra gli anni ’35 e ’50, conquistò molta popolarità un gruppo
vocale femminile, il Trio Lescano.
Non
ho avuto il piacere di assistere alle performance di “le ragazze dello swing”, e
non per sufficienza ma solo per motivi anagrafici.
Mi
è capitato, però, di ascoltare alcune delle loro canzonette di maggior
successo, anni fa quando bazzicavo gli studi della mitica Radio City Milano 88.
Tra
quelle spassose canzonette ce n’era una che mi ritorna in mente, come un flash,
tutte le volte che in TV appare la figura di un noto personaggio politico.
Il
ritornello della canzone, “Bombolo”, diceva:
“era alto così
era grosso così
lo chiamavan bombolo
si provò di ballar
cominciò a traballar
fece un capitombolo.
Ruzzolò di qua
ruzzolò di là
come fa una palla,
per destin fatal
cadde in un canal
ma rimase a galla”
In
effetti, il personaggio, al quale mi riferisco, è solito incedere con un passo saltellante,
come se poggiasse i suoi piccoli piedi non sui sampietrini romani ma su un infinito
tappeto elastico.
Quando
poi si atteggia ad orlando furioso, come capita un giorno sì e l’altro pure, ho
l’impressione che il tappeto elastico lo proietti in alto, ma non può essere
altro che una impressione.
Questa
macchietta è un condensato di cattiveria e di perfidia, ricorre a continue minacce
e provocazioni per nascondere i suoi molti complessi.
È
prigioniero, infatti, dei complessi che lo spingono ad avventurarsi in affermazioni
e pensate assurde pur di porsi al centro dell'attenzione.
Un’ansia
di protagonismo che lo trasforma in un fanfarone, destinato a galleggiare sempre
nel canale del ridicolo.
Mesi
fa, ad esempio, in campagna elettorale, architettò la restituzione agli
italiani dell’IMU pagata nel 2012, rassicurando il suo padrone che in qualche settimana
lui sarebbe riuscito a recuperare, dalla Svizzera, i fondi necessari.
Era
una delle solite panzane, difatti fu sconfessato subito dalle autorità svizzere.
Come
reagì una volta scornato?
Semplicemente
evitando, da quel momento, di parlare ancora della restituzione dell’IMU 2012.
Nella
sua sconsiderata ricerca di protagonismo è un recidivo.
Oggi,
ad esempio, si ostina a prospettare al governo vaghe risorse in grado di evitare
l’aumento dell’IVA, incurante del fatto che, quando gli chiederanno di indicarle, sarà incapace di dire qualcosa di serio.
Tanto per lui non ha importanza essere svergognato purché la sua faccia vada in TV.
Per questo, non
riesco a comprendere perché, nonostante il rosario di topiche documentate, i
media continuino a concedergli così tanto spazio.
2 commenti:
sei ingiusto con bersani......ora che non è piu lui segretario non mi sembra che le cose vadano meglio.......bombolo si adice al piccolo perfido bonsai ahahah.........renzi non lo vedo in giro per il mondo a rappresentarci......sembra che sputi quando parla........ciaooooooooooooo
Bersani, nonostante sia l'artefice della vittoriosa sconfitta del PD continua ad imperversare nel partito ed a condizionarlo con gli amichetti della parrocchia (infatti, lui resta un parroco di campagna).
Renzi, pur con molti difetti potrebbe essere, invece, artefice di un rinnovamento del partito e della sconfitta del berlusconismo ... e non mi pare poca cosa !!!
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