venerdì 16 maggio 2014

Ci risiamo con la balla di trame e complotti

Ci mancavano le fumose e speciose rivelazioni di Tim Geithner, ex numero uno del Tesoro a stelle e strisce, su immaginarie trame per far cadere il governo Berlusconi, nel 2011, per ridare fiato all’ormai esangue ex cavaliere nella sua disperata campagna elettorale.
Fumose, perché Geithner si riferisce a non meglio identificati “funzionari europei” che avrebbero chiesto al Presidente Obama di scendere in campo per liquidare Silvio Berlusconi. Se è vero, perché non li cita con nome e cognome ?
Speciose, perché Geithner, collocando le supposte trame solo ai primi giorni del novembre 2011, in concomitanza con il G 20 di Cannes, dimostra di ignorare che Berlusconi ed il suo governo navigassero in mari tempestosi, da molto tempo, sia sul versante interno che su quello internazionale, ben prima perciò che a Cannes si svolgesse il G 20.
Ad esempio sul versante interno, dopo lo scontro passato alla storia come il giorno del “Altrimenti che fai ? Mi cacci ?”, Gianfranco Fini ed i suoi fedelissimi (33 deputati e 10 senatori) lasciarono il Popolo della Libertà per costituire i gruppi autonomi di Futuro e Libertà.
Era l’aprile 2010, senza i voti dei finiani il governo, alla Camera, non aveva più la maggioranza.
Tra l’altro la stessa compagine governativa continuava a perdere pezzi, ad esempio: Claudio Scajola si era dimesso da ministro dello Sviluppo Economico, perché indagato sulla provenienza del denaro con cui aveva acquistata la casa fronte Colosseo, poi Aldo Brancher, ministro per Sussidiarietà e Decentramento, dopo soli 17 giorni dal mandato rassegnò le dimissioni perché coinvolto nel procedimento giudiziario sullo scandalo Antonveneta, anche Nicola Cosentino si dimise da sottosegretario all’economia prima che la Camera votasse la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Solo per citare alcuni dei molti casi.
Probabilmente, a Geithner deve essere sfuggito che il 10 ottobre 2011, cioè 23 giorni prima del G 20 di Cannes, il governo era stato battuto, alla Camera, sulla approvazione del Rendiconto di bilancio 2010 (NdR: il Rendiconto sarebbe stato poi approvato l’8 novembre 2011 per la decisione delle opposizioni di astenersi dal voto, avendo Berlusconi già preannunciate le sue dimissioni).
Come a Geithner non deve essere giunta notizia che Enzo Scotti, sottosegretario agli Affari Esteri, rassegnando le dimissioni aveva invitato Berlusconi a dimettersi per lasciare il posto ad un governo di unità nazionale.
Dimissioni che Berlusconi rassegnò nelle mani del Capo dello Stato il 12 novembre 2011 dopo aver ottenuto che la Camera approvasse il bilancio di previsione pluriennale 2012-2014.
Perciò, checché ne dicano Berlusconi ed i suoi lacchè, il governo da oltre un anno viveva in stato comatoso, salvato di volta in volta o dalle boccate di ossigeno che gli arrivavano ora da questo ora da quel parlamentare, o dalle infornate di sottosegretari nominati “ex voto suscepto”.
La bufala delle trame internazionali o delle cospirazioni dei poteri forti serve, solo ed ancora, per abbindolare i soliti citrulli, malati di amnesia, che votano Forza Italia.
E’ verosimile che si dovesse tramare a livello internazionale per far cadere un governo, manifesto malato terminale ?
È vero, invece, che sul versante internazionale Berlusconi ed il suo governo avevano persa, da tempo, ogni credibilità.
Convinto, infatti, di poter raccontare balle anche nei consessi internazionali, così come ha sempre fatto per anni per turlupinare gli elettori di Forza Italia, Berlusconi ha continuato ad esporre il nostro Paese a pessime figure, sproloquiando di politiche e di impegni per il risanamento dei conti pubblici o le riforme strutturali.
E ciò che fece, ad esempio, anche in occasione del vertice del Capi di Stato e di Governo dell’Area Euro, il 21 luglio 2011, millantando un illusorio programma di interventi che l’Italia avrebbe dovuto realizzare, a cominciare proprio dal pareggio di bilancio nel 2014.
Proprio per questo la BCE, preoccupata per la crescente sfiducia dei mercati internazionali verso il Sistema Italia e scettica sulle ennesime nuove promesse di Berlusconi,  prese carta e penna ed il 5 agosto 2011 gli inviò una lettera riservata, a firma congiunta Mario Draghi e Jean-Claude Trichet, con la quale, rivolgendosi al “Caro Primo Ministro” ricordava gli impegni che lui aveva presi con l’UE e lo sollecitava a realizzarli, fissando per alcune misure urgenti anche i relativi tempi di attuazione.
Per esempio, la BCE richiedeva a Berlusconi di emanare decreti legge urgenti, che il Parlamento potesse ratificare entro il mese di settembre 2011, in materia di: liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali, riforma del sistema di contrattazione salariale collettiva, politiche di riallocazione delle risorse non occupate, riforma delle pensioni di anzianità, etc.
Mancavano tre mesi al G 20 di Cannes e, probabilmente, anche di questa lettera Geithner non deve aver avuta notizia.
Fatto sta che, a Cannes Berlusconi si presentò senza aver attuato nessuno degli impegni presi e sollecitatigli da BCE.
Confermatosi incapace di rispettare gli impegni da lui stesso assunti, minato dalla sfiducia degli investitori nel Sistema Italia, che sui mercati internazionali si concretizzava nel vertiginoso rialzo dello spread, Berlusconi scelse di fuggire da Palazzo Chigi e di lasciare al suo successore l’onere di dare attuazione agli impegni che lui aveva assunti con tanta leggerezza.
Questi sono i fatti, altro che oscure trame internazionali !

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