“Honi soit qui mal y pense” è l’antico motto che campeggia nello stemma del
britannico Nobilissimo Ordine della Giarrettiera.
Correrò il rischio,
perciò, di essere vituperato anch’io dall'Ordine della Giarrettiera, ma non riesco a non ravvisare in Renzi una
marionetta, mossa dai fili di quei patti inconfessati, stipulati con Berlusconi
in occasione del tea for two al Nazareno.
Patti che noi,
comuni mortali, riusciamo a riconoscere, via via, solo al verificarsi di certi
accadimenti.
Era evidente anche
ai più distratti, ad esempio, che Berlusconi, sofferente di gravi disturbi di
egocentrismo, da mesi volesse far cadere il Governo Letta, a suo modo di vedere
colpevole sia di non aver impedita la sua espulsione dal Senato, sia di aver
offerta l’occasione ad Alfano, ed al Nuovo Centrodestra, di lasciare il PdL e
diventare forza di governo.
Dal canto suo,
Renzi, a sua volta dominato da una incontenibile ambizione, si è prestato
a silurare, in poche settimane, Enrico Letta, per soppiantarlo sulla poltrona di
Palazzo Chigi, con l’ammiccamento di Forza Italia, dichiaratasi pronta a fargli
una “morbida opposizione”.
Renzi, però, in
cambio della sua ascesa a Palazzo Chigi, di sicuro ha concesse, a Berlusconi,
ben altre contropartite.
Si è impegnato, per
esempio, ad imporre al PD, senza concedere alcuna possibilità di dibattito, la
legge elettorale che gli aveva dettato Berlusconi, l’Italicum, una legge, a ben vedere, di certo più truffaldina del
tanto deprecato “porcellum”.
Una legge fraudolenta
non solo perché, ancora una volta, con le “liste
bloccate” deruba gli elettori del diritto di scegliere i propri
rappresentanti, ma soprattutto perché, al grido di “fuori i partitini”, fa sì che le coalizioni, per ottenere il
lucroso premio di maggioranza, si approprino anche dei voti ottenuti da quei “partitini” che, non superando la soglia
di sbarramento, non saranno rappresentati in Parlamento.
Insomma, ricorrendo
al pittoresco vernacolo napoletano potremmo dire che, con l’Italicum, i “partitini” risulteranno
“cornuti e mazziati” !
Ma, oltre allo spregevole
Italicum, in questi giorni sta
emergendo un altro patto segreto, quello relativo al vincolo sui tempi della
sua approvazione.
Lo confermano le
dichiarazioni degli esponenti di Forza Italia che richiamano Renzi al rispetto
dei patti se no “perde la faccia”.
Come non sospettare,
perciò, che i tempi di ratifica dell’Italicum
siano la condicio sine qua non per mettere
in atto l’altro baratto, cioè l’impegno di Renzi a far sì che si vada alle urne
nei prossimi dodici mesi ?
Lo comproverebbe anche la costanza
con cui Berlusconi continua a ripetere ai suoi scagnozzi, di ogni livello e
grado, che nel 2015 si svolgeranno le nuove elezioni politiche.
Già, ma le riforme
del Senato e del Titolo V della Costituzione di cui Renzi e Berlusconi hanno sproloquiato
dopo il Nazareno ?
Evidentemente solo
fumo negli occhi del popolo grullo, come conferma l’ultimo inciucio tra PD e FI
per una legge elettorale che varrebbe solo per la Camera !
Certo, però, l’ascesa
a Palazzo Chigi di Renzi è il risultato anche di altri baratti.
Berlusconi potrebbe
aver preteso da Renzi anche la garanzia che saranno salvaguardati gli interessi
di Mediaset, per esempio insabbiando l’asta delle frequenze TV, già impostata dall’ex
ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, durante il Governo Monti.
Ebbene che ti combina
il condiscendente Renzi ?
Nomina addirittura Federica
Guidi, di chiara fede berlusconiana, al ministero dello sviluppo economico con
delega alle Telecomunicazioni, rassicurando a tal punto Berlusconi da fargli
confidare ad alcuni fedelissimi: “anche se Forza
Italia è all’opposizione abbiamo un nostro ministro nel governo”.
Che geniale Matteo
Renzi, proprio lui che avrebbe dovuto cambiare il Paese !
Ora non resta che
attendere con pazienza che venga alla luce il prossimo baratto concertato al
Nazareno che, questa volta, potrebbe riguardare la giustizia, la cui riforma è
stata messa in calendario, da Renzi, per il prossimo mese di giugno.
Anche a rischio di
essere vituperato ancora dall’Ordine della Giarrettiera non posso fare a meno di sospettare
che Renzi, assistito da Ghedini, finirà per mettere le mani sulla Legge
Severino.
Se non sarà così mi cospargerò il capo di cenere.
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