Mi capita raramente,
purtroppo, di cogliere la magnificenza dell’altruismo in un qualche gesto che
faccia dimenticare perfino le brutture del quotidiano per qualche minuto.
Se poi si tratta di un gesto,
compiuto da concittadini, così fantastico da meritare l’attenzione dei media di
mezzo mondo e finire sulle prime pagine della stampa internazionale, allora va
a finire che, per qualche ora, ritrovo l’orgoglio di essere italiano.
Anche perché è più
frequente che sulle prime pagine della stampa estera il nostro Paese ci finisca,
invece, per il malaffare di qualche politico, per il degrado di Pompei, per le
conseguenze di un terremoto, per il disprezzo della giustizia, e via dicendo.
Ebbene, questa volta a
farmi inorgoglire sono stati gli ospiti della spiaggia di Pachino, in provincia
di Siracusa.
Sulla spiaggia molti
bagnanti, rilassati al caldo sole siciliano, stavano serenamente godendo il mare ed il riposo
ferragostano.
Inaspettatamente, però, a
poche decine di metri dalla riva un fatiscente barcone, stracolmo di migranti, finiva
incagliato.
In men che non si dica
decine di quei vacanzieri, prima che le unità di soccorso, allertate,
giungessero sul posto, si sono gettate in mare organizzando una catena umana
per portare in salvo i poveri sventurati che tentavano di raggiungere la riva.
Tra i 160 migranti, soccorsi
dai bagnanti, c’erano 50 bambini e diverse donne incinte.
Uno slancio di generosità
che ha fatto il giro del mondo.
Sfortunatamente, però, per
concittadini io non ho solo i generosi bagnanti della spiaggia di Pachino, ma devo condividere la mia italianità anche con individui mediocri e meschini.
Farò un nome a caso: il vice
segretario della Lega Nord, Matteo Salvini.
Così, mentre mezzo mondo
plaudiva la generosità dei vacanzieri siciliani, il vice segretario di una Lega,
ormai corrosa da liti intestine, si esibiva in una delle sue consuete testimonianze
di insensatezza scagliandosi contro il Capo dello Stato che aveva avute parole
di elogio per quella dimostrazione di solidarietà.
Oddio, è anche vero che non
ci si dovrebbe più sorprendere per le scempiaggini di Matteo Salvini che, solo
pochi giorni prima, si era già messo in mostra attaccando la Ministro Kyenge.
Fatto sta che, questa
volta, il vice segretario della Lega ha postato, su un social: “Napolitano dice che la catena umana per i
migranti nel mare di Siracusa fa onore all’Italia. Che palle! Ora li manterrà il
signor Napolitano? A quando, caro ex-comunista una catena umana per aiutare i 4
milioni di disoccupati italiani?”.
Proprio citando la
disoccupazione, Matteo Salvini evidenzia tutti i suoi limiti non solo comportamentali
ma anche di conoscenza della realtà di cui si vanterebbe essere impegnato conoscitore.
Infatti, poche ore prima
che lui postasse quelle frasi, al Corsera un imprenditore veneto di sicuro successo,
Giovanni Pagotto, a capo di Arredo Plast SpA, azienda in costante crescita, dichiarava:
“Il 90% dei dipendenti del comparto
produzione è straniero, i capiturno sono in larga misura extracomunitari … C’è
che gli italiani non hanno fame”.
Evidentemente,
Salvini non ha ancora afferrato che anche i collaboratori extracomunitari di
Arredo Plast SpA contribuiscono al PIL nazionale, ma soprattutto gli sfugge che,
probabilmente, tra gli extracomunitari, aiutati dai bagnanti di Pachino, ci potrebbero
essere quei lavoratori che Giovanni Pagotto sta aspettando per poter sviluppare
il suo business e far crescere il PIL.
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