A me, come credo anche a
decine di milioni di italiani, è sfuggito che stava per capitarci tra capo e
collo un’altra grave calamità.
Una calamità ben più
drammatica della disoccupazione giovanile, delle imprese che falliscono o
chiudono, della cassa integrazione, degli esodati, dei milioni di emarginati che
vivono in stato di povertà.
Per nostra fortuna, però, a
vegliare su di noi ci sono i politici che, vigili full time sulle difficoltà del Paese, sanno intervenire con
tempestività per evitare che le sciagure si trasformino in catastrofi.
Mi riferisco all’opera
meritoria di cui si sono resi protagonisti sette Parlamentari del Partito
Democratico.
Ritengo doveroso citarli
con nome e cognome, per consentire a tutti noi di ricordarne le gesta a figli e
nipoti, davanti al camino, nelle gelide serate del prossimo inverno.
I campioni di cui parlo
sono gli onorevolissimi deputati PD: Michele Anzaldi, Marina Berlinghieri,
Matteo Biffoni, Luigi Bobba, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli ed Ernesto
Magorno.
Mentre il Paese si dibatte,
da anni, tra i travagli di una crisi che sembra non aver fine, proprio nei giorni
in cui, per sottrarre alla giusta condanna un comune pregiudicato, si rischia
di mandare a carte quarantotto governo ed italiani, ebbene questi sette perdigiorno
sono venuti a sapere che, negli USA, è stata immessa sul mercato la nuova
versione, non di un ordigno nucleare tascabile, ma dell’arcinoto gioco da
tavolo Monopoli!
Siccome, dalle
indiscrezioni giunte alle loro orecchie, hanno appreso che i giocatori del
nuovo Monopoli non potranno più acquistare e scambiarsi case ed alberghi, né
comprare strade, viali e parchi, ma dovranno solo negoziare pacchetti azionari,
titoli di stato ed altri balocchi finanziari, ai sette onorevolissimi
parlamentari è saltata la mosca al naso.
Così, armatisi di carta e penna,
hanno scritta una letterina nientepopodimeno che al futuro Ambasciatore USA in
Italia, John R. Philips, per esternare la loro indignazione ed invitarlo ad
intervenire affinché siano adottati adeguati provvedimenti nei confronti di
Hasbro, società editrice di Monopoli.
A loro dire, sarebbe
estremamente diseducativo, che i ragazzi, negoziassero e si scambiassero titoli
azionari, perché li inizierebbe alla speculazione finanziaria, invece di esercitarli alla più comune speculazione edilizia.
Se non fosse una triste e avvilente
realtà ci sarebbe di che sbellicarsi dalle risa.
Purtroppo, però, è tutto
vero e non mi sorprenderei se, nei prossimi giorni, questa brigata di deputati,
sicuri di non aver altro di cui occuparsi, decidesse di accanirsi contro la
Tombola, pericolosa portatrice di ludopatie, o contro il Gioco dell’Oca, per i
suoi significati allegorici, o contro gli Scacchi, modello classista che
assegna diverso valore a re, regina e pedoni.
Ora, mentre rimugino che si
tratta di individui lautamente retribuiti e sommersi di privilegi, a spese dei
contribuenti italiani, vorrei sognare di vederli cacciati dal Parlamento, a calci nel
deretano, dai loro stessi compagni di partito.
Ovviamente,
è e resterà sempre e solo un sogno, perché, se si cacciassero a pedate tutti i
parlamentari inutili, allora Camera e Senato rimarrebbero deserti.
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